Deboli segnali di apertura pentastellati sul Mes. Il sottosegretario M5S agli Interni, Carlo Sibilia, è possibilista, ma fino ad un certo punto: “Siamo sempre stati contrari, perché ci sono clausole dannose – ricorda -. Se siamo certi che non ci sono più, è chiaro che le difficoltà si superano”. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parlando ad un quotidiano austriaco, si limita a ricordare che il negoziato è sull’intero pacchetto d’aiuti, la cui parte più importante deve ancora essere definita, ed è condotto dal premier Giuseppe Conte.
Di certo, comunque, i soldi del Fondo Salva Stati e del prossimo Recovery Fund potrebbero riverlarsi fondamentali per l’Italia. “Non vi è tempo da perdere – scrive il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nella premessa al Programma nazionale di riforma (Pnr) -, le notevoli risorse che l’Unione Europea ha messo in campo devono essere utilizzate al meglio”. Il documento, assieme al decreto Semplificazioni, dovrebbe avere il via libera dal Governo.
Nella bozza del Piano, circolata nel weekend e non ancora definitiva, si elencano le linee guida che verranno seguite dal governo. Viene confermato che non vi sarà alcun condono, perché generano aspettative di possibili loro reiterazioni, riducendo l’efficacia della riscossione delle imposte. Proprio sul fisco viene posto l’accento sulla lotta all’evasione e sul programma ‘cash-less’ per spingere sui pagamenti digitali. Nel piano, che verrà allegato al Documento di Economia e Finanza 2020, viene citato l’assegno universale che lo Stato dovrebbe offrire per ogni figlio a carico.
Sul reddito di cittadinanza il piano prevede di introdurre “i necessari miglioramenti ad un anno dalla sua introduzione, valutandone l’efficienza” e affiancandolo ad un salario minimo orario. Discorso simile per Quota 100: viene ricordato che scade alla fine del 2021, e bisognerà valutare il da farsi “alla luce della sostenibilità, anche di lungo periodo, del sistema previdenziale e del debito pubblico garantendo al contempo il rispetto per l’equità intergenerazionale”. Confermata, poi, l’intenzione di alleggerire la pressione fiscale e estendere la copertura della fibra ottica.
Tornando al Mes, nel documento dell’esecutivo c’è solo un breve cenno: “Il Governo valuterà, alla luce di considerazioni di merito e di impatto finanziario” le iniziative europee che “forniscono opzioni di finanziamento per la risposta sanitaria alla pandemia”. Di sicuro, il premier Conte ne parlerà nei prossimi viaggi europei previsti in settimana: martedì sarà a Lisbona, mercoledì a Madrid. E’ infatti possibile che altri Paesi chiedano di accedere alle linee di credito del Fondo. L’Italia si troverebbe così meno sola. Finora, solo Cipro ha fatto richiesta.