La quota vincente

Giro d’Italia 2020, ecco il finale più avvincente di sempre! Analisi, pronostici, quote e favoriti ultima tappa

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Giro d’Italia 2020 pronostici: si corre finalmente la Corsa Rosa dopo il rinvio causa Coronavirus. Chi sono i favoriti per la vittoria finale?

Tutto quello che c’è da sapere sul Giro d’Italia 2020 con pronostici, favoriti, analisi e quote nel blog sul ciclismo firmato B-Lab Live!

Pronostici ciclismo, blog pronostici, analisi e news di Francesco Defano – #FrankyDefa

#ColVentaglioNonSbaglio, il blog sul ciclismo a cura del nostro Francesco Defano dove trovare periodicamente analisi, favoriti, news e tutte le migliori quote relative alle corse sulle due ruote, dalle grandi classiche di un giorno ai giri di tre settimane. Scopriamo insieme il Giro d’Italia 2020 pronostici, con favoriti, analisi, quote e percorso.

Nonostante tanta incertezza dovuta alla pandemia di Covid, è finalmente arrivato il momento del Giro d’Italia 2020, che prenderà il via il 3 ottobre da Monreale (cancellata la partenza inizialmente prevista da Budapest) per poi concludersi il 25 ottobre a Milano. Versione dunque inedita per una Corsa Rosa autunnale, dopo la conclusione del Tour de France disputato a settembre e prima dell’ultimo grande giro che come sempre sarà la Vuelta (20 ottobre-9 novembre).

Rigidi protocolli e ovviamente misure straordinarie per garantire la sicurezza in chiave Coronavirus, ma il direttore Mauro Vegni ha chiarito che a differenza del Tour non sarà escluso chi dovesse verificare tra i propri tesserati due positività.

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Giro d’Italia 2020, il percorso

Come sempre bellissimo e difficoltoso il lungo tracciato (3497,9 km totali) che porterà dalla Sicilia alla Lombardia. Non mancano grandi salite simbolo, come lo Stelvio (cima Coppi a 2758 metri, clima autunnale permettendo) e il Colle dell’Agnello (2744 metri), più un suggestivo sconfinamento sull’Izoard. Complessivamente saranno 50 i GPM affrontati dai corridori. Attenzione anche ai chilometri contro il tempo, perché saranno ben tre le cronometro in programma: la prima tappa (15,1 km), la quattordicesima (34,1 km) e l’ultima (15,7 km). Saranno otto le frazioni dai 200 km in su (253 km la più lunga). In totale sei arrivi in salita, cinque arrivi per velocisti e sette tappe intermedie. Terza settimana durissima e spettacolare.

Le 21 tappe

  1. Monreale-Palermo (15,1 km, cronometro) ***
  2. Alcamo-Agrigento (149 km) **
  3. Enna-Etna (Piano Provenzana – Linguaglossa) (150 km) ****
  4. Catania-Villafranca Tirrena (140 km) **
  5. Mileto-Camigliatello Silano (225 km) ***
  6. Castrovillari-Matera (188 km) **
  7. Matera-Brindisi (143 km) *
  8. Giovinazzo-Vieste (Gargano) (200 km) ***
  9. San Salvo-Roccaraso (Aremogna) (208 km) ****
  10. Lanciano-Tortoreto (177 km) ***
  11. Porto Sant’Elpidio-Rimini (182 km) *
  12. Cesenatico-Cesenatico (nove colli) (204 km) ****
  13. Cervia-Monselice (192 km) **
  14. Conegliano-Valdobbiadene (Prosecco stage) (34,1 km, cronometro) ****
  15. Base Rivolto (Frecce Tricolori)-Piancavallo (185 km) ****
  16. Udine-San Daniele del Friuli (229 km) ****
  17. Bassano del Grappa-Madonna di Campiglio (203 km) *****
  18. Pinzolo-Laghi di Cancano (Parco dello Stelvio) (207 km) *****
  19. Morbegno-Asti (253 km) *
  20. Alba-Sestriere (198 km) *****
  21. Cernusco sul Naviglio-Milano (15,7 km, cronometro) **

Giro d’Italia 2020 pronostici, le tappe

Tappa 1, Monreale-Palermo (15,1 km, cronometro)

Il Giro parte con una crono molto insidiosa, visto che il primo chilometro è fin da subito tutto in salita (media del 7%, tratto di quasi 100 metri al 18%). Riscaldamento dunque fondamentale per non piantarsi immediatamente e rischiare anche fastidi muscolari. Quindi, nella splendida cornice del duomo di Monreale, discesa e lunghi rettilinei fino al traguardo. Appare decisamente probabile la vittoria del fenomeno Ganna, recentissimo campione del mondo nella specialità e dunque principale candidato alla prima maglia rosa.

Tappa 2, Alcamo-Agrigento (149 km)

Frazione breve ma interessante, mossa nella prima parte e con una salita finale sulla quale in tanti si daranno battaglia. Si tratta di 3,7 chilometri al 5,3% di media, con il tratto più duro al 9% posizionato a 2.5 km dal traguardo. Finale troppo duro per gli sprinters e poco duro per i big, la spunteranno scattisti resistenti in salita. Il nome d’obbligo è quello di Michael Matthews (3.50), che abbiamo visto in ottima forma chiudere settimo su un percorso difficilissimo come quello del Mondiale di Imola. Le principali insidie per lui potrebbero provenire dall’Italia: Diego Ulissi (7) e Andrea Vendrame (21) su tutti. Qualcuno potrebbe provare ad anticipare: Pello Bilbao (67) non è nuovo a imprese del genere.

Tappa 3, Enna-Etna (150 km)

Primo confronto diretto tra i big in cima all’Etna. Si salirà dal versante nord-est, quasi 19 km di ascesa con una media del 6,6%. Gli ultimi 3 chilometri saranno i più duri. Il favorito è il più scalatore del lotto, e cioè Simon Yates, segue a ruota Fuglsang che potrebbe attaccare vista la necessità di dover recuperare terreno. La sua quota resta ghiotta (6.50) e si può provare. Siamo all’inizio e può succedere di tutto, quindi occhio alla rivelazione Almeida e a Masnada. A quote più alte Konrad e Zakarin (non ci sono troppe discese).

Tappa 4, Catania-Villafranca Tirrena (140 km)

Difficilissimo leggere questa tappa molto breve, con due parti abbastanza facili all’inizio e alla fine (soprattutto alla fine) e un’unica ascesa piuttosto impegnativa nella parte centrale. Buone chances per la fuga, anche se gli ultimi 30 km potrebbero permettere al gruppo di rientrare. Chi ci sarà in questo gruppo? Probabilmente non i velocisti puri, ma  vari Sagan e Matthews potrebbero tener duro. Nel finale non esclusa la zampata di qualche finisseur. Tappa pazza, potrebbe essere terreno per un coraggioso come De Gendt. Negli ultimi metri Matthews potrebbe arrivare più fresco di altre ruote veloci (Sagan e Demare gli avversari principali), ma occhio anche a Vendrame e Ballerini.

Tappa 5, Mileto-Camigliatello Silano (225 km)

Un vero rompicapo questa frazione che si adatterebbe almeno a un’ottantina di corridori. Tappa lunga molto mossa, con una lunga ascesa finale ma un arrivo al termine di una decina di chilometri di discesa. Ultimi metri nuovamente in leggera salita. Potrebbe arrivare la fuga, ma non si escludono nemmeno colpi da finisseur oppure attacchi in prima persona dei big. Le quote più basse sono a circa 15, il che lascia intendere come la bagarre sia totale. Proviamo a buttar giù qualche nome, scegliendone qualcuno tra questi e sperando di avere fortuna prima di seguire lo svolgimento live. De Gendt (17), Ulissi (17), Conti (21), Castroviejo (23), Clarke (51), Fabbro (51), Villella (67) tra i nostri preferiti. A seguire citiamo anche Fuglsang (19) e Kelderman (21) in caso di battaglia tra big, quindi Hart (26), Bilbao (34), Kangert (34), Vendrame (51), Edet (81).

Tappa 6, Castrovillari-Matera (188 km)

Ancora un tragitto piuttosto mosso, con saliscendi iniziali, un percorso quindi semplice e un GPM di 3a a circa 25 km dal traguardo che potrebbe lanciare eventuali attaccanti. Ultimi km che tirano leggermente verso l’alto. Sembrerebbe un arrivo simile a quello della seconda tappa, anche se più semplice: potrebbero giocarselo ancora Sagan e Ulissi, con Matthews pronto ad approfittarne. Outsider Vendrame.

Tappa 7, Matera-Brindisi (143 km)

Prima tappa davvero facile per quanto riguarda l’altimetria. Da Matera a Brindisi praticamente un biliardo, ma attenzione al vento laterale che potrebbe spezzare il gruppo e impegnare anche i big. Il favorito d’obbligo a questo punto è Demare, che sta stupendo tutti e a Matera ha vinto la sua seconda tappa su un arrivo teoricamente più congeniale ad altri. La quota ovviamente è molto bassa, Gaviria l’alternativa secondo i book. Viviani cerca almeno un podio, outsider Hodeg che potrebbe avere una chance.

Tappa 8, Giovinazzo-Vieste (Gargano) (200 km)

Fuga o volata? Altro enigma in un Giro complicato da interpretare. Mancano i grandi protagonisti delle fughe e delle volate (Demare a parte), e dunque la sensazione è che sia tutto un po’ casuale. Prima parte molto semplice, poi ascesa impegnativa al Monte Sant’Angelo. Nel finale continui sali scendi fino allo strappo della Chiesuola quando mancheranno 10 km all’arrivo. Che succederà a quel punto? Se dove esserci la fuga in atto ci sentiamo di fare il nome di De Gendt, parso in grande spolvero. In caso di volata Demare sembra imbattibile, ma vogliamo pensare che gli avversari si inventeranno qualcosa per anticipare i tempi e non andare al massacro: ci aspettiamo qualche idea da Sagan, ma occhio agli azzurri Felline, Ballerini e Vendrame, tutti a quota alta, che sono in buone condizioni. Piccola postilla: non è per niente scontato che il giro verrà concluso, quindi in chiave vittoria finale fare un pensierino su Almeida (12) oppure Kelderman (6.5), il migliore a cronometro, potrebbe essere un’opzione interessante, in attesa di un attacco di Nibali che potrebbe essere vicino.

Tappa 9, San Salvo-Roccaraso (Aremogna) (208 km)

Probabilmente la tappa regina di questa prima parte di Giro prima del giorno di riposo. Molti km di dislivello e quattro GPM: il primo è il più difficile, la salita finale non è impossibile ma attenzione a un clima che si prevede rigido. Dopo la giornata di riposo verso Vieste, i big potrebbero decidere di giocarsi la tappa: Nibali, Fuglsang e Kelderman sotto i riflettori, tutti a quota piuttosto alta. Tra gli outsider piace soprattutto Haig, forse l’unico in grado di lasciare il segno in casa Mitchelton dopo il ritiro di Yates causa Covid. La fuga potrebbe ovviamente sorridere anche allo specialista De Gendt.

Tappa 10, Lanciano-Tortoreto (177 km)

Dopo il primo giorno di riposo, impegno insidioso visto il rischio che il motore si ingolfi. Frazione mossa e ricca di strappi, alcuni con pendenze importantissime. Una specie di classica, dove occorre resistenza ed esplosività. Fuga, finisseurs o big? Difficile dirlo, visto che in questo Giro (fin qui onestamente non straordinario) pare tutto un po’ casuale. Speriamo di essere smentiti, e aspettiamoci un attaccante come Ulissi (13), insieme al temibile Haig (21). Visto che stiamo parlando di una classica in miniatura, impossibile non tenere in considerazione proprio Fuglsang (23) nel caso in cui la corsa fosse chiusa. A quote ancor più alte occhio a Conti (41) e Bilbao (41). Follia Haas (201). Nelle ultime ore in forte calo la quota di Narvaez (al momento a 19).

Tappa 11, Porto Sant’Elpidio-Rimini (182 km)

Si risale la costa adriatica fino ad arrivare in Romagna. Percorso quasi del tutto in pianura, con piccoli strappi poco incisivi. Velocisti nuovamente protagonisti, e la domanda è: chi riuscirà a superare Demare? Il francese fin qui non ha avuto davvero avversari. Sagan sembra il primo rivale, ma verso Tortoreto ha speso molte energie. Outsider Viviani, alla ricerca almeno di un podio.

Giro d’Italia 2020 pronostici, le tappe

Tappa 12, Cesenatico-Cesenatico (Nove Colli) (204 km)

Insidiosissima questa frazione ricalcata sul percorso della celebre Gran Fondo Nove Colli. Continui strappi, continui sali scendi senza un attimo di respiro che metteranno a dura prova i corridori. Prevedibile una fuga di qualità così come accaduto due tappe fa verso Tortoreto. I nomi sono sempre i soliti: Ulissi, Narvaez, De Gendt. Sagan potrebbe provarci ma un bis non sarà semplice. Conti, Kangert e Castroviejo a quote più alte. Occhio a Fuglsang, che potrebbe lanciare un attacco a sorpresa per recuperare il tempo perduto.

Tappa 13, Cervia-Monselice (192 km)

Si abbandona la Romagna per arrivare sui Colli Euganei veneti. Tragitto completamente piatto fino agli ultimi chilometri, quando due strappi molto impegnativi romperanno il ritmo prima del percorso finale, ancora piatto. Potrebbe essere il trampolino di lancio definitivo per la fuga già in atto, oppure lanciare gli attaccanti che saranno riusciti a tenere la corsa chiusa. Sagan è il favorito d’obbligo, ma non è esclusa la zampata di qualche scattista come Ulissi, Swift, seguono a ruota VendrameFelline. A quote più alte nella possibile fuga occhio a De Gendt, Guerreiro, Bjerg e Visconti.

Tappa 14, Conegliano-Valdobbiadene (Prosecco stage) (34,1 km, cronometro)

Dopo due casse consecutive ci approcciamo a una tappa davvero fondamentale, che sicuramente avrà un peso specifico importantissimo sulla classifica generale. Percorso piuttosto vallonato nel regno del Prosecco. Pare scontata l’affermazione di Ganna, che contro il tempo al momento è di un altro pianeta. Le sorprese (anche in chiave podio) potrebbero essere Bjerg, Castroviejo, De Gendt e la maglia rosa Almeida, che sicuramente proverà a guadagnare il più possibile sui rivali. In chiave classifica generale anche Kelderman dovrebbe più o meno tenere il passo.

Tappa 15, Base Rivolto (Frecce Tricolori)-Piancavallo (185 km)

Dopo la cronometro che come ci aspettavamo ha rivoluzionato i distacchi tra i big, ecco una frazione di alta montagna che darà subito modo ai delusi di rifarsi sotto. Tre ascese di seconda categoria e poi la salita finale verso Piancavallo, 14.5 km al 7.8% di media con punte del 14%. Ci sarà sicuramente una fuga di qualità, che potrebbe anche avere buone possibilità di riuscita. I big sicuramente si daranno battaglia, resta da vedere se per la generale o anche per la tappa. Su tutti Pozzovivo, molto pimpante, Fuglsang, che deve recuperare terreno, e Hart, che ha già portato diversi attacchi. Tra i possibili fuggitivi attendiamo Guerreiro, De Gendt e Kangert. A quota alta occhio ancora a Caicedo.

Tappa 16, Udine-San Daniele del Friuli (229 km)

Un vero trappolone questa frazione lunghissima (la più lunga del Giro) e subito dopo il giorno di riposo. Tre GPM prima del circuito finale, nel quale si scalerà per tre volte il Monte di Ragogna. Arrivo nella patria friulana del prosciutto crudo con gli ultimi metri che tirano verso l’alto e dunque nuovamente favorevoli ai finisseurs. La fuga potrebbe avere ottime chances di arrivare, in vista dei prossimi tapponi. Davvero difficile fare un nome: favorito numero uno Ulissi, che potrebbe giocarsela con Sagan magari andando in fuga come già fatto dallo slovacco. Anche Fabbro papabile per un attacco, a quota più alta intriga Felline.

Tappa 17, Bassano del Grappa-Madonna di Campiglio (203 km)

Prima parte del trittico che deciderà il Giro. Tappone durissimo con Forcella Valbona, Monte Bondone, Passo Durone e arrivo a Madonna di Campiglio. Impossibile nascondersi, chi sta bene deve fare la tappa. Hart al momento sembra l’unico vero scalatore insieme a Hindley, che però paradossalmente lavora per Kelderman. Altimetria forse dura per l’olandese, così come per Almeida. Occhio alla fuga, con Zakarin, Kangert e De Gendt pronti all’attacco. A San Daniele lo abbiamo visto in ripresa, e allora chissà che Nibali non si inventi qualcosa per dare una sferzata a questo Giro.

Tappa 18, Pinzolo-Laghi di Cancano (Parco dello Stelvio) (207 km)

Ecco finalmente il tappone del Giro 2020, sperando che almeno questo regali un pizzico di spettacolo, di divertimento e di spunti strategici. Tutto ruota intorno allo Stelvio, Cima Coppi di questa edizione. Vogliamo illuderci che queste salite decideranno il Giro (anche perché manca poco alla fine), e dunque ci aspettiamo battaglia tra i big. Come già detto gli unici scalatori veri in corsa sono al momento Hart e Hindley, che non a caso sono i favoriti. Il secondo è un’arma preziosissima per la Sunweb, perché lanciato all’attacco costringerebbe la squadra della maglia rosa a lavorare e probabilmente sfaldarsi, tutto a vantaggio di Kelderman. A patto che non vengano proposte nefandezze come quella dell’ultima tappa, quando Hindley è partito e Kelderman ha ricucito lo strappo: orrori come questi possono costare un Giro d’Italia. Puntare sui due favoriti sembra dunque la scelta più logica (Hindley è la nostra prima scelta), e come terze opzioni segnaliamo Nibali, Kelderman con sorpresa Bilbao (a quota altissima). L’eventuale fuga potrebbe sorridere a De Gendt, già padrone dello Stelvio in passato con una super fuga che lo catapultò al terzo posto finale nella generale.

Tappa 19, Morbegno-Asti (253 km)

Dopo i fuochi d’artificio (e la cassa) sullo Stelvio, tappa di riposo prima del Sestriere. Di riposo sulla carta, perché il probabile maltempo e il lunghissimo chilometraggio terranno tutti sulla corda. Demare è bassissimo e obiettivamente non vale la pena giocarlo, anche perché nelle frazioni finali può succedere di tutto, e non è detto che le squadre abbiano le energie necessarie per tenere la corsa chiusa. Detto che Demare è senza rivali, si può sperare in Sagan e Hodeg oppure a quota più alta magari piazzato sul podio Viviani. Occhio all’ipotesi fuga: quota Altro, Bjerg, Campenaerts, Frapporti, Tratnik, Bodnar, Brandle, Dowsett alcuni tra i passistoni che potrebbero provarci. Quote stellari, magari si possono provare un paio di nomi tra questi sperando nel colpaccio.

Tappa 20, Alba-Sestriere (198 km)

Vicinissimi al colpaccio ieri, in una tappa davvero surreale di cui si parlerà a lungo. Ultima occasione per giocarsi tutto: saltati Izoard e Colle dell’Agnello, la tappa si articolerà su tre ascese al Sestriere invece di una soltanto. Sulla carta percorso non mortale come lo Stelvio, ma il terreno per staccare gli avversari non mancherà di sicuro. Difficile dire chi potrebbe avere la meglio: sulla carta potrebbe essere un altro testa a testa Hindley-Hart, ma solo se Kelderman dovesse saltare malamente. In caso contrario, il capitano resta lui anche in vista della crono di domenica. Tra i due Hart potrebbe essere favorito vista la più semplice situazione tattica. Tra i big attenzione a Bilbao, che se ne avrà la possibilità proverà senza dubbio l’attacco. Potrebbe arrivare la fuga: De Gendt, O’Connor e Kangert probabili protagonisti. Occhio a Knox e Masnada, che potrebbero andare all’attacco ora che non hanno più la rosea da difendere.

Tappa 21, Cernusco sul Naviglio-Milano (15,7 km, cronometro)

Clamoroso al Giro! Alla vigilia dell’ultima tappa si trovano due corridori a pari tempo nella generale: mai successo nella secolare storia della corsa rosa! Un Giro obiettivamente deludente in alcuni suoi aspetti si riscatta alla grande regalandoci il finale più avvincente di sempre! Sulla vittoria parziale poco da dire, Ganna dovrebbe portare a casa il quarto successo di tappa, anche se i due outsider Campenaerts e Dennis sono in gran forma e non vanno sottovalutati: le quote valgono un tentativo. La pazzia è Haga, che come in molti si ricorderanno ci ha già fatto esultare l’ultima tappa dell’anno scorso. Occhi puntati sulla classifica generale. Le quote strafavoriscono Hart, sulla carta molto più bravo a cronometro ma ingiocabile. Kelderman dovrebbe essere fuori dai giochi, troppo il distacco da recuperare. Hindley a questo punto sarebbe una pazzia, anche se sappiamo che le cronometro finali  sfuggono a ogni previsione logica…

 

Giro d’Italia 2020, le quote antepost e i favoriti

Rispetto al Tour ci sarà purtroppo qualche big in meno, ma questo non vuol dire che lo spettacolo ne risentirà. Il numero dei pretendenti alla maglia rosa è forse più limitato, ma appunto per questo la lotta si fa più incerta ed emozionante, perché l’equilibrio dovrebbe regnare sovrano. Cinque i protagonisti principali: Thomas, Simon Yates, Fuglsang, Nibali, Kruijswijk. Dietro di loro alcuni outsider interessanti come Vlasov, Majka, Kelderman, Almeida, Ciccone.

Sembra davvero serrata la lotta tra i cinque favoriti. Thomas, dirottato all’ultimo momento dal Tour, sta mostrando un’ottima gamba, Fuglsang ha stravinto il Lombardia e, unico tra i non partecipanti al Tour, è arrivato fino in fondo al Mondiale, Yates ha vinto la Tirreno-Adriatico. Al momento un passo indietro Nibali, ma a Imola è parso in crescita e la sua grande esperienza lo porterà sicuramente a farsi trovare pronto al momento giusto. Incognita Kruijswijk, infortunatosi qualche tempo fa e dirottato dal Tour.

I pronostici

Difficili sorprese eclatanti. Su Fuglsang (7) secondo noi vale la pena puntare, perché è corridore nella piena maturità e sta dimostrando una crescita costante. Al suo servizio avrà inoltre Vlasov, ma anche Lopez, dunque una formazione che in montagna potrebbe dettare legge. Proprio per questo potrebbe essere una buona idea cautelarsi anche con Vlasov (12). Ci convince anche Yates (5), che sembra molto più maturo rispetto al giro di due anni fa perso nelle ultime tappe: il successo alla Tirreno-Adriatico lo inserisce di diritto tra gli uomini da battere.

Forse rischiosa la quota di Thomas (2), visto che quotazioni così basse nel ciclismo sono sempre pericolose (chiedere a Roglic per conferma). Il gallese parte favorito per la presenza dei tanti km a cronometro e sembra in palla anche quando la strada sale, tuttavia resta tutta da verificare la sua tenuta in alta montagna. Se attaccato potrebbe andare in difficoltà, anche se dalla sua dovrebbe avere un aiuto importante come Carapaz. Come detto, tutti da verificare Kruijswijk e Nibali, per i quali si potrebbe ipotizzare al limite un podio a quota circa 2.50.

 

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