Una folla commossa e silenziosa ha dato l’ultimo saluto a Felice Gimondi, i cui funerali si sono celebrati questa mattina nella chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro a Paladina, il paese della bergamasca dove risiedeva con la sua famiglia. Il vincitore di Tour, Giro e Vuelta è morto venerdì all’età di 76 anni a causa di un malore accusato mentre faceva il bagno a Giardini Naxos, in Sicilia. Il feretro (con un mazzo di rose bianche sopra) è entrato in chiesa fra gli applausi dell’ala di folla presente all’esterno (circa 2mila persone), seguito dalla moglie Tiziana e le figlie Norma e Federica. Le esequie sono state celebrate da Monsignor Davide Pelucchi.
Il vicario generale della diocesi di Bergamo nel corso della sua omelia ha ricordato Gimondi come un campione che “ci ha insegnato che la fatica è una medicina”. “Un ragazzo partito dall’oratorio di Sedrina e arrivato in maglia gialla a Parigi. Ora è giunto in Paradiso e da questo traguardo lo invitiamo a sorriderci ed aiutarci per vivere da uomini la corsa della nostra vita”, ha aggiunto. Nel ricordare il forte legame con la famiglia, monsignor Pelucchi ha rivelato che l’ex campione venerdì aveva salutato con un bacio e poche parole la moglie prima di congedarsi: “Ci vediamo tra poco”.
Dopo la camera ardente di ieri, anche oggi tanti gli ex campioni e i semplici appassionati che sono venuti a rendere l’ultimo saluto a Gimondi. Fra i tanti, il ct della Nazionale Davide Cassani, il presidente federale Renato Di Rocco, il figlio di Fausto Coppi, Faustino, gli ex campioni del Mondo Francesco Moser, Beppe Saronni, Maurizio Fondriest e Moreno Argentin, altri grandi ex come Gianni Motta, Paolo Salvoldelli e Giambattista Baronchelli, ma anche la mamma di Marco Pantani, la signora Tonina (nel 1998 Gimondi premiò il figlio sul podio del Tour de France). Presente anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Non c’era invece il rivale di sempre di Gimondi, Eddy Merckx. Provato dalla perdita di quello che negli anni era diventato un amico, il leggendario campione belga ha preferito non presenziare alle esequie.
“Ci hai insegnato a non arrenderci mai, come faremo anche noi. Siamo forti e uniti, devi esserne orgoglioso”, ha detto la figlia Norma leggendo una lettera, scritta a nome della famiglia, durante la celebrazione in chiesa. “Ho tantissimi ricordi di Gimondi, eravamo avversari e dopo le gare eravamo sempre insieme”, ha ricordato commosso Moser. “Mi innamorai di lui vedendolo correre vicino casa mia. Era l’unico campione per cui ho tifato davvero”, ha dichiarato ancora il ct Cassani. Dopo il funerale, il feretro di Gimondi ha lasciato la chiesa fra gli applausi dei presenti per essere portato al cimitero monumentale di Bergamo dove nei prossimi giorni sarà cremato.