Una giornata di iniziative, dibattiti e manifestazioni per dire basta alla violenza sulle donne. In occasione della Giornata internazionale, indetta dall’Onu nel 1999, anche l’Italia si muove per debellare una piaga che ha già fatto 84 vittime nei primi nove mesi del 2017.
La presidente della Camera Laura Boldrini ha aperto Montecitorio in via straordinaria a 1400 donne per l’evento #Inquantodonna. Serafina Strano, la dottoressa della guardia medica di Trecastagni stuprata durante un turno di guardia, e Concetta Raccuia, madre di Sara di Pietrantonio, la giovane bruciata a Roma dall’ex, hanno raccolto l’invito della presidente insieme ad altre vittime di violenza domestica, stupro e stalking, madri di donne uccise dai compagni e altre donne – giornaliste, magistrate, poliziotte – impegnate nella lotta al fenomeno.
Boldrini ha rivolto un appello agli uomini: “La violenza contro le donne non è solo ‘roba da donne’. Riguarda tutti, riguarda il presente e il futuro del Paese. Perché gli uomini che rispettano le donne restano a guardare? Perché tanti, pur rifiutando la violenza non si sentono coinvolti in questa battaglia?”. Una posizione condivisa anche dal ministro della Giustizia Andrea Orlando: “”Lotta contro violenza sulle donne è prima di tutto un problema degli uomini, è un problema educativo molto grave, di educazione sentimentale, di rispetto delle differenze, di superamento degli stereotipi di genere che ancora abbondano nella nostra società e nei media”.
Durante il suo intervento in aula, la presidente ha parlato anche di stalking: “In questa legislatura tanto è stato fatto contro la violenza sulle donne: dalla convenzione di Istanbul, al decreto sul femminicidio al provvedimento per gli orfani. Sul tema stalking ci sono stati errori che a giorni saranno corretti. Ma le leggi non bastano: il problema è culturale”. E sullo scandalo delle molestie sessuali scoppiate negli ultimi tempi ha commentato: “Il Caso Weinstein ha scoperchiato la vergogna delle molestie sul lavoro. In Italia il tema stenta ad affermarsi e le donne tendono a non denunciare perché temono di non essere credute, di perdere il lavoro, perché sanno che persiste un forte pregiudizio contro di loro”.
Dalla Tunisia dove è in viaggio, il premier Paolo Gentiloni scrive un tweet: “#giornatacontrolaviolenzasulledonne Italia civile si unisce per dire basta alla vergogna della violenza sulle donne”.
Nel pomeriggio, a Piazza della Repubblica a Roma, partirà il corteo nazionale ‘Non una di meno’ con il suo piano femminista contro la violenza sulle donne e tutte le violenze di genere.