Gli Autogol Finalissima Italia – Argentina
A quasi 30 anni di distanza torna a giocarsi la Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA (l’ultima si era disputata nel 1993), precedentemente conosciuta come Coppa Artemio Franchi nelle due edizioni precedenti, che si terrà a Londra allo stadio di Wembley in Inghilterra e che vedrà contrapposte la squadra vincitrice del campionato europeo 2020 – l’Italia di Roberto Mancini, che torna nell’impianto inglese a quasi 11 mesi di distanza dal trionfo ai rigori contro i padroni di casa – e quella che ha conquistato la Coppa America 2021 – l’Argentina guidata da Lionel Messi.
Una finalissima che vedrà nuovamente l’Italia protagonista, stavolta in una sfida contro l’Argentina il prossimo 1 giugno alla quale toccherà arrivare preparati: queste alcune domande sul percorso che ha portato le due squadre a quella che viene definitiva la “Finalissima 2022”. Conoscete le risposte? Scopriamolo insieme.
—————————————————————–
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Migliori Bonus Scommesse di oggi
👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi e Multiple di oggi
👉 CLICCA QUI
—————————————————————–
Quale squadra ha sconfitto l’Argentina in finale di Copa America?
Una partita storica, la 28^ di un torneo continentale conquistato dall’Argentina a Rio De Janeiro allo stadio Maracanà davanti a un pubblico quasi tutto schierato dalla parte dei verdeoro. È stata la vittoria che ha permesso agli ospiti di conquistare il quindicesimo trofeo della loro storia, in un match deciso da un super gol di Angel Di Maria: al 22° minuto del primo tempo, imbeccato da un lancio dalla lunga distanza di Rodrigo de Paul – che Renan Lodi non è riuscito a intercettare – l’esterno d’attacco diventato obiettivo di mercato della Juventus ha prima stoppato il pallone e poi superato il portiere avversario Ederson con un pallonetto. Rete a cui ha fatto seguito l’inutile forcing del Brasile, incapace di trovare la rete del pareggio e di impedire alla Seleccion di tornare sul tetto del Sudamerica a 28 anni di distanza dall’ultima volta.
RISPOSTA: Brasile.
Quanti gol ha subito l’Italia a Euro 2020?
Ovviamente stiamo parlando delle reti subite nei tempi regolamentari, senza tenere conto della lotteria dei rigori che negli ultimi due atti del torneo ci ha premiato. Nessuno di questi è arrivato in un girone giocato a Roma, allo Stadio Olimpico, a limite della perfezione da parte dei ragazzi di Roberto Mancini.
Tre partite, sette gol fatti, zero subiti e tre vittorie che ci hanno portato agli ottavi di finale contro l’Austria: partita decisa ai tempi supplementari dove, sul 2-0, abbiamo incassato la prima rete del torneo da Kalajdzic al 114’. Un gol inutile, così come quello di Lukaku dal dischetto che non cambia la sostanza di un quarto di finale vinto con merito contro il Belgio. In semifinale invece il discorso cambia: alla rete di Chiesa risponde Morata a 10 minuti dalla fine – un bersaglio che ci costringe a vincere ai rigori il match che ci spalanca le porte di Wembley e dell’ultima sfida contro gli inglesi. Una finale iniziata nel peggiore dei modi, con il gol di Shaw dopo meno di due minuti, poi ripreso da Bonucci in una storica partita che ci ha portato al trionfo.
RISPOSTA: Quattro.
—————————————————————–
Mercoledì 1 giugno 2022
⚽️ FINALISSIMA CONMEBOL-UEFA
⏰ ore 20:45
📊ITALIA – ARGENTINA Gli Autogol
Quale giocatore argentino ha segnato più gol nell’ultima Copa America?
È stata la coppa che ha chiuso il cerchio in carriera per Lionel Messi – spesso finalista e perdente con l’Argentina e mai in grado di portare a casa un trofeo con la sua Nazionale. Lo ha fatto in Brasile, in quella che probabilmente è stata l’ultima occasione nella competizione continentale da poter affrontare da protagonista. I critici e i detrattori sottolineando il fatto che Messi non sia riuscito a trovare la via del gol né in semifinale, né nella sfida conclusiva del torneo, mentre ai quarti è arrivato soltanto al 93° un gol che ha sancito un risultato già indirizzato dal 2-0 precedentemente firmato da Rodrigo De Paul e Lautaro Martinez. Poco importa, ciò che conta è la sostanza: Messi vincitore della Copa America da capocannoniere del torneo, una gran bella soddisfazione.
RISPOSTA: Messi – quattro gol.
Chi ha segnato più gol a Euro 2020?
Domenico Berardi è stato uno dei tanti uomini decisivi della nazionale da sogno allenata da Roberto Mancini e che ci ha portato con merito al trionfo europeo la scorsa estate: un esterno utile, fastidioso per ogni tipo di difesa, che tuttavia non è riuscito a togliersi la soddisfazione di segnare un gol nei minuti regolamentari delle sette partite disputate dell’Italia. No, nessun gol per Berardi, mentre Barella è riuscito a colpire contro il Belgio – grazie a uno dei suoi inserimenti che lo hanno reso uno dei migliori centrocampisti del campionato italiano e non solo. Un collettivo che ha saputo beneficiare delle prodezze di tutti i giocatori scesi in campo, a prescindere dal ruolo e dal numero di gol raccolti.
RISPOSTA: Barella – un gol.
————————————————————————————-
FINALISSIMA CONMEBOL-UEFA
✅ TOP BLAB INDEX ITALIA ARGENTINA 👉 CLICCA QUI
————————————————————————————-
LE SUPERCOMBO MAGGIORATE DE “GLI AUTOGOL”
LA “SUPERCOMBO” MAGGIORATE MARCATORI
👉 CLICCA QUI
⚽️📊 Fissa Blab On Demand
Segui in diretta streaming tuti i giorni dalle 15:00 Blab On Demand e crea insieme a tutti gli amici della CHAT BETTING numero 1 in Italia le Quote On Demand sui principali Campionati d’Europa e Coppe Internazionali.
Le QUOTE ON DEMAND offrono maggior valore e quindi la possibilità di vincere molto di più in confronto alle semplici scommesse pre partita.
————————————————————————————-
PRONOSTICI E SCOMMESSE BLAB LIVE
MULTIPLE PROF + PENGWIN + CALCIATORI BRUTTI + SIMO MAGGI 👉 CLICCA QUI
Pronostici CALCIO OGGI by PASTO 👉 CLICCA QUI
Pronostici BASKET by PROF 👉 CLICCA QUI
FISSA + DRITTE EXCHANGE by PENGWIN 👉 CLICCA QUI
Pronostici TENNIS LIVE OGGI👉 CLICCA QUI
Pronostici CICLISMO by FRANKY 👉 CLICCA QUI
Estrazioni del LOTTO IN DIRETTA 👉 CLICCA QUI
Pronostici FORMULA 1 by Prof 👉CLICCA QUI
Pronostici MOTOGP by Prof 👉CLICCA QUI
Gli Autogol Instagram Quiz pronostici SERIE A 👉CLICCA QUI
Puoi trovare tutte le analisi, i pronostici di tutti gli sport e tutti i campionati e anche le multiple sempre aggiornate divise per autori della squadra BLAB LIVE:
————————————————————————————-
Archivio Gli Autogol instagram quiz
Gli Autogol speciale Finale Champions League
Tutto pronto, o quasi, per la finale di Champions League che sabato sera sancirà definitivamente la conclusione della stagione calcistica per club: la coppa più ambita, il trofeo più desiderato d’Europa, potrebbe finire ancora una volta nelle mani del Real Madrid e del nostro Carlo Ancelotti (allenatore unico nel suo genere quando si tratta di andare a caccia di trionfi europei).
——————————————————————-
LIVERPOOL – REAL MADRID: L’ANALISI DI RAVANELLI
Per favore accetta i cookies di YouTube per vedere questo video. Accettando i cookie potrai accedere ai contenuti di YouTube, un servizio fornito da una azienda esterna a questo sito.
Se darai il consenso, ricorderemo la tua scelta e questa pagina verrà ricaricata.
——————————————————————-
Dall’altra parte il Liverpool di Jurgen Klopp – faccia a faccia a quattro anni di distanza da quella finale 2018 che costò cara ai Reds, ma che in realtà ha dato poi l’avvio alle annate di successi della squadra inglese. Una partita che vivrà sì della capacità del collettivo di saper imporre il proprio gioco, ma che al tempo stesso sarà probabilmente decisa dai testa a testa individuali tra alcuni uomini chiave.
Per stimolare la vostra attenzione ne abbiamo scelti quattro: siete sicuri di essere pronti per l’ultimo atto della finale di Champions League e di aver risposto nella maniera corretta? Scopriamolo insieme.
—————————————————————–
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Migliori Bonus Scommesse di oggi
👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi e Multiple di oggi
👉 CLICCA QUI
—————————————————————–
Alisson vs Courtois: chi ha parato più rigori in stagione?
Sono i due migliori interpreti al mondo del ruolo, per ragioni diverse specialisti e campioni affidabili a cui consegnare la gestione delle difesa. Saranno certamente chiamati a svolgere un ruolo fondamentale in finale di Champions League e, in caso di parità, molto dipenderà da loro e dalla capacità di neutralizzare o meno i calci di rigore avversari. Per questo è giusto chiedersi chi dei due nell’ultimo periodo ha dimostrato maggiore abilità nel neutralizzare tentativi dagli 11 metri.
In questa stagione non c’è storia: nessuno dei nove rigori parati in carriera da Alisson infatti è stato neutralizzato negli ultimi mesi (il più recente risale al 7 febbraio 2021, contro il Manchester City, neutralizzando il tentativo di Gundogan).
Discorso diverso invece per Courtois, che di rigori in carriera ne ha parati 11, ma mai ne aveva neutralizzati tre nel giro di un mese: è quanto gli è accaduto a cavallo tra gennaio e febbraio, quando prima in Liga ha dato prova delle sue abilità contro il Valencia ipnotizzando Guedes e poi si è ripetuto su Raul Garcia in Supercoppa di Spagna contro l’Athletic Bilbao. Il rigore che tutti ricordano però è un altro: quello catturato su tentativo di Lionel Messi nel testa a testa contro il PSG – cruciale con il senno di poi al ritorno per garantire il passaggio di turno al Real Madrid.
RISPOSTA: COURTOIS – TRE.
Alexander Arnold vs Carvajal : chi ha vinto più trofei diversi in carriera?
La Champions League l’hanno già conquistata entrambi – quindi non farebbe aumentare il bottino complessivo di coppe “diverse” portate a casa – ma permetterebbe al terzino del Real Madrid eventualmente di rimpinguare un palmares già ora impressionate.
Sono ben 19 i trofei già sollevati in carriera da Carvajal, in sette competizioni differenti (tutti indossando la maglia del Real Madrid): quattro Champions League, quattro mondiali per club, tre Liga, una Coppa del Re, tre vittorie in supercoppa di Spagna e tre in quella europea, oltre alla vittoria agli europei under-21 con la nazionale delle Furie Rosse.
È il trionfo con la Nazionale a porre Carvajal davanti ad Alexander-Arnold, che dalla sua ha l’età – visto che a soli 23 anni ha ancora un bel po’ di stagioni davanti a sé per fare meglio: al momento nei suoi anni a Liverpool ha già portato a casa una Champions League, una Premier, un mondiale per club, una FA Cup, una League Cup e una Supercoppa europea. Per i Red e per il super terzino inglese è giunto il momento di iniziare a fare il bis.
RISPOSTA: CARVAJAL – 7.
—————————————————————–
Sabato 28 maggio 2022
⚽️ CHAMPIONS LEAGUE
⏰ ore 21:00
📊LIVERPOOL – REAL MADRID Gli Autogol
Thiago vs Modric: chi ha fatto più assist in Champions League?
Paragonare le carriera dei due centrocampisti chiamati a “illuminare” e inventare nella sfida tra Real Madrid e Liverpool è in parte ingeneroso e impreciso (visto che Modrid a cinque anni in più di Thiago), ma quando si immaginano possibili sviluppi del testa a testa è impossibile non far transitare il pallone che deciderà il match anche dai loro piedi.
Se si parla di numero complessivo di assist, a vincere ancora una volta è il campione croato del Real Madrid: sono 16 passaggi vincenti in 11 partecipazioni alla Champions League (10 con i Blancos e la prima in carriera invece con il Tottenham). Mai però ne aveva distribuiti quattro in una sola annata – quelli fatti registrare quest’anno, spesso e volentieri con Karim Benzema nel ruolo di destinatario.
Discorso diverso per Thiago invece, che è fermo a quota 13 in carriera, ma che nella massima competizione continentale non è riuscito ancora a trovare la giusta stoccata. Che sia la volta buona per provare a bloccarsi proprio in finale?
RISPOSTA: MODRIC – 16.
Salah vs Benzema : chi ha realizzato più triplette in stagione?
Beh, battagliare con Karim Benzema in una classifica che tiene conto in qualche modo del numero di gol in questa stagione è sfida impossibile per chiunque – anche per il miglior cannoniere della Premier League. Salah infatti in stagione ha raccolto soltanto una tripletta: 24 ottobre 2021, il Liverpool travolge per 5-0 lo United a domicilio e il cannoniere ne segna tre.
Difficile pensare di tenere testa invece a Benzema che ne ha raccolte tre in stagione e che, oltre a quella contro il Celta Vigo in Liga a inizio stagione, ha letteralmente impresso il suo marchio sulla cavalcata dei Blancos verso la finale – trovando tre reti in un colpo solo prima contro il PSG e poi con il Chelsea. Il bottino del francese in Europa dice già 15 gol fatti in questa annata: il record di Cristiano Ronaldo in una singola edizione di Champions League, proprio grazie a una tripletta, potrebbe essere superato.
RISPOSTA: BENZEMA – TRE.
Gli Autogol speciale Finale Conference League
Dopo 139 partite di Conference League (senza tenere conto delle doppie sfide di qualificazioni come preliminari), manca l’atto finale di una competizione al suo primo anno di vita ma che, grazie alla Roma di Mourinho, è diventata da subito un appuntamento di culto e un torneo da seguire con grande attenzione.
Roma-Feyenoord, dunque, una finale inedita e al tempo stesso attesa tra due squadre e due tifoserie che sognano di diventare le prime a portarsi a casa un trofeo alla sua prima edizione. Quasi tre gol a partita di media, uno ogni 31 minuti giocati, con Roma e Feyenoord che hanno primeggiato in diverse categorie statistiche: ricordi tutto il percorso delle finaliste? Scopriamo insieme le risposte a qualche domande.
—————————————————————–
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Migliori Bonus Scommesse di oggi
👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi e Multiple di oggi
👉 CLICCA QUI
—————————————————————–
Il Feyenoord arriva in Conference League da terza del girone di Europa League?
La squadra olandese è la n°42 nel ranking UEFA – uno spauracchio relativo, certo, ma il Feyenoord è riuscito a dominare una competizione in cui dalla fase a gironi in poi non ha mai perso. Dodici le partite disputate chiuse con otto vittorie e quattro pareggi, dominando un girone in cui ha chiuso in testa al Gruppo E con un margine di ben sei punti sullo Slavia Praga secondo e Union Berlin terzo.
Nella fase a eliminazione diretta poi, gli olandesi hanno spazzato via il Partizan Belgrado segnando otto gol e aggiungendo poi sei reti contro lo Slavia Praga (nonostante il pericoloso 3-3 raccolto in casa nel match d’andata, seguito poi da un 1-3 in trasferta). In semifinale la squadra favorita sulla carta era l’Olympique Marsiglia, ma a vincere è stato ancora una volta il Feyenoord.
RISPOSTA: Falso.
Chi ha giocato più partite in questa Conference League?
L’avventura degli olandesi infatti in Conference League è partita dai preliminari: non uno, non due, ma ben tre turni per guadagnarsi un posto nel girone. Sfide sulla carta abbordabili, ma comunque da affrontare, piene di insidie e che nel corso dei mesi hanno macinato diverse vittime.
La prima doppia partita contro i kossovari del Drita (0-0 all’andata e 3-2 in favore del Feyenoord al ritorno), a cui ha fatto seguito poi il doppio 3-0 contro gli svizzeri del Lucerna e la sfida dominata contro l’Elfsborg (5-0 in casa e poi ko con le riserve per 3-1 in Svezia). Poco importa: da quella sconfitta in poi infatti, come detto, gli olandesi non hanno più fatto cilecca in una coppa che vogliono portare a casa.
RISPOSTA: Feyenoord.
Chi tra le due la miglior difesa in Conference League?
Nonostante i passi falsi, i sei gol subiti in Norvegia contro il Bodo, l’epurazione delle riserve da parte di Mourinho, la Roma è poi riuscita a trovare continuità in una competizione che i giallorossi hanno smesso di prendere sottogamba.
In 12 partite restano 15 i gol subiti, ma tolti i sei già citati e che restano una macchia, le sbandate a protezione della porta sono decisamente diminuite. A guardare la capacità difensiva il conto è identico a quello del Feyenoord (senza tenere conto delle partite di qualificazione, ma partendo dal girone in poi): il Partizan ne ha fatti tre, lo Slavia Praga addirittura quattro nella doppia sfida a eliminazione diretta, ma la sostanza non è cambiata – nessuno è riuscito a fare fuori il Feyenoord.
RISPOSTA: Parità a quota 15.
—————————————————————–
Mercoledì 25 maggio 2022
⚽️ CONFERENCE LEAGUE
⏰ ore 21:00
📊ROMA – FEYENOORD Gli Autogol
Chi è il capocannoniere della competizione?
Nessuna squadra ha fatto più tiri del Feyenoord (ben 174) e anche per questo gli olandesi hanno raccolto ben 28 gol nella competizione – uno in più della Roma. Differenza che resta identica anche quando si guarda ai due bomber di riferimento: Tammy Abraham, infatti, si ferma a quota nove, mentre Cyriel Dessers ne ha messi a segno 10 – permettendo così all’attaccante belga naturalizzato nigeriano di mettere in mostra al meglio le proprie caratteristiche.
Il ventisettenne, infatti, in campionato sta tenendo medie ben diverse: soltanto sei gol in 25 presenze in Olanda per la punta centrale di un metro e 84 – arrivato in prestito dal Genk che a fine giugno tornerà ad avere a disposizione un altro talento da poter rivendere sul mercato.
RISPOSTA: Dessers.
Gli Autogol speciale verdetti Serie A
Giornata di verdetti, di scudetti da assegnare e di retrocessione da evitare anche per chi – come la Salernitana – sembrava condannata prima che un allenatore diverso dagli altri come Nicola non riaccendesse la fiamma della speranza. Milan o Inter porteranno per il secondo anno in fila la vittoria del campionato nel capoluogo lombardo, bordando già di nero una coppa a cui bisognerà capire se aggiungere poi il rosso o il blu – neanche fosse calcio balilla.
Il senso del calcio in 90 minuti tutti da seguire, con quattro partite speciali da tenere d’occhio e sulle quali vi abbiamo posto quattro domande particolari. Conoscete già le risposte? Scopriamole insieme.
—————————————————————–
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Migliori Bonus Scommesse di oggi
👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi e Multiple di oggi
👉 CLICCA QUI
—————————————————————–
Sassuolo-Milan: lo scorso anno Leao segnò a Reggio Emila il gol più rapido della storia della Serie A. Dopo quanti secondi?
Una rete talmente veloce che Marcel Jacobs, l’uomo più rapido al mondo, non riuscirebbe neanche a concludere i 100 metri: il Milan invece ha fatto in tempo a superare la metà campo avversaria, battendo e lanciandosi con cinque giocatori verso la porta avversaria. Calhanoglu (che con altrettanta rapidità la scorsa estate ha cambiato maglia, scegliendo l’Inter al posto del Milan) imbecca Leao che si infila tra Marlon e Toljan: si può mai pensare che così, neanche sette secondi dopo il fischio d’inizio, si può subire gol?
Succede, come dimostra il portoghese che nel dicembre 2020 ha polverizzato ogni record di celerità. Ai rossoneri questa volta basta un punto contro il Sassuolo per vincere lo Scudetto: un acuto, anche con più calma, ma che può valere l’apoteosi e la conquista di un campionato.
RISPOSTA: 6” 76”’.
Inter-Sampdoria: nel 2-2 dell’andata segnarono tre difensori?
Se si pensa a Inter-Sampdoria, la mente non può che ritornare a un pomeriggio d’inverno a San Siro, a una giornata storta del campionato 2004-05: i nerazzurri vanno in affanno e sotto di due reti, poi l’epifania nel finale – tre gol in una manciata di minuti, il 3-2 definitivo firmato Recoba che arriva al 49° del secondo tempo e l’idea che la Pazza Inter possa sempre regalare sorprese (da lì la scelta del titolo dell’inno della squadra di Milano).
Nella gara d’andata di questo campionato, giocata a Marassi, è mancato il colpo del ko da parte dell’Inter, che si è dovuto accontentare di un solo punto lo scorso settembre – a inizio stagione, raggiunta due volte da due difensori diversi (prima Yoshida, poi Augello). Una partita sbloccata da Dimarco, a completare il quadro dei tre difensori diversi in gol in una sola gara. Saranno ancora una volta loro a decidere l’ultima sfida di campionato e magari la corsa Scudetto? Staremo a vedere.
RISPOSTA: Vero.
Venezia-Cagliari: chi ha la difesa peggiore?
I lagunari ormai sono certi della retrocessione, il Cagliari potrebbe diventarlo al termine degli ultimi 90 minuti di stagione: una partita da vincere per i sardi, nella speranza che da Salerno arrivino buone notizie, che l’Udinese metta in difficoltà i granata padroni di casa e regali un sogno al Cagliari.
Di certo, a guardare le difese, non mancheranno i gol – abitudine per chi ne ha subiti davvero un bel po’ in questa stagione. Venezia e Cagliari, infatti, sono due delle peggiori difese del nostro campionato – anche se Salernitana (74) e Empoli (70) sono state ancora più disastrose – e lasceranno probabilmente spazio agli attacchi avversari. A regnare però potrebbe essere la paura, soprattutto tra gli ospiti: l’obbligo di vincere, anche contro una squadra che non ha più nulla da chiedere, potrebbe essere troppo gravoso.
RISPOSTA: Il Venezia: 69 gol subito.
—————————————————————–
Domenica 22 maggio 2022
⚽️ ITALIA SERIE A
⏰ ore 21:00
📊SALERNITANA – UDINESE Gli Autogol
Salernitana-Udinese: chi è davanti nella classifica marcatori?
Lo avessero detto due mesi ai tifosi della Salernitana, ci avrebbero messo la firma: ritrovarsi all’ultima di campionato a giocare contro una squadra già salva e sapere che tutto dipende dal loro risultato. Vincere vuol dire restare in Serie A, a prescindere dagli altri, con pareggio e sconfitta che restano scenari non presi in considerazione – e che poi eventualmente costringerebbero i campani a sperare nella mancata vittoria del Cagliari.
Si prospetta così una domenica sera ricca di emozioni, con l’Arechi già tutto esaurito e un popolo intero pronto a spingere la squadra verso i tre punti. Ci sarà da fermare però Beto, principale spauracchio dei friulani con i suoi 11 gol in 28 partite e nota lieta della stagione dell’Udinese.
La salvezza della Salernitana invece passa dai piedi di Bonazzoli, salito in doppia cifra a quota 10 ma dietro il bomber bianconero: magari l’ultima di campionato potrebbe essere l’occasione ideale per agganciarlo e far sognare il popolo granata almeno per un’altra stagione.
RISPOSTA: Beto.
Gli Autogol speciale Milan – Atalanta
“La Serie A manca ai Rossoneri da oltre un decennio”.
Due giornate alla fine, due punti di vantaggio sull’Inter e due attaccanti pronti a prendersi la scena – e non solo quella – in un testa a testa tra Milan e Atalanta che vale letteralmente lo Scudetto per i rossoneri.
Vincere e approfittare di un eventuale stop dei nerazzurri di Milano infatti a due giornate dalla fine, vorrebbe dire per i ragazzi di Stefano Pioli conquistare una Serie A che manca da oltre un decennio.
Un appuntamento insomma per talenti in grado di reggere la pressione, di trovare lo spunto giusto e gol pesanti che potrebbe valere molto di più di un semplice +1 nella classifica cannonieri. Reti che Luis Muriel e soprattutto Olivier Giroud hanno dimostrato già in passato di saper realizzare, protagonisti in questo campionato a modo loro – nonostante entrambi siano a un passo dalla doppia cifra alla voce gol, che sperano di raggiungere nel penultimo appuntamento di Serie A.
Siete sicuri di ricordare tutto riguardo la stagione di Giroud e Muriel? Scopriamo insieme le risposte ad alcune semplici domande.
—————————————————————–
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Migliori Bonus Scommesse di oggi
👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi e Multiple di oggi
👉 CLICCA QUI
—————————————————————–
Chi ha realizzato più doppiette in questo campionato?
Luis Muriel ne ha giocate 26 in questa Serie A, fermato dagli infortuni e da qualche panchina che non si è trasformata in ingresso in campo. Ha trovato il tempo però di firmare due doppiette: la prima contro il Venezia lo scorso 30 novembre in un comodo 4-0 casalingo per i bergamaschi (quando ancora c’era l’illusione per la squadra di Gasperini di poter essere “bella” come nelle scorse stagioni). La seconda cinque mesi più tardi, una manciata di giorni fa, nel rocambolesco 4-4 contro il Torino in cui Muriel ha messo lo zampino con due gol e due assist.
Due doppiette però sono anche il bottino di Olivier Giroud in casa Milan: quella al Cagliari a fine agosto è stato il biglietto da visita per presentarsi a una Serie A che aspettava dopo i primi 90 minuti a secco i primi gol della sua carriera italiana. La seconda doppietta invece al momento rappresenta il passaggio chiave più importante dell’intero campionato: derby di ritorno, 2-1 Milan, vittoria, primo posto in classifica e tutto il resto, grazie alla doppietta di Giroud che ha ribaltato l’Inter.
RISPOSTA: Parità con due doppiette a testa.
Hanno segnato lo stesso numero di gol in campionato?
Nove gol a testa in campionato, con l’attaccante francese che nelle ultime gare si è fatto “superare” da Leoa – unico in doppia cifra in casa Milan e diventato il miglior realizzatore della squadra capolista. Giroud nelle ultime 12 partite ha segnato soltanto due reti e faticato più del previsto a gonfiare la rete avversaria, mentre Muriel ha raccolto cinque gol nelle ultime sei giornate – dimostrando un ritrovato stato di forma nel momento più critico della stagione dell’Atalanta, reduce da campionati esaltanti e rimasta fuori dalla zona Champions League e chiamata a una “rifondazione” del gruppo che potrebbe passare anche dall’esclusione di diversi senatori che hanno gettato le basi del gruppo – Muriel compreso.
Segnare contro il Milan quindi potrebbe essere un biglietto da visita personale per il colombiano, staremo a vedere cosa succederà.
RISPOSTA: Vero.
Nessuno dei due ha realizzato una tripletta?
Nel dicembre 2020, quando indossava la maglia del Chelsea, Olivier Giroud contro il Siviglia è diventato il giocatore più vecchio ad aver segnato una tripletta in Champions League. Con la Nazionale Francese ne è arrivata una contro il Paraguay (alla faccia di chi gli rinfaccia la mancanza di reti nel Mondiale vinto quattro anni giocando titolare) e anche quelli dell’Arsenal hanno piacevoli ricordi a riguardo. A Milano invece tocca ancora aspettare per vedere la prima tripletta italiana di Giroud, che non si è mai concesso in questa stagione così come Muriel – talento abituato a trovare giornate in cui, anche grazie alla grande proposta offensiva atalantina, si è portato a casa il pallone. La domanda dunque sorge spontanea: se uno dei due ci riuscisse nello scontro diretto di domenica pomeriggio?
RISPOSTA: Vero.
—————————————————————–
Domenica 15 maggio 2022
⚽️ ITALIA SERIE A
⏰ ore 18:00
📊MILAN – ATALANTA Gli Autogol
Chi ha segnato più gol negli scontri con le prime otto?
In questo testa a testa invece non c’è storia: tutti i gol di Luis Muriel infatti in questo campionato sono arrivati contro squadra che stanno nella “seconda metà” di classifica e che non rientrano tra le prime otto – quelli contro il Torino (attualmente decimo) rappresentano i bersagli contro l’avversario più quotato con cui è andato a segno il colombiano.
Discorso diverso per Giroud – che fa felici tutti i promotori del famoso motto: “I gol non si contano, ma si pesano”. Quelli del francese, oltre ai due già citati contro l’Inter, hanno portato i loro frutti: gol e assist nel 3-1 all’Epifania con cui i rossoneri si sono sbarazzati della Roma, rete cruciale a Napoli in trasferta nella vittoria per 1-0 contro la squadra di Spalletti, altro sigillo sempre in trasferta ai danni della Lazio nel successo per 2-1 dei rossoneri. Insomma, cinque gol che valgono 12 punti negli scontri diretti: è con queste reti che si vincono i campionati.
RISPOSTA: Giroud, con cinque gol.
Gli Autogol instagram quiz speciale Verona – Milan
“La Fatal Verona è un ricordo che i milanisti vogliono cancellare”
I rossoneri vogliono scacciare i ricordi dei due scudetti persi, rispettivamente all’ultima e alla penultima giornata di campionato, sempre a causa di sconfitte contro l’Hellas. La prima il 20 maggio 1973, con il Milan di Rocco e Rivera che ci arriva primo in classifica con un punto di vantaggio su Juventus e Lazio: in mezz’ora gli ospiti sono sotto 3-0, con il campionato che sfugge di mano in un match perso 5-3 (lo scudetto poi andò ai bianconeri), mentre il secondo passo falso costato caro è datato 1990 – il Milan perde 2-1 e lo Scudetto va al Napoli.
Tutti ricordi da esorcizzare per i rossoneri che sperano di sbarazzarsi del Verona anche grazie ai gol di Leao, come quello che contro la Fiorentina ha ridato due lunghezze di vantaggio ai rossoneri sull’Inter. Il testa a testa in attacco è tra il talento portoghese e Giovanni Simeone – bomber del Verona, che in parte ha rallentato nell’ultimo periodo, ma che ha vissuto una delle sue migliori stagioni in carriera. Diamo risposta ad alcune semplici domande, meno scontate del previsto: siete sicuri di conoscere tutte le risposte? Scopriamolo insieme.
—————————————————————–
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi
👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Tutti i raddoppi e le multiple di oggi
👉 CLICCA QUI
—————————————————————–
Chi ha realizzato più doppiette in questo campionato?
Simeone batte Leao 2-0 in questo caso, a cui vanno aggiunti anche la tripletta casalinga contro il Venezia e soprattutto i quattro gol messi a segno tutti nella stessa partita contro la Lazio sempre al Bentegodi.
L’Hellas, infatti, dopo l’arrivo di Igor Tudor in panchina, ha fatto dell’attacco e della resa offensiva il suo marchio di fabbrica – oltre che la chiave per raggiungere una comoda salvezza e avvicinare più volte una zona Europa che il Verona non ha avuto poi la costanza di rendimento per inseguire. Certo, se Simeone si fosse regalato qualche altra partita in più con 2+ gol segnati.
Chi attualmente è davanti nella classifica cannonieri?
Anche in questo caso davanti c’è Giovanni Simeone: 16 gol per il figlio dell’allenatore dell’Atletico, contro i 10 di Leao che è diventato il primo giocatore in doppia cifra in Serie A quest’anno per il Milan (lasciando la Juventus del campionato 1996-97 l’unica vincitrice del campionato senza aver un cannoniere in doppia cifra).
Nelle ultime otto giornate però per Simeone è arrivato soltanto un gol (contro il Genoa), in parte scaricato da un campionato che ormai per il Verona aveva poco da dire e da aggiungere. Discorso diverso per il portoghese – molto più “sprecone” e incostante davanti la porta, ma che con i suoi due gol nelle ultime tre partite potrebbe aver dato la spinta definitiva allo Scudetto in direzione Milan.
Entrambi hanno realizzato almeno una tripletta?
Abbiamo in effetti già risposto prima: no, Leao non ha trovato neanche una doppietta in questo campionato – chirurgico e spesso devastante sulla fascia con le sue giocate, a segno dieci volte in dieci gare diverse ma senza bissare mai l’impresa negli stessi 90 minuti.
Discorso diverso invece per Simeone, che contro la Lazio lo scorso 24 ottobre si è dato alla pazza gioia, concedendosi una doppietta per tempo: la prima in sei minuti a cavallo della mezz’ora prima dell’intervallo, la seconda a chiudere i conti dopo il gol di Immobile nella ripresa. Il secondo tris dell’attaccante argentino del Verona invece è arrivato nel derby veneto contro il Venezia – tre gol tutti nella ripresa per complicare i piani salvezza dei lagunari.
———————————————————————–
Domenica 8 maggio 2022
⚽️ ITALIA SERIE A
⏰ ore 20:45
📊 VERONA – MILAN Gli Autogol
Chi ha segnato più gol vittoria?
Considerando come “gol vittoria” quello decisivo per cambiare il risultato in maniera definitiva (esempio: in un match chiuso 4-1, conta chi ha segnato il secondo gol della squadra vincente), Leao e Simeone si ritrovano a pari merito a quota sei reti – basta andare a guardare il rendimento stagionale.
Partiamo dall’attaccante portoghese del Milan: il primo è arrivato contro il Cagliari, in un match vinto 4-1 contro i sardi con Leao che ha realizzato il gol del 2-1 (decisivo ai fini del successo rossonero). Stesso discorso contro la Lazio: è la sua rete a sbloccare il risultato nel 2-0 dello scorso 12 settembre. Nel computo finale anche il suo gol dello 0-3 è stato determinante, considerando la parziale rimonta dei bergamaschi fino al 2-3 conclusivo. Discorso simile con il Genoa: 2-0 Milan con primo gol di Leao, mentre non c’è dubbio sul peso delle sue reti contro la Sampdoria e la Fiorentina – 1-0 per i rossoneri e gol da tre punti. In totale sono sei: un bottino enorme nelle logiche Scudetto.
Discorso diverso invece per Giovanni Simeone: determinante già contro lo Spezia nel 4-0 in cui è lui a dare il via alle danze, senza contare poi il 4-1 alla Lazio e la doppietta alla Juventus. Anche i due contro il Venezia sono stati fondamentali – bersaglio punito anche con la tripletta al ritorno. A chiudere il conto dei gol vittoria c’è quello contro il Genoa nel risicato 1-0 che ha dato tre punti al Verona. Totale: sei anche per lui.
Gli Autogol instagram quiz speciale Milan-Fiorentina
“Nel calcio di oggi ognuno pensa per sé, queste sono le stagioni della precarietà, degli spazi da conquistare e non mollare”
– Riccardo Montolivo
———————————————————————–
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi
👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Tutti i raddoppi e le multiple di oggi
👉 CLICCA QUI
———————————————————————–
“Montolivo chi €?”: maggio 2011, striscione fuori dallo stadio “Artemio Franchi” di Firenze, scritto da un popolo deluso dopo la partenza del suo capitano, a parametro zero, destinazione Milan e con chiaro richiamo alla voglia di fare cassa con il simbolo dell’euro al posto della e.
È quello lo snodo più chiacchierato e una sorta di punto di non ritorno nella carriera del talentuoso centrocampista azzurro, che ha giocato per anni ad altissimo livello e che ai promettenti successi conquistati con la Primavera dall’Atalanta non è riuscito poi a dare seguito.
Nella sua bacheca infatti compare soltanto una Supercoppa Italiana, conquistata nel 2016 con il Milan (uno dei pochi trofei sottratti dai rossoneri all’egemonia bianconera di questi anni).
E’ partito da Caravaggio e un po’ come il pittore dannato che porta il nome della cittadina lombarda non è riuscito a ottenere il massimo da una carriera che sperava potesse garantirgli ben altri trionfi.
Una parabola discendente conclusa con l’amaro in bocca, il 13 novembre 2019 quando annuncia il ritiro dal calcio giocato a 34 anni – in polemica con il trattamento ricevuto a Milano nella sua ultima stagione.
“Sono stato condannato a smettere”, spiegò all’epoca parlando di un’esclusione dal progetto tecnico che ancora non è riuscito a digerire.
Doppio ex di Fiorentina e Milan, ma prima c’è stata l’Atalanta
Due, sette, sette. Dopo le promettenti stagioni con le giovanili dell’Atalanta (chi giocava tanti anni fa a Football Manager ricorda quanto fosse conveniente puntare su di lui), fece il salto in prima squadra. Era l’11 settembre 2003, a 18 anni, con Andrea Mandorlini in panchina in Serie B.
La sua è una stagione da protagonista: gioca e spesso risulta decisivo, tanto da aiutare i bergamaschi a prendersi la Serie A.
Nel massimo campionato segna tre gol in 32 presenze, l’Atalanta retrocede in quell’estate 2005, ma lui resta in A perché a scommettere su di lui è la Fiorentina – che prima lo acquista in comproprietà e poi ne riscatta il cartellino.
Sono anni trionfali fino al 2011: non arrivano trofei, ma grandi partite in Champions League, gol, emozioni e la fascia da capitano.
Con il contratto in scadenza però Montolivo decide di comunicare con un anno d’anticipo che non rinnoverà con la Fiorentina – rendendo complicata la sua permanenza nel capoluogo toscano negli ultimi mesi (con cui supera le 200 partite giocate). Consegna anche forzatamente la fascia di capitano ad Alessandro Gamberini, con Stevan Jovetic come vice.
———————————————————————–
Domenica 1 maggio 2022
⚽️ ITALIA SERIE A
⏰ ore 15:00
📊 LA DRITTA EXCHANGE Gli Autogol
Milan – Fiorentina
Pioli ha un solo risultato utile!
👉 PUNTA 1
Da Capitano nella crisi rossonera, a simbolo del fallimento
Alla fine Montolivo sceglie il Milan, reduce da due stagioni sempre disputate al vertice in Italia.
La situazione in casa rossonera però sta cambiando, le ambizioni si riducono e con l’addio di Massimo Ambrosini, Montolivo si ritrova a essere capitano e leader di un gruppo che non riesce più a vincere.
“Non fui io a consegnare la fascia di capitano a Bonucci – ricorda il diretto interessato nell’intervista sfogo rilasciata al Corriere dello Sport al momento del ritiro – Mi dissero che Yonghong Li aveva deciso che la fascia sarebbe passata a uno dei nuovi. Quando me lo comunicarono spiegai che lo trovavo ingiusto, che stavano commettendo un grosso errore poiché nello spogliatoio ci sono delle gerarchie che dovrebbero essere sempre rispettate. Feci i nomi di Bonaventura e Romagnoli. Niente, Bonucci”.
È soltanto uno dei tanti episodi che gli lasciano l’amaro in bocca: “Nel calcio di oggi ognuno pensa per sé, queste sono le stagioni della precarietà, degli spazi da conquistare e non mollare. La solidarietà, il senso del gruppo, roba d’altri tempi. E comunque non avrebbero potuto ottenere nulla i miei compagni. Io stesso dopo un primo incontro smisi di inseguire delle parole vuote: mi bastavano i fatti”.
Gli Autogol instagram quiz speciale Leicester-Roma
“Ranieri è un mito”
– José Mourinho
———————————————————————–
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi
👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Tutti i raddoppi e le multiple di oggi
👉 CLICCA QUI
———————————————————————–
Roma-Leicester è un incrocio su un’unica strada di nome Claudio Ranieri – giramondo delle panchine in Italia e non solo, ma che nella sua Roma e nella cittadina inglese ha vissuto i momenti più belli della sua carriera.
Da calciatore era un difensore arcigno, uno di quelli classici degli anni ’70 con cui era difficile scendere a patti: esordio con la Roma e poi una lunga carriera a sud tra Catanzaro, Catania e Palermo.
Negli anni siciliani però la passione e l’indole da allenatore erano già chiare a tutti, tanto da spingerlo a partire già nel 1986 dalla panchina del Vigor Lamezia.
Un trampolino di lancio tutt’altro che agevole, ma fondamentale nel percorso di crescita di un allenatore che ha gestito ben 19 squadre diverse – e che ancora vorrebbe continuare a divertirsi e insegnare calcio a bordocampo 35 stagioni dopo aver iniziato quello che più volte ha definito “il lavoro più bello del mondo”.
Testaccio nel cuore, diventato poi giramondo grazie al calcio
“Er fettina”: questo il primo soprannome che gli è stato assegnato per le strade del quartiere Testaccio. Da bambino infatti era conosciuto grazie al padre – macellaio di professione che chiedeva proprio al piccolo Claudio di tagliare le fettine di carne che erano una delle “prelibatezze” del negozio di famiglia.
Testaccio però è in realtà il quartiere adottivo per la famiglia Ranieri, originaria di San Saba.
E’ in un oratorio che si affaccia nei pressi della Piramide Cestia che inizia a tirare i primi calci a un pallone e che, proprio nelle strade a cavallo tra i due quartieri romani, riceve il suo primo soprannome “da calciatore” – Er Pecione, dovuto al fatto che il suo piede e il tocco fossero tutt’altro che da numero 10.
Tanto è bastato però per permettergli di costruirsi una carriera in campo prima e in panchina poi, fino a ottenere il titolo di “Sir Claudio” – riconoscimento diametralmente opposto e completamento di un percorso iniziato nelle strade della Capitale.
———————————————————————–
Giovedì 28 aprile 2022
⚽️ UEFA Conference League
⏰ ore 21:00
📊 LA DRITTA EXCHANGE Gli Autogol
Leicester – Roma
Mourinho proverà a giocarsi la finale all’Olimpico?
👉 PUNTA UNDER
✅ CASSAAAAAAAAAA
———————————————————————–
Liga, Ligue 1, Premier League, anche Grecia… ma mai Bundesliga
Al suo curriculum da allenatore non manca davvero nulla. Le prima chiamate dall’estero arrivano a metà anni ’90 e la prima squadra a ingaggiarlo è il Valencia, a cavallo di un periodo d’oro per la squadra spagnola che poche stagioni dopo arriverà anche in finale di Champions League.
In Liga allena anche un anno l’Atletico Madrid, prima di cambiare aria con l’arrivo del nuovo millennio e sedersi su un’altra delle panchine che più lo rappresentano – quella del Chelsea, che in quegli anni è spesso e volentieri a marchio italiano.
Passa quattro anni in Inghilterra, guida la transizione dei Blues verso questo nuovo mondo dorato chiamato Premier League, ma come spesso gli è successo in carriera, non vince nulla.
Poco importa, così come accade al Monaco – preso in Ligue 2, guidato alla promozione e al secondo posto alle spalle del PSG l’anno successivo.
Ranieri è così: l’uomo delle missioni impossibili, che riempiono il cuore dei tifosi e non il palmares. Tranne una, magnifica occasione
Roma e Leicester: le due grandi avventure della sua carriera
Nel 2009 sulla panchina della Roma doveva sedersi Roberto Mancini: ex laziale certo, ma grande allenatore reduce dai successi con l’Inter.
Mancini sì, Mancini no: e alla fine in giallorosso arrivò Ranieri, godendosi una stagione da favola a Roma tanto da portarlo al successo nello scontro diretto con i nerazzurri e a un passo da uno Scudetto.
Vittoria che avrebbe tolto il Triplete all’Inter di Mourinho e regalato a Roma un nuovo clamoroso trionfo.
Quell’occasione, che sembrava l’ultima della carriera di Ranieri, andò persa come tutte le altre e quando ormai anche l’allenatore romano sembrava aver riposto ogni speranza, il destino gli ha concesso il regalo più bello.
Il Leicester e una stagione 2015-16 che resterà irripetibile, una di quelle iniziate con Gokhan Inler in mezzo al campo per provare a trovare rapidamente punti salvezza e che si è rivelata poi una cavalcata vincente fino alla conquista della Premier League.
Fino al titolo di “Sir Claudio”, il coronamento di decenni trascorsi in panchina.
———————————————————————–
Gli Autogol instagram quiz speciale Inter-Roma
“Non giochiamo per lo Scudetto, ma dovremmo avere gli stessi diritti degli altri”
– José Mourinho
———————————————————————–
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi
👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Tutti i raddoppi e le multiple di oggi
👉 CLICCA QUI
———————————————————————–
Inter-Roma è uno snodo cruciale per la corsa Scudetto, con la squadra della capitale che fa visita ai nerazzurri cavalcando la striscia positiva più lunga dell’intera Serie A.
Un avversario ostico da battere per gli uomini di Simone Inzaghi che vogliono rimettere il naso davanti al Milan – spinti dal successo nel derby di Coppa Italia che gli ha regalato l’accesso alla finale contro la Juventus.
Una partita tra due delle principali attrici del nostro calcio, che negli anni hanno battagliato in campo e più volte sono state protagoniste di trattative di mercato – con grandi campioni che hanno indossato la maglia di entrambe le squadre o si sono seduti su tutte e due le panchine. Li ricordate tutti?
Nicolò Zaniolo: in quale anno arrivò alla Roma? 2018
Puntare sul talento giusto, in un calcio in cui la forza economica è spesso appannaggio di club esteri che hanno un altro livello di giro d’affare, diventa fondamentale per rilanciare le ambizioni di una squadra.
I 4.5 milioni di euro per portare a Roma Nicolò Zaniolo sono, con il senno di poi, una cifra irrisoria rispetto alla grandezza di un talento diventato uno dei più promettenti del calcio italiano.
Il suo nome inizialmente era passato sotto traccia, perché la ragione della trattativa di mercato era Radja Nainggolan – acquistato dall’Inter nella speranza di rilanciare un centrocampo che, con il senno di poi, avrebbe beneficiato molto più della presenza in mezzo alle linee di un atleta travolgente come Zaniolo.
Così è la vita: alle volte si punta sul cavallo sbagliato, mentre chi osserva i talenti a nostra disposizione “da lontano” ha una lucidità e una capacità migliore di riconoscere le qualità.
———————————————————————–
Sabato 23 aprile 2022
⚽️ SERIE A
⏰ ore 18:00
📊 LA DRITTA EXCHANGE Gli Autogol
Inter – Roma
Mourinho dopo Napoli può fermarsi a San Siro!
👉 PUNTA 1
✅ CASSAAAAAAAAAA
———————————————————————–
Radja Nainggolan: quale fu la sua prima squadra in Italia? Piacenza
A proposito di Nainggolan, centrocampista che per 15 anni ha trovato spazio e responsabilità in tante squadre del nostro calcio – mix perfetto tra componente fiamminga materna e indonesiana da parte di padre – deve le sue fortune nel mondo del calcio al Piacenza.
A notarlo fu il procuratore Alessandro Beltrami, che lo convinse a passare alla squadra emiliana che nel 2005 era in Serie B. E’ lì che inizia la sua carriera professionistica, debuttando in prima squadra il 28 maggio 2006 in una sfida tra Piacenza e Arezzo a 18 anni appena compiuti.
Sono quegli anni a formarlo, arrivando fino a metà della stagione 2009-2010, quando il suo mix di talento e atletismo convince il Cagliari a scommettere su di lui, a farlo esordire in Serie A e renderlo per un decennio circa uno dei centrocampisti più completi e decisivi del nostro calcio.
Luciano Spalletti: non è mai arrivato in campionato davanti all’Inter – Falso
Non una, ma ben due volte in realtà – nonostante il ricordo che torna in mente è quello legato al primo lustro trascorso da Spalletti a Roma, quando dal 2005 al 2009 le provò tutte, ma a fine anno a vincere era sempre l’Inter.
Le cose sono andate in parte in maniera diversa nella sua seconda esperienza in giallorosso. Una stagione e mezzo a Roma, da inizi 2016 a metà 2017 quando lo Scudetto non arrivò, ma Spalletti riuscì almeno a togliersi la soddisfazione di chiudere davanti all’Inter (oltre che a far fuori Francesco Totti, restio a ritirarsi dopo una carriera di oltre 20 anni).
Nel 2016 la Roma si prese il terzo posto e l’opportunità di giocarsi la qualificazione alla Champions League (poi sfumata nel testa a testa estivo con il Porto ai preliminari), mentre nel 2017 la squadra della capitale chiuse al 2° posto con l’Inter settima a ben 25 punti di distanza.
Una situazione disperata per la squadra di Milano che, non sapendo come fare, a quel punto decisi di affidarsi a chi? Già, proprio a Luciano Spalletti.
——————————————————————————————-
LE SUPERCOMBO MAGGIORATE DE “GLI AUTOGOL”
Da sabato 22 a lunedì 25 aprile 2022
LA “SUPERCOMBO” MAGGIORATA MARCATORI
👉 CLICCA QUI
——————————————————————————————-
José Mourinho: quante volte ha affrontato l’Inter a San Siro? Una
A distanza di 12 anni dall’ultima volta, José Mourinho è tornato per la prima volta a San Siro da avversario della “sua” Inter. Il 7 febbraio 2022, Inter-Roma di Coppa Italia, con lo Special One abbracciato dai suoi ex tifosi in maniera calorosa
Con tanto di striscione in curva: “Bentornato a casa José”, con applausi e cori da parte di chi non dimentica le vittorie passate.
Mourinho non ha nascosto la sua emozione, mandando baci rivolti agli spalti, portando la mano al cuore e regalandosi così un ritorno da brividi a San Siro.
La Roma in quell’occasione non è riuscita a opporsi ai nerazzurri, travolta da un secco 2-0: stavolta invece i giallorossi paiono decisamente più consapevoli dei loro mezzi – pronti a farsi valere e a rendere meno piacevole il ritorno di un caro amico come José.
Walter Samuel: ha vinto lo Scudetto con entrambe le squadre – Vero.
Il difensore argentino, protagonista per oltre 15 anni a livello internazionale e uno dei più affermati al mondo, ha vestito entrambe le maglie di Roma e Inter, riuscendo a conquistare lo Scudetto in entrambe le sue avventure.
Nella capitale è stato uno dei perni della cavalcata del 2001, in un gruppo che era un mix clamoroso di talento e tecnica in cui lui ricopriva il ruolo di baluardo difensivo.
In curva Sud all’Olimpico di Roma ancora si canticchia “Samuel, detto il muro “The Wall”, è pronto a dar la vita pur di non subire gol”.
La sua seconda giovinezza invece è arrivata con la maglia dell’Inter, sempre centrale nel progetto che con José Mourinho in panchina ha portato i nerazzurri a completare lo storico Triplete del 2010.
——————————————————————————————
“Quando si dice che la maglia azzurra è il punto di arrivo per ogni giocatore, si dice solo la verità”
– Roberto Baggio
———————————————————————–
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi
👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Tutti i raddoppi e le multiple di oggi
👉 CLICCA QUI
———————————————————————–
Quella di Roberto Baggio è una storia difficile da circoscrivere data l’immensità del talento a cui si fa riferimento. Si potrebbe parlare degli infortuni, ma quelli hanno già tartassato abbastanza uno dei più grandi giocatori della storia del nostro calcio.
Meglio pensare ai gol, segnati in ogni competizioni, contro qualunque difesa e indossando una decina di maglie diverse. Baggio è un campione la cui grandezza non è mai stata intaccata dalle sconfitte. Anzi, spesso è riuscito a risollevarsi e tornare in campo più forte di prima.
Non è mai sceso a compromessi il campione nato a Caldogno il 18 febbraio 1967: perché mai avrebbe dovuto?
La sua impronta educativa – legata al Veneto che lo circondava – era talmente forte da dargli un’impostazione che gli ha permesso di superare ogni tipo di avversità.
In un mondo in cui il talento si misura contando le Champions League vinte, lui non ha mai sollevato la Coppa dei Campioni e mentre la competizione europea cambiava nome lui passava prima al Bologna e poi al Brescia.
Per far felici tutti, sia i tifosi delle grandi squadre che quelli di provincia. La sua provincia, come quella di Vicenza dalla quale è partito.
———————————————————————–
Mercoledì 20 aprile 2022
⚽️ COPPA ITALIA
⏰ ore 21:00
📊 LA DRITTA EXCHANGE Gli Autogol
Juventus – Fiorentina
I Viola contro l’ex Vlahovic devono provare a segnare!
👉 PUNTA OVER 2,5
✅ 1-0 CASH OUTTTTTTTT
———————————————————————–
Il Vicenza, la Fiorentina e l’infortunio che gli ha cambiato la carriera e la vita
A 13 anni Baggio infatti è già troppo forte per restare a Caldogno: il Lanerossi Vicenza punta su di lui per 500.000 lire. Negli anni delle giovanili segna 110 gol in 120 partite, prenderesti il posto a 16 anni anche in prima squadra
Il suo primo gol in campionato da professionista arriva su rigore contro il Brescia. Uno specchio di quello che accadrà nei successivi 20 anni della sua vita, visto che dagli 11 metri fallirà l’occasione più importante della sua carriera e l’ultima rete di un percorso lunghissimo la realizzerà proprio indossando la maglia del Brescia. Prima però passa alla Fiorentina.
Acquistato per 2.7 miliardi di lire, due giorni prima dell’accordo (il 5 maggio 1985) il suo ginocchio destro cede e lo costringe a oltre un anno di stop.
La Fiorentina potrebbe recedere dall’accordo, ma non lo fa. Scommette su di lui e, dopo una lunga attesa, si ritrova tra le mani il più grande talento del calcio italiano dell’epoca.
Baggio incanta il pubblico toscano fino al giugno 1990, quando la squadra viola decide di cederlo per la cifra record di 25 miliardi di lire. I disordini di piazza che seguono entrano nelle pagine di cronaca più nere del calcio italiano, costringendo il talento azzurro a vestire i panni del traditore.
——————————————————————————————-
ITALIA SERIE A
✅ TOP BLAB INDEX SERIE A 👉 CLICCA QUI
——————————————————————————————-
La Juventus, il Milan e gli anni delle grandi vittorie (compreso il Pallone D’Oro)
Tra il 1990 e il 1997 veste per cinque anni la maglia della Juventus e poi quella del Milan, togliendosi le più grandi soddisfazioni della sua carriera – soprattutto in bianconero.
Arrivano una Coppa UEFA nel 1993 vinta da protagonista, che gli permette di vincere anche il Pallone D’Oro, oltre a due Scudetti – uno a Torino e l’altro a Milano – e una Coppa Italia. Un bottino che racconta soltanto in parte il suo impatto sul calcio mondiale.
Baggio incanta, disegna calcio e ha la fortuna di confrontarsi contro i migliori giocatori al mondo, su un palcoscenico come quello della Serie A che a cavallo degli anni ’80 e ’90 raccoglie il meglio del calcio a livello mondiale.
Col Milan però le cose non vanno per il verso giusto, l’addio ha il sapore della rottura: l’allenatore Fabio Capello non ha intenzione di trattenerlo.
E così passa al Bologna dopo che anche Carlo Ancelotti, che poteva comprarlo con il Parma, preferì non puntare su un fantasista che non rientrava nel suo modulo.
Baggio però sorprende tutti ancora una volta: va a Bologna e in 30 partite segna 22 gol. Un nuovo trampolino di lancio per l’ultima parte della sua carriera.
——————————————————————————————-
LE SUPERCOMBO MAGGIORATE DE “GLI AUTOGOL”
Da mercoledì 20 a Venerdì 22 aprile 2022
LA “SUPERCOMBO” MAGGIORATA MARCATORI
👉 CLICCA QUI
——————————————————————————————-
A puntare forte su di lui è l’Inter di Moratti, che vuole metterlo di fianco a Ronaldo: le ginocchia di entrambi però fanno i capricci e la vera opportunità di giocare insieme per loro non ci sarà mai.
È il 2000 e per Baggio sembra finita, ma il destino ha in serbo per lui altre quattro fantastiche stagioni al Brescia di Carlo Mazzone – un padre, a cui il Divin Codino lega il suo destino.
Se la squadra lombarda infatti lo avesse esonerato, Baggio sarebbe stato svincolato: un legame indissolubile, che lo porta fino al 16 maggio 2004, alla partita di San Siro che gli tributa una meritata standing ovation per quella che è la sua ultima apparizione in Serie A.
Baggio e la Nazionale Italiana: la squadra che ha amato più di tutte.
Roberto Baggio è, insieme a Paolo Rossi e Christian Vieri, il giocatore ad aver segnato più gol ai Mondiali con la maglia azzurra.
Nove a testa, ma del Divin Codino in realtà tutti ricordano il rigore sbagliato a Pasadena nella finale di USA 1994.
Il suo sogno da bambino che diventa realtà: lui, il Brasile da battere e un pallone fermo sul dischetto a 11 metri dal portiere.
Ne ha segnati un’infinità in carriera, ma quello lì finisce sopra la traversa, il mondiale lo vincono gli altri e Baggio – fino a quel momento trascinatore – vede scomparire la sua grande occasione.
Arrivano 56 presenze con l’Italia e 27 gol: la sua squadra del cuore è certamente quella.
Juventus-Inter: il derby d’Italia è una delle partite più attese del campionato.
E forse questa volta – anche senza retorica – è la sfida che può decidere la corsa Scudetto e quella per la Champions League di entrambe le squadre che ancora inseguono obiettivi importanti. Ben consapevoli di non poter commettere ulteriori passi falsi.
La Storia (con la esse maiuscola) del calcio italiano passa da questa gara, dai suoi precedenti. Ma anche dalla lunghissima lista di “doppi ex” che nel passato più o meno recente hanno vestito entrambe le maglie o si sono seduti su tutte e due le panchine.
Ricordate tutti i nomi e i particolari a riguardo? Testiamo la memoria con qualche domanda.
Christian Vieri | Con quale squadra ha vinto lo Scudetto? – Juventus
Nonostante i suoi anni migliori a livello realizzativo (e di certo quelli di piena maturazione sportiva e tecnica) siano arrivati quando vestiva la maglia dell’Inter, l’unico Scudetto in Italia vinto da Vieri è quello del 1996-97.
Nell’anno della sua definitiva consacrazione con i bianconeri, da giovane talento è diventato uno dei bomber più ambiti a livello internazionale e poi venduto dalla Juventus all’Atletico Madrid.
Una stagione per lui da 23 presenze e otto gol in cui sorprese tutti nonostante i 24 anni d’età. Antipasto di successi in ambito nazionale che poi non è riuscito a replicare con la Lazio (con cui ha vinto una Supercoppa Italiana) e soprattutto con l’Inter.
Con i nerazzurri infatti è andato più volte vicino al bis, non ultima il 5 maggio del 2002 – quando proprio per mano della Juventus si vide sottrarre nella giornata conclusiva di campionato la soddisfazione di vincere un altro Scudetto.
———————————————
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi 👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi + Multiple Studio Serie A 👉 CLICCA QUI
📊 BLAB BETTING ACADEMY by ProfTheProof + PIGLIATUTTOEXCHANGE 👉 CLICCA QUI
———————————————
Antonio Conte | Quale squadra allenava quando ha pronunciato la frase: “A chi dedico lo Scudetto? Onestamente a me stesso”? – Inter
23 maggio 2021: il percorso iniziato quasi due anni prima, contro tutto e contro tutti, di Antonio Conte sulla panchina degli acerrimi rivali dell’Inter giunge a compimento con la conquista di uno Scudetto che ai nerazzurri mancava da troppo tempo.
Giocatore e allenatore legato in maniera indissolubile alla Juventus, il “capitano” invocato per anni dalla curva bianconera che torna a sedersi su una panchina in Italia e riporta in vetta l’Inter.
Una delle imprese sportive più importanti della sua carriera che l’allenatore leccese ha voluto celebrare a modo suo.
“A chi dedico lo Scudetto? Onestamente a me stesso. So che non è stato un percorso semplice in questi due anni, ho dovuto tirare fuori tutto da dentro di me. In certi momenti vengono dei dubbi, anche su te stesso, ma ho superato tutto e tutti ed alla fine è la dimostrazione che siamo stati tutti bravi. Anche il sottoscritto”.
Autostima ed egocentrismo non gli sono mai mancati.
Arturo Vidal | Con quale squadra ha indossato il numero 23? – Juventus
La prima volta che la maglia con il suo nome è apparsa su un campo in Serie A è ben impressa nella memoria e nei ricordi dei tifosi bianconeri.
E’ l’11 settembre 2011, l’esordio in campionato della Juventus allo Stadium in un match vinto 4-1 contro il Parma con Arturo Vidal che segna il primo gol in bianconero
Tutto perfetto, così come l’amore che ha accompagnato il cileno nei quattro anni a Torino. Protagonista della squadra che nel 2015 sfiorò la vittoria in Champions League e componente fondamentale di un centrocampo rimasto impresso nella mente dei tifosi della Juventus.
Nella prima stagione a Torino però vestiva la maglia n°22 – la stessa scelta in questi ultimi anni all’Inter, mentre dal secondo anno in bianconero è passato al n°23 (altro numero che ha contraddistinto la sua carriera).
Due cifre che rimandano in ogni ambito sportivo a Michael Jordan: ispirazione o orizzonte da seguire, il Vidal bianconero resterà per sempre legato a quel numero.
Zlatan Ibrahimovic | Con quale squadra ha realizzato più gol? – Inter
Ben 66 gol in 117 partite con la maglia dell’Inter rispetto ai 26 raccolti in 92 uscite con i bianconeri.
E’ uno Zlatan Ibrahimovic diverso quello che ha avuto a disposizione la squadra nerazzurra dopo il contestato passaggio nell’estate 2006 (la Juventus in Serie B e lui campione d’Italia da protagonista con gli avversari).
Un campione maturato per due anni alla Juventus e consacratosi definitivamente in Serie A con l’Inter. Maglia con cui ha dominato a modo suo, prima che il passaggio al Barcellona alla vigilia del Triplete targato Mourinho ne cambiasse la collocazione all’interno della storia nerazzurra.
Impossibile però non citare l’attaccante svedese tra i grandi ex del Derby D’Italia – una partita che Ibrahimovic guarderà da spettatore interessato, nella speranza che un pareggio possa regalare ulteriore vantaggio al suo Milan su entrambe le inseguitrici.
——————————————————————————————-
Doveva esserci l’Italia a Porto a giocarsi lo spareggio contro il Portogallo, ma le cose non sono andate per il verso giusto.
Aleksandar Trajkovski nei minuti di recupero di una partita dominata in maniera sterile dalla Nazionale allenata da Roberto Mancini ha trovato lo spiraglio giusto, il tiro decisivo. Ha scritto la sentenza che lascia l’Italia fuori dai Mondiali per la seconda volta consecutiva – prolungando un’agonia lenita soltanto in parte dal successo all’Europeo della scorsa estate.
Una manciata di mesi di distanza che hanno nuovamente ribaltato lo scenario personale e collettivo di una nazione a livello calcistico: tutto per opera del trentenne cresciuto a Skopje e passato per Palermo dal 2015 al 2019.
Già, un cerchio personale che si chiude per lui che diventa inevitabilmente il simbolo della Macedonia del Nord – la squadra che non doveva esserci e che invece sfiderà al posto nostro Cristiano Ronaldo.
Sono loro due i simboli della finale che vale un biglietto di sola andata per Qatar 2022. Quanto ne sapete su CR7 e (soprattutto) su Trajkovski? Queste alcune curiosità.
Chi ha segnato più gol allo stadio Barbera di Palermo? Trajkovski, 14
“Ho calciato con tutta la forza che avevo in corpo, evidentemente era il mio destino segnare in quello stadio. A Palermo ho passato quattro anni meravigliosi. Ancora non abbiamo realizzato cosa abbiamo fatto”.
Si racconta così Trajkovski a fine gara, al settimo cielo così come il milione e 800 mila abitanti che popolano la Macedonia del Nord e che lo hanno accolto al ritorno come un eroe.
Uno stadio che conosce bene, dove ha giocato per quattro anni con i rosanero segnando tra Serie A e Serie B nove gol in quattro campionati dei 16 totali (due in A, contro Frosinone e Udinese e i restanti sette nelle due stagioni dal 2017 al 2019).
A questi poi si aggiungono i quattro gol in carriera raccolti in Coppa Italia, tutti arrivato al Barbera: uno contro l’Alessandria nel dicembre 2015 e l’unica tripletta con il Palermo arrivata nel rotondo 5-0 rifilato al Virtus Francavilla il 6 agosto del 2017.
Totale: 13 gol segnati in quello stadio, diventati 14 dopo la prodezza contro l’Italia. E Cristiano Ronaldo ha mai fatto gol a Palermo? No, non avendoci mai giocato in carriera.
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi 👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi + Multiple Studio Serie A 👉 CLICCA QUI
📊 BLAB BETTING ACADEMY by ProfTheProof + PIGLIATUTTOEXCHANGE 👉 CLICCA QUI
———————————————
Chi ha segnato più gol alla Nazionale Italiana? Trajkovski, 1
Anche in questo caso a spuntarla è il calciatore macedone grazie al sigillo arrivato contro gli Azzurri qualche giorno fa. Cristiano Ronaldo infatti non ha mai segnato contro la Nazionale Italiana, incrociata soltanto due volte in carriera (avremmo tanto voluto diventassero tre, ma Trajkoski…).
La prima risale addirittura alla sua quarta presenza in carriera con il Portogallo – nel frattempo sono diventate 185, giusto per rendere l’idea della sua longevità: la squadra si preparava con delle amichevoli agli Europei del 2004 a cui si erano automaticamente qualificata in quanto Paese ospitante. Per CR7 45 minuti in campo, in un match vinto 2-1 dall’Italia in trasferta grazie ai gol di Christian Vieri e Fabrizio Miccoli (altri tempi). Anche il secondo incrocio è datato: amichevole del 2 giugno 2008, prima degli Europei. L’Italia vince 3-1 grazie alle reti di Toni, Cannavaro e Quagliarella: Ronaldo veste la fascia di capitano, ma non trova il modo di superare i guantoni di Marco Amelia.
Chi ha giocato per più tempo in Serie A? Cristiano Ronaldo
L’attaccante portoghese è rimasto per tre stagioni e una partita alla Juventus, chiudendo la propria avventura nel massimo campionato italiano con 98 presenze, 81 gol e 17 assist. Cifra da capogiro – nonostante si pensi al suo arrivo a Torino con il senno di poi come di un’operazione “fallimentare”: a prescindere dai gol però, Ronaldo è rimasto più a lungo in Serie A rispetto a Trajkovski – che si è goduto le ultime due stagioni dei rosanero nel massimo campionato, prima di giocare in Serie B sempre con loro e poi passare in Spagna al Maiorca. Ora ha firmato un contratto con i sauditi del Al-Fayha, club saudita: i soldi certamente non mancano, le soddisfazioni a livello calcistico forse un po’ di più.
Chi ha più presenze con la propria Nazionale? Cristiano Ronaldo, 185
Un dato impressionante quello delle 185 presenze di CR7 e che tiene conto soltanto della nazionale maggiore – con cui fece il suo esordio grazie a Luis Felipe Scolari a soli 18 anni e mezzo. A queste poi si potrebbero aggiungere le 34 complessive arrivate a partire dall’Under-15 fino all’Under-21
Una costanza enorme e meritata, come dimostrano i 115 gol segnati: il primo arrivò nella gara d’esordio della nazionale portoghese negli Europei di casa – contro la Grecia che poi beffardamente ritrovarono in finale che batté di nuovo Cristiano Ronaldo e compagni. Aleksandar Trajkovski invece deve “accontentarsi” di 72 presenze e 20 gol con la rappresentativa della Macedonia del Nord. In fondo, aver beffato CR7 in due delle quattro risposte di questo quiz è già un traguardo di cui poter andare fieri.
——————————————————————————————-
⚽️📊 Fissa Blab On Demand
Segui in diretta streaming tuti i giorni dalle 15:00 Blab On Demand e crea insieme a tutti gli amici della CHAT BETTING numero 1 in Italia le Quote On Demand sui principali Campionati d’Europa e Coppe Internazionali.
Le QUOTE ON DEMAND offrono maggior valore e quindi la possibilità di vincere molto di più in confronto alle semplici scommesse pre partita.
GOAL SPECIAL?
——————————————————————————————-
Gli Autogol instagram quiz speciale Verona – Napoli
“Vincere è impossibile se non sai reggere la pressione”
– Luciano Spalletti
Certaldo, fino a qualche anno fa, era solo ed esclusivamente il paese che ha dato i natali a Giovanni Boccaccio – poeta del 1300, cantastorie e romanziere epitome del toscano e di tutto ciò che la Toscana ha continuato a rappresentare nel corso dei secoli.
Nell’ultimo periodo però, soprattutto i più giovani e gli appassionati di calcio, associano il nome anche a un’altra figura – quella di Luciano Spalletti, allenatore ormai da più di 20 anni ad altissimo livello in Serie A e non solo, loquace e all’occorrenza sagace.
Pungente come le sue squadre, spesso belle, ben allenate, ma che più volte si sono lasciate sfuggire il bersaglio grosso per poco.
Parte proprio da Certaldo la sua avventura da calciatore di seconda fascia. Serie C, tanta Toscana, tante sfide locali, una capatina allo Spezia (giusto per andare fuori regione, ma restando sempre non troppo lontano) e una carriera senza grossi acuti conclusa nel 1993 a Empoli. La casa che lo ha accolto sin da subito lanciandolo come allenatore.
Da Empoli a Venezia, passando per la Samp: Spalletti ha allenato 7 squadre di Serie A
Nella sua Empoli inizia dalle giovanili, ma quando c’è bisogno di lui anche in prima squadra Spalletti non ha grossi problemi a lanciarsi.
Prima sostituisce Adriano Lombardi, poi ritorna alle giovanili e alla fine nel 1995-96 arriva la sua grande occasione. Allenatore in Serie C1 con una squadra senza grosse ambizioni che vince la Coppa Italia di categoria e conquista la promozione in B ai playoff battendo il Como.
Un trionfo, un trampolino di lancio per Spalletti che si concede il bis l’anno dopo e va a prendersi la promozione in Serie A – dove debutterà poi nel 1997-98.
La salvezza del primo anno convince altre società a puntare su di lui, a partire dalla Sampdoria nel 1998 (esonerato a dicembre e richiamato poi a febbraio).
Le cose non vanno per il verso giusto, ma quella è soltanto una tappa di una carriera che lo porterà poi a sedersi sulle panchine di Venezia, Udinese, Ancona e poi di nuovo in Friuli.
A guardare oggi le squadre del campionato di Serie A, ben sette hanno avuto anche solo per pochi mesi Spalletti come allenatore.
Roma e Inter, le due grandi esperienze in panchina in Italia
Nel 2005 arriva però una telefonata diversa dalle altre: è la Roma a volerlo e lui porta ai giallorossi un modo di giocare che in molti invidiano alla squadra della Capitale.
Sono gli anni della grande Inter post-Calciopoli, la Roma ci prova sempre, si ritrova sempre in corsa, diverte, ma poi non vince mai.
È lui a inventare posizioni nuove ai giocatori, come le incursioni di Simone Perrotta che tanto comodo faranno poi anche all’Italia di Lippi campione del mondo nel 2006.
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi 👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi + Multiple Studio Serie A 👉 CLICCA QUI
📊 BLAB BETTING ACADEMY by ProfTheProof + PIGLIATUTTOEXCHANGE 👉 CLICCA QUI
———————————————
È Spalletti a utilizzare Totti come prima punta, facendogli vincere la Scarpa D’Oro, coccolandolo e regalandogli una seconda giovinezza.
Tutto rose e fiori a Roma fino al 2009, quando per un lustro decide di partire per la Russia (ne parleremo tra qualche riga).
Il ritorno nel 2016 nella Capitale è ben diverso. La squadra è cambiata, ma Totti è ancora lì – nonostante l’età – e a lui viene affidato il compito più ingrato: quello di mandare in pensione una delle più grandi bandiere del calcio mondiale.
Lo fa, passando per il cattivo, prima di fare le valigie e andare per due stagioni all’Inter. Non sono anni di gloria, prende il posto in panchina di Stefano Vecchi e lavora alla ricostruzione: con una squadre tutt’altro che brillanti Spalletti rimette a posto le cose anche a Milano. Della sua esperienza nel calcio c’è davvero poco da dire
——————————————————————————————-
⚽️📊 Fissa Blab On Demand
Segui in diretta streaming tuti i giorni dalle 15:00 Blab On Demand e crea insieme a tutti gli amici della CHAT BETTING numero 1 in Italia le Quote On Demand sui principali Campionati d’Europa e Coppe Internazionali.
Le QUOTE ON DEMAND offrono maggior valore e quindi la possibilità di vincere molto di più in confronto alle semplici scommesse pre partita.
Aspettando la sfida Scudetto, ci pensa il “pistolero”?
——————————————————————————————-
Le vittorie allo Zenit e quelle che spera di ottenere con il Napoli.
C’è un dato che colpisce della carriera di Spalletti: è l’allenatore nella storia della Serie A a essere stato per il maggior numero di giornata in testa alla classifica, senza aver però mai vinto il campionato.
Un successo che insegue quest’anno anche con il Napoli, con cui è partito fortissimo conquistando ben otto vittorie in fila in avvio (le squadre di Spalletti hanno sempre una marcia in più nei primi mesi a livello fisico) e continuando a mantenere la scia dei due club di Milano a dieci giornate dalla fine.
Le vittorie, quelle vere, le ha conquistate in Russia con lo Zenit San Pietroburgo.
Due campionati vinti, una Supercoppa di Russia, una Coppa di Russia, fino all’esonero nel 2014 – termine di un’esperienza che Spalletti sperava potesse dargli maggiori soddisfazioni anche in Europa.
Magari arriveranno anche quelle in futuro per un allenatore a cui manca ancora la ciliegina sulla torta e che per ora non ha nessuna intenzione di arrendersi.
Gli Autogol instagram quiz speciale Napoli-Milan
“Il mio Pallone D’Oro è rubarne il più possibile agli avversari”
– Rino Gattuso
Corigliano Calabro non è il posto migliore dove nascere se da grande si vuole diventare calciatore professionista.
Non solo: essere più basso di un metro e ottanta, senza particolari doti tecniche e atletiche, non fa altro che aumentare la frustrazione.
Gennaro Gattuso però è riuscito ad andare oltre tutto questo grazie a una di quelle caratteristiche e talenti che spesso non si ritrovano in maniera così diffusa. La grinta, la voglia, lo spirito di sacrificio e la capacità di migliorarsi giorno dopo giorno.
L’ex storico centrocampista del Milan e della Nazionale Italiana ha saputo fare del suo spirito la chiave del successo. Frasi soltanto all’apparenza retoriche, ma che nascondono il più banale dei segreti che ha permesso a Gattuso di restare al vertice del calcio europeo da oltre 20 anni.
Gli esordi con il Perugia e l’esperienza in Scozia
“Il mio Pallone D’Oro è rubarne il più possibile agli avversari”: una frase che racchiude due decenni di carriera, partito nell’esempio di papà Franco che aveva giocato in Serie D.
A 12 anni però è chiaro che bisogna cambiare aria per provare a svoltare. A Bologna gli chiudono la porta in faccia, a Perugia invece lo accolgono, lo fanno crescere e vincere – due campionati Primavera consecutivi in bacheca – e soprattutto lo lanciano nel calcio professionistico
Giovanni Galeone lo fa esordire in Serie B il 10 marzo 1996, mentre a dicembre arriva anche la prima partita in Serie A sempre con la maglia del Grifone e contro quel Bologna che rinunciò a lui.
Nella primavera del 1997 poi, nonostante le resistenze del club umbro, Gattuso riesce alla fine a coronare il sogno di giocare all’estero (un addio a Perugia non senza polemiche)
Passa ai Rangers in Scozia e diventa subito titolare a 19 anni – mostrando tempra e grinta poi confermate nel resto della sua carriera.
L’idillio però dura poco: il nuovo arrivato Dick Advocaat decide di utilizzarlo come difensore. Il ruolo gli sta stretto e lo porta prima alla rottura e poi al passaggio alla Salernitana (per nove miliardi di lire, cifra record all’epoca per la squadra campana).
Il passaggio al Milan e l’inizio di una carriera di trionfi
La stagione a Salerno è quella della definitiva consacrazione. Perno del centrocampo e giocatore che riesce ad andare ben oltre il semplice lavoro di recuperare i palloni, Gattuso diventa uno dei giovani talenti più ambiti del calcio italiano.
Le grandi squadre guardano a lui e nell’estate 1999 a bussare alla sua porta è il Milan: con la numero 8 sulle spalle ci mette poco a conquistare la fiducia dei compagni – veri e propri mostri sacri – e soprattutto l’affetto dei tifosi.
In 13 anni e in centinaia di partite con la maglia dei rossoneri vince letteralmente di tutto: due Scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane, due Champions League, due Supercoppe Europee e un Mondiale per Club.
Il corollario in Svizzera al Sion serve solo per rimandare di qualche mese il suo passaggio inevitabile in panchina. Un uomo con la sua personalità e la sua conoscenza del calcio infatti era destinato a diventare allenatore.
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi 👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi + Multiple Studio main event 👉 CLICCA QUI
📊 BLAB BETTING ACADEMY by ProfTheProof + PIGLIATUTTOEXCHANGE 👉 CLICCA QUI
———————————————
Gattuso in panchina sia al Napoli che al Milan, con una Coppa Italia in bacheca.
Parte dal Sion non appena dismette i panni del calciatore, poi passa troppo in fretta a Palermo rischiando di bruciarsi (dove allenò anche un giovanissimo Paolo Dybala).
A Creta fa notizia per le sue conferenze stampa in cui, a causa della rabbia, il suo inglese si mischia al calabrese, ma i primi risultati concreti li ottiene sulla panchina del Pisa. Dalla Lega Pro al primo tentativo ottiene la promozione in Serie B ai playoff, mentre l’anno successivo a fermarlo è la crisi societaria. Gli stipendi non arrivano e lui decide di licenziarsi.
A puntare su Gattuso a quel punto è il Milan. Prima Primavera, poi la prima squadra – ma le cose non vanno per il verso giusto, l’accesso alla Champions League sfugge per un punto e a maggio 2019 termina la sua avventura con i rossoneri.
Il destino però è beffardo e così Gattuso torna ad allenare a dicembre dello stesso anno, prendendo il posto del suo grande maestro Carlo Ancelotti sulla panchina del Napoli. Vince la Coppa Italia nel 2020, la squadra è con lui ma anche in Campania resta fuori al termine della stagione 2021. Altre occasioni arriveranno in futuro, ma non ora.
——————————————————————————————————————-
⚽️📊 Fissa Blab On Demand
Segui in diretta streaming tuti i giorni dalle 15:00 Blab On Demand e crea insieme a tutti gli amici della CHAT BETTING numero 1 in Italia le Quote On Demand sui principali Campionati d’Europa e Coppe Internazionali.
Le QUOTE ON DEMAND offrono maggior valore e quindi la possibilità di vincere molto di più in confronto alle semplici scommesse pre partita.
Aspettando la sfida Scudetto, ci pensa il “pistolero”?
——————————————————————————————————————-
Gattuso e la Nazionale: un mondiale da sogno e uno da incubo.
L’esordio con la maglia azzurra arrivò invece nel febbraio 2000, pochi mesi prima di conquistare con la Nazionale Under-21 allenata da Marco Tardelli l’Europeo di categoria.
Il 15 novembre dello stesso anno, nella sua prima partita da titolare – amichevole contro l’Inghilterra allo Stadio delle Alpi di Torino, arriva il suo primo e unico gol in azzurro.
Trapattoni nel 2002 lo fa giocare poco ai Mondiali, mentre nel 2006 è leader e protagonista del trionfo di Marcello Lippi.
L’allenatore toscano lo conferma anche per la spedizione in Sudafrica (nonostante avesse perso il ruolo da titolare al Milan), ma si ritrova a fare da riserva.
Gli unici 45 minuti li gioca nel secondo tempo contro la Slovacchia – la partita che ci elimina dal Mondiale 2010 e che coincide con la sua ultima presenza in Nazionale.
Gattuso fuori dal campo: opinionista per L’Équipe e autore di libri.
La sua lontananza dall’essere “scolarizzato” lo ha reso uno dei calciatori genuini e più vicini ai tifosi per eccellenza. Un simbolo che nasconde soltanto all’apparenza uno spesso che Gattuso sta manifestando negli ultimi anni.
Nel 2016 fu addirittura il giornale francese L’Équipe ad assegnargli il ruolo di opinionista (un uomo mai banale e scontato nelle sue uscite e nelle considerazioni, che spesso vanno ben oltre il calcio).
Mentre nel corso della sua carriera fuori dal campo ha già firmato tre libri che parlano della sua storia. I primi tre, in realtà, visto che sembra esserci ancora spazio per scrivere altri capitoli nei prossimi anni.
————————————
ITALIA SERIE A
✅ TOP BLAB INDEX SERIE A 👉 CLICCA QUI
————————————
LE SUPERCOMBO MAGGIORATE DE “GLI AUTOGOL”
Domenica 6 marzo 2022
Scopri le “SUPERCOMBO” MAGGIORATE” in esclusiva per Gli Autogol! 👉 CLICCA QUI
“SUPERCOMBO” MAGGIORATA MARCATORI 👉 CLICCA QUI
Gli Autogol instagram quiz speciale Fiorentina – Juventus
“Voglio fare bene con la stessa maglia indossata in passato da Luca Toni”
– Dusan Vlahovic (2018)
Nessuna squadra di Serie A aveva mai speso 70 milioni di euro per completare un acquisto nella sessione di mercato di gennaio.
E’ quella finestra che viene definita di “riparazione”, ma che nel caso della Juventus con Dusan Vlahovic si è trasformata in “costruzione”, sogni ad occhi aperti, progetti per il futuro.
Il giocatore serbo arrivato dalla Fiorentina è uno degli attaccanti più forti del panorama europeo, con il vantaggio di aver compiuto 22 anni lo scorso gennaio e di avere ancora un’intera carriera davanti
Gli Autogol instagram quiz
Margini e prospettive a cui nella sua giovane esperienza calcistica ha sempre saputo rispondere nel migliore dei modi: con grinta, energia, impatto e soprattutto con i gol.
Un diamante pescato dalla Fiorentina nel gennaio 2018 dal Partizan Belgrado. Merito di un osservatore speciale come Pantaleo Corvino, che gli fece firmare un pre-contratto già nel 2017.
Gli erano bastate poche decine di gare per mettere in mostra le potenzialità fisiche, tecniche e caratteriali dei migliori calciatori al mondo.
La forza di Vlahovic infatti sta nella parabola, in piena ascesa da vari punti di vista, consapevole però che già oggi in pochi sanno essere decisivi quanto lui.
Dall’altra parte dell’oceano dicono: “Sky is the limit”, e alla Juventus sperano davvero sia così.
L’infanzia in Serbia, l’esperienza al Partizan Belgrado e i primi gol.
Altina Zemun è il nome della prima scuola calcio di Belgrado che può far vanto di aver cresciuto tra le proprie fila un ragazzo diverso dagli altri. In seguito DV7 passa nel vivaio dell’OFK Belgrado (per soli tre mesi) e in quello della Stella Rossa.
Sono preamboli necessari prima che a mettere gli occhi su di lui sia il Partizan nell’estate del 2014.
Nel febbraio 2015, a 15 anni appena compiuti, firma il primo contratto professionistico in carriera e meno di un anno dopo entra in prima squadra, guidata dall’allenatore Ivan Tomić, e riceve la maglia numero 9.
Un segno del destino, chiara indicazione di come già da giovanissimo avesse fatto intuire quale fosse il suo futuro.
Il 21 febbraio 2016 diventa il più giovane esordiente in campionato nella storia del Partizan (che di talenti in erba ne ha lanciati tanti).
Sei giorni dopo entra in campo per la prima volta in quello che viene definito “il derby eterno” con la Stella Rossa. Un ambiente e un contesto dal calore unico, che forma il carattere di tutti quelli che trovano il coraggio di mettere piede in campo.
Vlahovic lo fa con successo, come contro il Radnik Surdulica il 2 aprile 2016 – data del suo primo gol da professionista, anche in questo il più giovane di sempre al Partizan. Il primo trofeo della sua carriera, la Coppa di Serbia, arriva grazie a un suo gol in finale. A 16 anni è già diventato uno dei leader della squadra.
———————————————
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi 👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi + Multiple Studio main event 👉 CLICCA QUI
📊 BLAB BETTING ACADEMY by ProfTheProof + PIGLIATUTTOEXCHANGE 👉 CLICCA QUI
———————————————
L’arrivo della Fiorentina e la definitiva consacrazione in Serie A.
Prestazioni che non passano inosservate, soprattutto agli occhi attenti degli osservatori della Fiorentina.
Dopo una complicata trattativa – soprattutto sotto l’aspetto burocratico – i Viola riescono a metterlo sotto contratto ufficialmente il 22 febbraio 2018: “Voglio fare bene con la stessa maglia indossata in passato da Toni e Jovetic”.
Gli Autogol instagram quiz
Una promessa che Vlahovic mantiene con gli interessi, sbocciando e andando oltre ogni più rosea aspettativa.
Con la squadra Primavera della Fiorentina fa faville, si consacra come capocannoniere tra i pari età e vince la Coppa Italia di categoria da leader.
Prestazioni che portano Stefano Pioli – allenatore dei Viola – a puntare forte su di lui e lanciarlo in prima squadra. Contro l’Inter nel settembre 2018 arriva l’esordio, mentre per trovare i primi gol bisogna aspettare la stagione seguente – quando diventa parte integrante della prima squadra e realizza una doppietta al Cagliari il 10 novembre 2019.
Segna sei reti in 30 partite, ma è il 2020-21 l’anno della svolta, quello in cui Cesare Prandelli decide di affidarsi a lui in attacco. Un’investitura ripagata da 21 gol messi a segno con una squadra che conquista la salvezza letteralmente grazie a lui.
——————————————————————————————————————-
⚽️📊 Fissa Blab On Demand
Segui in diretta streaming tuti i giorni dalle 15:00 Blab On Demand e crea insieme a tutti gli amici della CHAT BETTING numero 1 in Italia le Quote On Demand sui principali Campionati d’Europa e Coppe Internazionali.
Le QUOTE ON DEMAND offrono maggior valore e quindi la possibilità di vincere molto di più in confronto alle semplici scommesse pre partita.
Il “Pistolero” sostituto di Dusan segna?
——————————————————————————————————————-
La Juventus, le prospettive e il sogno di diventare decisivo anche in Nazionale.
Il resto è cronaca delle scorse settimane. La Fiorentina 2021-22 targata Italiano diventa il trampolino di lancio ideale per lui – 24 partite e 20 gol nella prima metà di stagione. Poi il tira e molla riguardo il suo eventuale rinnovo di contratto mette spalle al muro la squadra toscana.
I Viola sono costretti a venderlo agli odiati rivali bianconeri – avversari in semifinale di Coppa Italia in quello che sarà il primo atteso ritorno di Vlahovic al Franchi.
Gli Autogol instagram quiz
Alla Juventus sono già arrivati quattro gol. All’esordio in campionato, al primo pallone toccato in carriera in Champions League (32 secondi dopo il fischio d’inizio – nessuno più veloce di lui nella storia della massima competizione europea). E con due reti magnifiche arrivate nella cruciale vittoria contro l’Empoli in Serie A.
Difficile chiedergli di più, mentre il ct della nazionale serba Dragan Stojkovic è pronto ad affidarsi a lui – già protagonista nell’ultimo anno e mezzo con 14 presenze nella nazionale maggiore e sette gol.
DV7 (@vlahovicdusan).
Chiudiamo con una provocazione: al momento Vlahovic sui social conta 1.4 milioni di follower, cifre ben lontane dai 407 milioni di Cristiano Ronaldo (il personaggio più seguito al mondo sui social).
A Torino però non hanno dubbi su quale sia il nome su cui puntare per il presente e soprattutto per il futuro, nonostante la crescita dei seguaci sui social vada più a rilento rispetto a quella di CR7.
Gli Autogol instagram quiz speciale Fiorentina – Juventus
“Lo faccio per passione, come Maurizio Sarri. Niente giacca e cravatta, come Maurizio Sarri. Sto con la barba sfatta, come Maurizio Sarri. Hasta la revolucion, come Maurizio Sarri”
– Anastasio (2018)
Gli Autogol instagram quiz
Inizia così la canzone del rapper napoletano Anastasio – diventato famoso poi grazie a X-Factor – tifoso della squadra partenopea e innamorato come tanti appassionati del gioco e del personaggio rappresentato dall’allenatore toscano.
Un uomo diverso dagli altri, per idee e per atteggiamento, oltre che per percorso personale. Lui dietro la scrivania c’era finito per davvero, con quella camicia addosso che ha sostituto con orgoglio con la tuta immancabile a bordocampo.
Una carriera non scontata, quasi impensabile per certi versi per un maestro di calcio che è riuscito a vincere in Italia e in Europa, allenando il Chelsea e legando a doppio filo il suo nome a quello del Napoli.
La carriera in banca e poi il cambio di rotta e il passaggio sul campo.
A 31 anni, Maurizio Sarri è impiegato presso la Banca Toscana.
Il lavoro lo impegna al punto che l’unica soluzione per non abbandonare il calcio giocato è accontentarsi della Seconda Categoria.
Un giorno, però, un suo compagno chiese alla società di promuoverlo al ruolo di allenatore-giocatore, ma il diretto interessato declinò istantaneamente.
A suo dire, i due ruoli erano incompatibili, motivo per cui scelse di intraprendere la carriera da allenatore.
Gli Autogol instagram quiz
Sarri, per motivi lavorativi, trascorre parte della sua vita in Inghilterra, Germania, Svizzera e Lussemburgo.
Ma nel 1999 compie la scelta che gli svolta la vita, scegliendo di intraprendere esclusivamente la carriera da allenatore, abbandonando così l’impiego che aveva caratterizzato la prima parte della sua vita professionale.
Dal 2000 è alla guida della Sansovino – società che in due anni si affaccia al campionato di Serie D. Nel 2003 vince la Coppa Italia Serie D con una rosa che ha la quinta età media più bassa tra le 162 squadre ai nastri di partenza.
Segnali più che incoraggianti: la scelta è stata quella giusta.
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi 👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi + Multiple Studio Serie A 👉 CLICCA QUI
📊 BLAB BETTING ACADEMY by ProfTheProof + PIGLIATUTTOEXCHANGE 👉 CLICCA QUI
———————————————
La lunga gavetta e poi il passaggio cruciale all’Empoli.
“Ho scelto come unico mestiere quello che avrei fatto gratis. Ho giocato, alleno da una vita, non sono qui per caso. Mi chiamano ancora l’ex impiegato. Come fosse una colpa aver fatto altro”
– Maurizio Sarri
Si raccontava così qualche anno fa, ripercorrendo i 20 anni di gavetta che hanno separato la sua prima esperienza allo Stia con quella datata 2012 a Empoli che gli ha definitivamente cambiato la vita.
Sarri è stato a Pescara, ad Avellino, a Verona, ad Arezzo, a Grosseto, ad Alessandria e a Sorrento.
Gli Autogol instagram quiz
Un lungo pellegrinaggio dopo un decennio fatto di calcio locale, campi di periferia e contesti distanti dalla Serie A.
Il talento del tecnico toscano però era evidente a tutti, tanto da portarlo poi a Empoli – dove conquista al secondo tentativo (il primo concluso con la finale playoff persa contro il Livorno) l’accesso al massimo campionato italiano.
È la stagione 2014-15, quella della consacrazione. Il suo Empoli incanta, si salva con largo anticipo e soprattutto attira le attenzioni di presidenti insoddisfatti come Aurelio De Laurentiis. ADL lo convince a firmare per il Napoli in sostituzione di Rafa Benitez legandolo così a doppio filo ai partenopei.
——————————————————————————————————————-
⚽️📊 Fissa Blab On Demand
Segui in diretta streaming tuti i giorni dalle 15:00 Blab On Demand e crea insieme a tutti gli amici della CHAT BETTING numero 1 in Italia le Quote On Demand sui principali Campionati d’Europa e Coppe Internazionali.
Le QUOTE ON DEMAND offrono maggior valore e quindi la possibilità di vincere molto di più in confronto alle semplici scommesse pre partita.
Immobile segna anche contro il miglior amico Insigne?
Domenica 27 febbraio 2022
Ciro Immobile (Lazio) e Andrea Belotti (Torino) segnano entrambi
BETFAIR: Quota 7.00 QUOTA ON DEMAND
BET365: Quota Clicca qui
SNAI: Quota 5.00
BETTER: Quota 5.52
——————————————————————————————————————-
A Napoli non vince niente, poi al Chelsea il trionfo europeo in Europa League.
Tre anni in Campania da protagonista, da leader di un gruppo che sfiora l’impresa Scudetto, macina record di squadra (basta guardare ai punti conquistati: prima 82, poi 85 e alla fine 91 – tutti e tre primati per i partenopei in Serie A).
Un crescendo che non culmina nella vittoria del campionato, ma nella sconfitta più cocente, nella sconfitta di Firenze poche ore dopo la super rimonta della Juventus a San Siro contro l’Inter e il senso di conclusione di un ciclo da ricordare, ma che non lascia nulla in bacheca.
Gli Autogol instagram quiz
Per vincere Sarri è costretto ad andare in Inghilterra. Al Chelsea trova un ambiente internazionale nuovo.
In Premier League chiude a 26 lunghezze di distanza dal City di Guardiola capolista, ma riesce a conquistare in finale contro l’Arsenal una meritata vittoria in Europa League – il suo primo trionfo in assoluto tra i professionisti (diventando anche l’allenatore più anziano – 60 anni e 139 giorni – a vincere l’Europa League).
L’anno alla Juventus e il “sarrismo” che diventa un termine riconosciuto.
Dopo un solo anno in Inghilterra, il 16 giugno 2019 arriva l’annuncio che in pochi avevano previsto: Sarri va via dal Chelsea, torna in Italia e va alla Juventus – acerrimo nemico degli anni napoletani.
Il rapporto è turbolento, complicato e mai del tutto conciliante tra l’allenatore e la proprietà, ma nonostante l’interruzione del campionato, la pandemia e tutti i problemi a essa annessa, la Juventus vince il suo nono Scudetto in fila – il primo nella carriera di Sarri.
Gli Autogol instagram quiz
Il mancato passaggio del turno in Champions League contro il Lione però gli costa la panchina, confermando l’incompatibilità tra le parti e l’impossibilità di portare a Torino il concetto di “sarrismo”.
Stile di gioco, una mentalità, un vero e proprio modo di vivere che la Treccani ha inserito all’interno del dizionario: “La concezione del gioco del calcio propugnata dall’allenatore Maurizio Sarri, fondata sulla velocità e la propensione offensiva; anche, il modo diretto e poco diplomatico di parlare e di comportarsi che sarebbe tipico di Sarri”.
Segnare la cultura e in parte anche il modo di intendere e affrontare la vita dei propri tifosi, senza vince alcun trofeo, alle volte vale di più di qualsiasi coppa in bacheca.
————————————
TALIA SERIE A
✅ TOP BLAB INDEX SERIE A 👉 CLICCA QUI
————————————
LE SUPERCOMBO MAGGIORATE DE “GLI AUTOGOL”
Domenica 27 febbraio 2022
“SUPERCOMBO” MAGGIORATA MARCATORI 👉 CLICCA QUI
————————————
Gli Autogol instagram quiz speciale Barcellona-Napoli nel nome di Maradona
“Prima che io andassi al Barcellona la Juventus mi ha contattato attraverso Omar Sivori”
– Diego Armando Maradona (Napoli 2013)
Si può davvero raccontare la storia del più grande calciatore di tutti i tempi in poche righe?
Raccogliere in qualche paragrafo lo spessore e la dimensione di un giocatore che, ogni volta che Barcellona e Napoli si ritrovano l’una contro l’altra in campo, torna al centro del dibattito vestendo i panni del grande ex della partita.
In realtà, a guardare bene, con i blaugrana – nonostante alcuni gol rimasti nella memoria collettiva – il suo passaggio resta più un grande rimpianto di ciò che poteva essere e non è mai stato.
Gli Autogol instagram quiz
Due stagioni a Barcellona, 36 presenze e 22 reti segnate. Lampi, forse anche qualcosa di più, ma a 24 anni Diego Armando Maradona – già, stiamo parlando di lui per le quattro persone che ancora non l’avessero capito – prese la strada di Napoli.
Un colpo di genio, di teatro, a sorpresa: tutto ciò di cui si sarebbe vestito negli anni successivi a quel 1984.
Dal Boca Junior al Barcellona: Maradona conquista l’Europa, ma non i cuori.
Fosse stato per il Boca Junior, se possibile lo avrebbe trattenuto in eterno a Buenos Aires: quando ricapita di avere un campione del genere a disposizione?
Il club argentino però fu costretto a liberarsene dopo un anno soltanto, sempre a causa di problemi economici e non essendo più in grado di completare il suo acquisto a titolo definitivo (in un anno di prestito aveva fatto 28 gol in 40 partite).
A quel punto, nonostante si fosse parlato diverse volte in passato dell’interessamento della Juventus, a essere più lesto di tutti fu il Barcellona che decise di comprare Maradona e puntare su di lui per il riscatto di un gruppo che aveva bisogno di una scossa.
Era il 1982 e l’attaccante argentino restò in Spagna dopo aver disputato lì i mondiali con la sua nazionale – i primi a cui prese parte dopo l’esclusione del 1978.
Due campionati chiusi entrambi con 11 gol, il terribile intervento di Andoni Goikoetxea Olaskoaga su di lui che rischiò di porre fine alla sua carriera, un gruppo che non riuscì a vincere quanto sperato.
Maradona insomma, a 24 anni, sembrava poter nuovamente andare via.
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi 👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi + Multiple Studio Serie A 👉 CLICCA QUI
📊 BLAB BETTING ACADEMY by ProfTheProof + PIGLIATUTTOEXCHANGE 👉 CLICCA QUI
———————————————
Il sogno di una città: l’arrivo a Napoli nel 1984 per 13.5 miliardi di lire!
Gianni Di Marzio – allenatore scomparso qualche giorno fa – se ne era innamorato nel 1978, ma all’epoca le frontiere per i calciatori stranieri in Italia erano chiuse e non riuscì a portarlo nel nostro campionato.
Nel 1984 però la notizia è Maradona sul mercato, di nuovo, con il Barcellona disposto a farlo partire.
È un mese, anzi 44 giorni, di calvario e di calciomercato ante litteram: una trattativa estenuante che diventa un romanzo per poi sfociare nel teatro dell’assurdo.
Il tira e molla con la proprietà blaugrana è faticosa, così come l’opportunità di fissare le clausole per la vendita da 13.5 miliardi complessivi.
Soldi inviati poi a rate in Spagna dal Banco di Napoli, che divenne un altro attore della trattativa, con contratto depositato per il rotto della cuffia il 30 giugno 1984.
L’ennesimo colpo di genio del presidente Ferlaino.
Il risultato viene ben raccontato da chi conosce il cuore e il sentimento popolare di un’intera città. Dopo oltre 123 anni, dopo l’addio di Francesco II di Borbone Re delle due Sicilie, Napoli tornava ad avere un nuovo sovrano.
Entrato palleggiando al San Paolo il 5 luglio 1984, lascerà per sempre un segno indelebile nella storia della città, dello sport e più in generale del nostro Paese.
Gli Autogol instagram quiz
——————————————————————————————————————-
⚽️📊 Fissa Blab On Demand
Segui in diretta streaming tuti i giorni dalle 15:30 Blab On Demand e crea insieme a tutti gli amici della CHAT BETTING numero 1 in Italia le Quote On Demand sui principali Campionati d’Europa e Coppe Internazionali.
Le QUOTE ON DEMAND offrono maggior valore e quindi la possibilità di vincere molto di più in confronto alle semplici scommesse pre partita.
Un ex napoletano a segno col Marsiglia?
——————————————————————————————————————-
Una vittoria su tutte: la finale di Coppa UEFA vinta nel 1989 contro lo Stoccarda!
I due campionati, la Supercoppa, la Coppa Italia: Maradona si prende tutto, vince con una squadra che non era abituata a giocarsela alla pari contro le potenze del calcio italiano.
E trova il modo anche di portare a casa un trionfo europeo: la Coppa UEFA del 1989.
Un trionfo arrivato nel segno dei successi contro squadre tedesche (alla vigilia della caduta del muro di Berlino, in un momento storico-politico unico nella storia europea contemporanea).
Il Napoli batte prima il Bayern Monaco in semifinale (2-0 per i partenopei all’andata e 2-2 al ritorno, con Maradona che durante il riscaldamento sulle note di “Life is life” regala al mondo una manciata di minuti di gioia e di calcio nel palleggiare come un bambino in mezzo al campo) per poi sfidare in finale lo Stoccarda.
Per favore accetta i cookies di YouTube per vedere questo video. Accettando i cookie potrai accedere ai contenuti di YouTube, un servizio fornito da una azienda esterna a questo sito.
Se darai il consenso, ricorderemo la tua scelta e questa pagina verrà ricaricata.
Gli Autogol instagram quiz
Anche quella si disputa andata e ritorno: 2-1 all’andata, 3-3 al ritorno (segna anche un giovanissimo Ciro Ferrara).
È l’apoteosi, l’inizio della fine della presenza di Maradona a Napoli.
La ciliegina sulla torta, uno dei tanti possibili momenti da raccontare di una carriera e di un vita unica come quella del giocatore più descritto, divisivo e idolatrato della storia del calcio.
Gli Autogol instagram quiz speciale Zlatan Ibrahimovic tra Inter e Milan
“Non credo in Dio, solo in me stesso. L’odio mi ha reso più forte”
– Zlatan Ibrahimovic
Sei davvero sicuro di conoscere Zlatan Ibrahimovic?
Libri, interviste, film, documentari: non manca nulla al campionario di opere, più o meno riuscite, che raccontano la carriera di un talento eterno che – nonostante gli anni che passano – continua a incantare e a dettare legge ogni volta che scende in campo.
Al Milan lo sanno bene, così come in giro per l’Europa tra Olanda, Spagna, Inghilterra e Francia – cambiando ogni volta maglia e sfide, ma senza perdere l’abitudine di incidere, segnare e vincere.
Per quello abbiamo pensato a quattro domande sulla carriera di Ibrahimovic in vista del derby di Milano, che l’attaccante svedese ha giocato da protagonista più volte sia con l’Inter che con il Milan: conoscete tutte le risposte? Scopriamo insieme quali sono.
Gli Autogol instagram quiz
Con quale squadra di Milano ha vinto più trofei?
Qualche mese fa, ai blocchi di partenza dell’ennesima stagione di una carriera infinita come quella dell’attaccante svedese, “La Gazzetta dello Sport” – parlando del testa a testa con Cristiano Ronaldo, allora ancora alla Juventus – sottolineò un dato che troppo spesso sfugge alla nostra attenzione: Ibrahimovic ha vinto più trofei di CR7.
Già, ben 31 in due decenni (tenendo fuori i contestati scudetti con la Juventus): 11 campionati nazionali, tre coppe nazionali, quattro coppe di Lega, 10 Supercoppe Nazionali, una Supercoppa Europea, un Mondiale per Club e un’Europa League.
Ronaldo (al momento) è fermo a 30, ma la domanda che ci siamo posti in vista del derby di Milano è: Ibrahimovic ha conquistato più trofei con il Milan o con l’Inter?
Vantaggio per i nerazzurri, con cui ha vinto tre Scudetti e due Supercoppe (cinque in totale) contro i due trofei in rossonero – il campionato e la Supercoppa Italiana nel 2010-11. Certo è che il Milan, nei prossimi mesi, spera magari di rimpinguare il bottini anche grazie ai suoi gol.
Gli Autogol instagram quiz
———————————————
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi 👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi + Multiple Studio Serie A 👉 CLICCA QUI
📊 Scopri il nuovo blog BLAB BETTING ACADEMY by ProfTheProof + PIGLIATUTTOEXCHANGE 👉 CLICCA QUI
———————————————
Con quale squadra ha vinto più derby?
A pesare in questo caso, in favore dei nerazzurri, è il triennio 2006-09 in cui è sceso in campo cinque volte contro il Milan (un derby nel 2008 saltato a causa di un infortunio al ginocchio).
Quattro vittorie e una sconfitta, segnando nelle prime due occasioni e regalando un assist decisivo nell’ultimo match con la maglia dell’Inter..
Passato ai rossoneri, le gioie si sono ridotte, mentre a salire è stato il numero dei gol (ma questo lo vedremo poco più in basso).
La speranza è che la tendinite che lo ha costretto a fermarsi contro la Juventus gli lasci l’opportunità di essere ancora protagonista. Per vincere, perdere o pareggiare (evenienza rara per lo svedese nel derby)?
La super partita che vale un pezzo di Scudetto potrà dirci di più anche a riguardo.
——————————————————————————————————————-
Gli Autogol instagram quiz
Da quale squadra è stato pagato di più?
La risposta è Milan, come lecito aspettarsi in questo caso – che però come i nerazzurri qualche stagione precedente fece un vero e proprio affare.
Ma andiamo con ordine: la cifra ufficialmente spesa dall’Inter nell’agosto 2006 e versata alla Juventus – appena retrocessa in Serie B a seguito dello scandalo Calciopoli – era di 24.8 milioni di euro.
“Approfittando” ovviamente della complicata situazione dei bianconeri, che persero pezzi dopo la decisione della giustizia sportiva.
Quattro anni dopo invece fu Galliani a compiere un vero e proprio capolavoro. Nel 2010 il Milan riuscì a prendere in prestito Ibrahimovic a seguito della sua esperienza terribile nel Barcellona di Pep Guardiola.
Sei milioni di euro, Zlatan torna in Italia e si prende ancora una volta lo Scudetto, anche indossando la maglia dei rossoneri.
L’estate dopo, il diritto di riscatto a 24 milioni di euro: totale 30 – oltre 40 in meno rispetto rispetto a quanto sborsato dai blaugrana nel 2009. Erano “i giorni del Condor”, erano affari anche quando si spendeva più dell’Inter.
Gli Autogol instagram quiz
Con quale squadra ha segnato più gol nel derby?
Ibrahimovic si ferma ai piedi podio dei migliori realizzatori della storia del derby di Milano. Otto gol totali, sei dei quali realizzati con la maglia dei Milan – con tanto di doppietta nella sfida dello scorso campionato.
Reti che lo hanno portato al quarto posto all-time al pari di una leggenda come Andriy Shevchenko e dietro altri nomi eterni rimasti per sempre impressi nella storia della super sfida di Milano.
Al secondo posto, a pari merito a quota 11 reti, ci sono due giocatori: Istvan Nyers – leggenda dell’Inter – e Gunnar Nordahl che ha regalato sia gioie che caterve di gol ai tifosi rossoneri.
In vetta invece, quasi a ricordare in maniera iconica quale sia la casa del derby, c’è Giuseppe Meazza: 12 gol totali – 11 con la maglia dell’Inter e uno con il Milan. Chissà se Ibrahimovic (infortuni permettendo) riuscirà a scalare altre posizioni.
Gli Autogol instagram quiz
————————————
ITALIA SERIE A
✅ TOP BLAB INDEX SERIE A 👉 CLICCA QUI
————————————
LE SUPERCOMBO MAGGIORATE DE “GLI AUTOGOL”
Sabanto 5 e domenica 6 febbraio 2022
Scopri le “SUPERCOMBO” MAGGIORATE” in esclusiva per Gli Autogol! 👉 CLICCA QUI
“SUPERCOMBO” MAGGIORATA MARCATORI
————————————
Gli Autogol instagram quiz speciale Serie A: Milan – Juventus
“Il mio rimpianto più grande? Era giusto che ci fossi anch’io in Germania”
– Bobo Vieri
Di solito in questa rubrica diamo spazio a un giocatore del passato più o meno recente del mondo del calcio approfittando di una partita in calendario in Serie A e cercando un doppio ex.
Un campione, un gregario, un giocatore simbolo che ha vestito nella sua carriera entrambe le maglie delle squadre in campo.
Più di rado – anzi, quasi mai – ci capita invece di trovare un doppio ex non di una, non di due, ma ben di tre partite in programma nella stessa giornata di campionato. Inter-Venezia, Lazio-Atalanta e Milan-Juventus sono gare unite da un unico denominatore comune.
Christian Vieri, che di squadre ne ha cambiate tante, mantenendo una costante nella sua carriera – la capacità unica di fare gol e di divertirsi giocando, diventando a suo modo un’icona anche fuori dal campo.
Gli Autogol instagram quiz
15 maggio 1997: il momento più alto (dimenticato da molti) della carriera di Vieri
Torino (entrambe le squadre), Pisa, Ravenna, Venezia, Bergamo, Roma, Milano (entrambe le squadre), Firenze – il tutto senza contare le esperienze all’estero all’Atletico Madrid e al Monaco: come fare esattamente a circoscrivere e descrivere una carriera del genere?
Christian Vieri – detto Bobo, raccogliendo non solo l’eredità calcistica, ma anche il soprannome di suo padre – è stato immenso giramondo nei due decenni scarsi di carriera in cui ha lasciato un segno che va bene oltre le vittorie (fin troppo ridotte) raccolte in carriera.
Se bisogna scegliere un momento in cui è diventato grande bisogna tornare al 15 maggio 1997, a una serata primaverile infrasettimanale di campionato.
La Juventus campione d’Europa in carica, incalzata dal Parma in una serrata lotta Scudetto, deve vincere in casa contro il Piacenza per approfittare del pareggio degli emiliani contro il Milan.
———————————————
Tutti i pronostici BLAB LIVE
✅ Scopri i migliori Bonus Scommesse di oggi 👉 CLICCA QUI
⚽️🎾🏀 Raddoppi + Multiple Studio Campionati 👉 CLICCA QUI
🎾 Speciale Australian Open 👉 CLICCA QUI
———————————————
Gli Autogol instagram quiz
Primo tempo bloccato (solo nel risultato), inseguendo Milan!
Il primo tempo è bloccato sulla 0-0. Poi nella ripresa la squadra allenata da Marcello Lippi dilaga grazie a una doppietta di Vieri (reduce dai due gol equamente distribuiti nelle due sfide di semifinale di Champions League contro l’Ajax – vittima 12 mesi prima nella finale all’Olimpico di Roma vinta ai rigori).
La Juventus si mette in tasca lo Scudetto con quella vittoria, il primo e unico della carriera di Vieri che a 24 anni è il bomber più forte e quotato d’Italia.
Gli Autogol instagram quiz
Non lo sa ancora, ma quello è il momento più vincente della sua carriera.
Pochi giorni dopo infatti la Coppa dei Campioni non la vincono i bianconeri, ma il Borussia Dortmund, mentre in estate il bomber azzurro prende la strada della Spagna per andare a giocare all’Atletico Madrid.
Gli Autogol instagram quiz!
——————————————————————————————————————-
Scopri le “SUPERCOMBO” MAGGIORATE” in esclusiva per Gli Autogol! 👉 CLICCA QUI
Aprile 1999: il palo in Lazio-Juventus e lo Scudetto mancato con i biancocelesti
L’esperienza in Liga è un trionfo per Bobo che in 24 partite segna 24 gol in campionato e convince così la ricca Lazio di Cragnotti a investire su di lui.
Un acquisto da 55 miliardi di lire che diventa la punta di diamante dei biancocelesti lanciati alla conquista dello vittoria del campionato.
Un trionfo che a un certo punto sembra annunciato, prima del clamoroso e inatteso passo falso contro la Juventus in casa nell’aprile 1999.
Nell’unica gara in cui la meteora Thierry Henry brilla in bianconero prima di splendere di luce propria all’Arsenal, la Lazio potrebbe chiudere i conti in avvio, ma il destro di Vieri che supera Peruzzi si stampa contro il palo.
Una sassata dal rumore sordo, preavviso di un 1-3 nefasto per la sorti di quella Lazio. Poteva essere il bis in Serie A per Bobo e invece diventerà l’ennesima occasione mancata della sua carriera, che l’anno successivo lo porterà all’Inter proprio quando la squadra della Capitale conquisterà il titolo di campione d’Italia.
Gli Autogol instagram quiz
5 maggio 2002: l’ultima occasione prima dell’inizio della fine
Di appuntamenti clamorosi con lo Scudetto Vieri ne ha collezionati diversi, ma mai nessuno come quello storico del 5 maggio 2002.
E’ suo il gol del vantaggio in una giornata di festa all’Olimpico di Roma, con i suoi ex tifosi biancocelesti arrivati allo stadio con le sciarpe dell’Inter.
È un gemellaggio che diventa una festa anticipata, a cui Poborsky però ha deciso di non partecipare.
Ai due acuti nerazzurri risponde sempre il giocatore della Repubblica Ceca, mentre nella ripresa Diego Simeone e Simone Inzaghi (due che conoscono bene l’Inter) fissano il punteggio sul 4-2 che condanna la squadra allenata da Cuper addirittura a chiudere il campionato al 3° posto.
——————————————————————————————————————-
⚽️📊 Fissa Blab On Demand
Segui in diretta streaming dalle 15:30 Blab On Demand e crea insieme a tutti gli amici della CHAT BETTING numero 1 in Italia le Quote On Demand sui principali Campionati d’Europa e Coppe Internazionali.
Le QUOTE ON DEMAND offrono maggior valore e quindi la possibilità di vincere molto di più in confronto alle semplici scommesse pre partita.
——————————————————————————————————————-
Gli Autogol instagram quiz
Di quella giornata simbolo per il calcio italiano restano impresse nella memoria le lacrime di Vieri, che con l’Inter ha giocato le sue stagioni migliori e raccolto soltanto una Coppa Italia nel 2005.
Da lì in poi il declino di una carriera chiusa a 36 anni nel 2009 con l’Atalanta – alla quale è tornato due volte dopo essere stato anche al Milan e alla Fiorentina.
————————————
Gli Autogol instagram quiz
ITALIA SERIE A
✅ TOP BLAB INDEX SERIE A 👉 CLICCA QUI
————————————
LE SUPERCOMBO MAGGIORATE DE “Gli Autogol instagram quiz”
Domenica 23 gennaio 2022 – ore 21:00
Scopri le “SUPERCOMBO” MAGGIORATE” in esclusiva per Gli Autogol! 👉 CLICCA QUI
Gli Autogol instagram quiz: La Nazionale e i gol ai Mondiali
Uno dei più grandi amori calcistici della carriera di Vieri poi è stata la Nazionale, con la quale tra il 1997 e il 2005 ha raccolto 49 presenze e ben 23 gol.
Nove dei quali sono arrivati ai Mondiali del 1998 e del 2002 (recordman nella storia italiana assieme a Paolo Rossi e Roberto Baggio) – in cui l’attaccante azzurro è stato protagonista e riferimento.
I rigori contro la Francia prima e lo sciagurato arbitraggio contro la Corea del Sud padrona di casa poi ci condannarono a lasciare in anticipo due tornei nei quali l’Italia poteva arrivare fino in fondo, come accaduto in Germania nel 2006.
Gli Autogol instagram quiz
Gli Autogol instagram quiz: l’appuntamento mancato nel 2006
Un’occasione unica anche per Vieri, scivolato più indietro nelle gerarchie, ma che sognava un posto in squadra: “Il mio rimpianto più grande? Essermi fatto male nel 2005, a pochi mesi dal Mondiale poi vinto dall’Italia. Andai in crisi, mi ammazzò a livello sportivo“, ha raccontato qualche mese fa.
“Ero in Nazionale da 15 anni ed era giusto che ci fossi anch’io in Germania. Ma oggi non sono più arrabbiato, Dio mi ha abbondantemente ripagato nella vita con la nascita di Stella e Isabel“.
Le figlie, la famiglia, la stabilità dopo l’addio al calcio: questo è il presente di Bobo, il “pluri-doppio-ex” della 23^ giornata di Serie A.
Gli Autogol instagram quiz
