Allegri si era dato una settimana di tempo per risollevare il Milan da una crisi di risultati che ha spazientito la dirigenza ma soprattutto indispettito i tifosi. Anche la squadra non è tranquilla: il momento di Balotelli, che ha collezionato più cartellini e ammonizioni che gol, la dice lunga sullo stato d’animo di una squadra che probabilmente non era quella che Galliani presentava trionfalmente in luglio come “una formazione in grado di lottare anche per vincere la Champions League”, ma nemmeno quella che oggi si trova poco al di sopra della zona salvezza.
Eppure la partita contro il Chievo assume i connotati di un’ultima spiaggia, soprattutto per Allegri: difficile che il tecnico salti così e subito, senza qualche aggiustamento che sarà possibile nella finestra di mercato di gennaio e con una dirigenza che in qualche modo sa di avere le proprie colpe indipendentemente dalle responsabilità del tecnico. Ma i tre punti sono d’obbligo sul campo di una squadra che è mestamente ultima in classifica con quattro punti di distacco da Sampdoria, Catania e Sassuolo e che pare in caduta libera. Quasi quanto il Milan, ma con tutt’altro impatto tecnico e ambizioni ben diverse.
Il Milan contro il Chievo ha una tradizione consolidata e positiva: i rossoneri hanno vinto le ultime tredici sfide di campionato con gli ‘asinelli’ che negli ultimi tre scontri diretti non sono mai riusciti a segnare nella porta rossonera un solo gol. Il Chievo, in termini di ampio database, è riuscito a battere il Milan solo due volte: nell’ottobre del 2002 e nel dicembre del 2005, sempre al Bentegodi. I precedenti sono dalla parte del Milan ma qualche casistica positiva per il Chievo, dunque, c’è. Il Milan è al minimo storico anche per quanto riguarda altri dati, sostanzialmente preoccupanti: un punto nelle ultime tre giornate, dodici punti nelle prime undici giornate che è il peggior risultato storico dal 1981/82, 19 gol subiti: dal dopoguerra a oggi non era mai accaduto. Balotelli (nella foto, oggi squalificato, quinta partita nelle ultime otto senza vedere il campo di gioco) nelle ultime tre partite ha calciato a rete poco e male: un solo tiro nello specchio della parte.
Che dire di più? Il buon senso direbbe Milan tutta la vita: ma il calcio buon senso ne offre poco. E il Milan oggi dovrà cercare di fare appello a calma, coerenza e soprattutto fiducia. Cose che nelle ultime partite sono mancate quasi del tutto alla squadra rossonera.
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