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Il fiore dell’arcobaleno

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Tre petali interni eretti, tre petali esterni ricadenti, foglie lunghe e sottili color verde opaco, e una fioritura che può susseguirsi, a seconda delle varietà, dalla primavera fino all’inizio dell’autunno. Questo è l’Iris, un fiore che ha fatto la storia per la sua bellezza aristocratica, per la sua inconfondibile eleganza, e per il profumo intenso che è in grado di emanare. Il nome di questo bellissimo fiore deriva dall’omonimo termine greco che significa arcobaleno, e che, nella mitologia greca, era personificato dalla dea Iris o Iride, la messaggera degli dei che aveva ali brillanti di rugiada che, illuminate dal sole, si coloravano di tutti i colori dell’arcobaleno.

L’Iris, conosciuto in Italia anche come giaggiolo, è un genere di piante della famiglia delle Iridaceae che comprende oltre 300 specie. Grazie alla particolare bellezza della sua fioritura viene comunemente utilizzato per decorare giardini, aiuole e anche terrazzi, dato che può essere facilmente coltivato anche in vaso. Ottenere dei fiori bellissimi da questa pianta non è affatto difficile. Innanzitutto, va ricordato che adorano il sole pieno, per cui assicuriamogli una zona molto soleggiata. Come la gran parte delle piante, anche gli Iris, non tollerano il ristagno dell’acqua che provoca il marciume radicale e la conseguente morte della pianta, quindi, per evitare tutto questo, facciamo attenzione che abbiano un terreno drenante e che, se coltivati in contenitore, non abbiano mai acqua stagnante nel sottovaso. Sempre nella coltivazione in vaso, al fine di ottenere fioriture sempre più abbondanti, è utile di dividere i bulbi per permettere alle piante di continuare a moltiplicarsi come farebbero naturalmente, se coltivati in piena terra.

L’iris è una pianta ricca di storia e simbolismi poiché da sempre è stata apprezzata in tutte le civiltà. Dagli antichi egizi ai tempi moderni, dalla mitologia greca alle tele disegnate dai più grandi artisti come Van Gogh e Monet, il fiore dell’Iris ha avuto spesso un ruolo di assoluta importanza, come se avesse un magico magnetismo.

In Europa, ad esempio, oltre a decorare i giardini, il rizoma dell’Iris veniva utilizzato per profumare la biancheria. Durante l’epoca medievale, invece, per volontà di Luigi VII, un fiore di Iris stilizzato diventò l’emblema della monarchia francese. Ma anche in casa nostra l’Iris ha fatto storia, in particolar modo nella città di Firenze, dove l’amore di questo fiore è divenuto un profondo legame. Pare infatti che, in passato, i terreni sabbiosi intorno all’Arno e quelli sulle colline circostanti, fossero straripanti di questo fiore che cresceva spontaneo. Il fiore di Iris divenne, così, simbolo araldico della città culla del Rinascimento.

Ma allora per quale motivo Firenze è conosciuta nel mondo come la città gigliata? La risposta è tanto semplice quanto divertente. Luigi VII (sempre lui), volendo proprio un Iris nel suo stemma reale, fece sì che il fiore, da quel momento, venne chiamato fleur de Louis (fiore di Luigi). La sua pronuncia, purtroppo, è molto simile a fleur de lys, che invece è il nome francese del giglio, et voilà, i due fiori vennero confusi e, nonostante ancora oggi nello stemma ci sia raffigurato un Iris, per tutti i fiorentini (e per tutti noi) è un giglio. Anche questo, in fondo, è la magia dell’Iris, il bellissimo fiore simbolo dell’arcobaleno.

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