Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli avvia le pratiche per la revoca della concessione ad Autostrade dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova lo scorso 14 agosto che ha causato 38 vittime.
“Il mio ministero – scrive il titolare del Mit su Facebook – ha inviato ad Autostrade la lettera con cui prende avvio la procedura per la decadenza della concessione. Vogliamo cambiare tutto. Vogliamo farlo perché le vite umane vengono prima degli utili aziendali. Perché la sicurezza dei cittadini viene prima dei dividendi agli azionisti”. E l’annuncio è stato confermato anche dal premier Giuseppe Conte: “Il Governo contesta al concessionario che aveva l’obbligo di curare la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’autostrada A10, la grave sciagura che è conseguita al crollo del ponte. Il concessionario avrà facoltà di far pervenire le proprie controdeduzioni entro 15 giorni, fermo restando che il disastro è un fatto oggettivo e inoppugnabile e che l’onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia”.
Sulla possibilità che il ponte Morandi venga ricostruito interamente a spese di Autostrade il premier sottolinea: “Se questa proposta verrà formalizzata il governo la valuterà, ma non come contropartita della rinuncia a far valere la voce di tutte le vittime di questa immane tragedia”. L’iniziativa potrà essere considerata solo un “provvisorio risarcimento del danno”. E annuncia una revisione integrale del sistema di concessioni.
La presa di posizione del governo smentisce le voci di una divergenza di idee sul tema, dopo i toni discordanti utilizzati dai due vicepremier. Salvini era parso più conciliante: “Non è questo il momento di parlare di rescissioni di convezioni o di contratti”, con l’intenzione di vedere quanto la società sia disposta a investire per l’emergenza e in generale per la messa in sicurezza della rete autostradale. Mentre su Facebook Luigi Di Maio aveva ribadito con forza: “Vogliamo revocare le concessione ad Autostrade per l’Italia”.