Alcune cose sono chiare e (relativamente) semplici. Altre sembrano piuttosto complesse e generano domande legittime sulla durata dello scrutinio. Parliamo del “Rosatellum”, la legge con la quale andremo, per la prima volta, a votare il 4 marzo prossimo. Vediamo di capire cosa succede seguendo passo passo l’elettore e, poi, dopo che si è espresso nel segreto dell’urna, provando a seguire il suo voto. Alcune questioni sono sempre le stesse (ma non è male ricordarle). Altre riguardano proprio il Rosatellum e fanno sorgere alcune domande su quelli che potrebbero diventare i tempi di queste elezioni.
1) Poniamo che siete un elettore mattiniero e che ve usciate di casa poco dopo le 7 (orario di apertura dei seggi) per andare a fare il vostro dovere di cittadino. Farete bene ad avere con voi un documento di identità valido e la tessera elettorale: quel documento che vi è arrivato a casa alcuni anni or sono ed è stato timbrato ad ogni elezione. Fate attenzione perché, se gli spazi vuoti (18 in tutto) sono finiti, vuol dire che è venuto il tempo di farvi date una nuova tessera. Gli uffici anagrafici comunali (a livello del vostro municipio), in quei giorni sono sempre aperti sia per le carte d’identità scadute sia per le tessere elettorali finite, deteriorate o smarrite. Normalmente, per farsi dare una nuova tessera elettorale, occorre portare quella vecchia e far vedere che è finita. Se l’avete smarrita, ci vorrà una denuncia di smarrimento a polizia o carabinieri o, quanto meno, un’autocertificazione.
2) Poniamo che avete tutto quello che serve. Arrivate alla scuola, identificate la vostra sezione elettorale (è scritta sulla tessera) e la raggiungete. Qui vi faranno entrare chiamando alternativamente donne e uomini perché i registri elettorali sui quali c’è stampato il vostro nome sono divisi per sesso e il personale del seggio li gestisce a partire da questo.
3) Quando viene il vostro turno, consegnate il documento. Se il documento è scaduto, tornare al punto 1 o, se siete fortunati, il presidente del seggio vi conosce e vi fa votare attraverso il “riconoscimento”. A riconoscervi potrà anche essere un altro cittadino elettore del seggio munito di documento d’identità.