Eh già… Sembrava la fine del mondo… E invece Vasco Rossi, 70 anni compiuti il 7 febbraio, si è inventato un’altra diavoleria: 750mila watt di rock che balla con l’amore e il senso della vita per gettarsi alle spalle due anni di assenza live forzata dal Covid. Spara sopra Trento tutta la sua passione, il Blasco. Lo fa senza parole, ma con la sua musica: riavvolge il nastro di 45 anni di carriera e carica il suo popolo provando all’infinito ‘Siamo qui’, il singolo dell’ultimo album pubblicato in piena pandemia. In 120mila hanno risposto all’appello, circondando la nuovissima Trentino music arena: 27 ettari dove svetta un palco alto come un palazzo di 9 piani e tutt’attorno 20 torri audio, 1.500 corpi illuminanti, 35 teste laser, 84 tralicci di luci e 1.200 metri quadrati di maxi schermi.
“Faremo vibrare tutta la valle dell’Adige”, assicura via social il Komandante, da giorni in ritiro blindato sull’altopiano della Paganella. Impossibile avvicinarlo. Ma se Vasco si sbilancia c’è da credergli. Nell’attesa del più grande concerto post virus, nella serata di ieri il rocker di Zocca ha dato un assaggio di quello che accadrà stasera alle 21.30 con il soundcheck riservato ai 15mila dell’official fans club. In 3 sono arrivati dalla Finlandia, 4 dalla Norvegia, 32 dall’Inghilterra e poi Spagna, Lituania, Portogallo, Germania, Grecia, Francia, Romania, Irlanda, Polonia, Olanda.
C’è tutta l’Italia e l’Europa a Trento sud: a migliaia si sono accampati con tende e sacchi a pelo per accaparrarsi, alle 9 all’apertura dei cancelli, il posto migliore. Poco importa che la piana di San Vincenzo, restituita ai trentini dalla giunta autonoma dopo 20 anni di abbandono, sia stata suddivisa in tre fasce di prezzo. L’XI comandamento per le generazioni di Vasco è uno solo. Esserci. E Trento non si è fatta sorprendere dal sold out: tangenziale chiusa per far parcheggiare più di 150 pullman, treni speciali ogni 20 minuti, 25mila parcheggi, 250 navette, un ospedale da campo, 2 centrali operative, 500 divise sparse ovunque, unità cinofile e perfino corpi speciali dell’anti terrorismo, divieto di vendita e asporto di bevande fuori dall’area del concerto e notte bianca per accompagnare i fans verso un nuovo giorno. Tra controlli a tappeto contro bagarini e ‘portoghesi’, la febbre da Vasco s’impenna minuto dopo minuto.
A 24 ore dall’evento clou del panorama musicale italiano, c’è chi passa il tempo scommettendo sulla scaletta. Unico dato certo, 29 brani e il gran finale come da tradizione con ‘Albachiara’. Bocche cucite sull’ouverture, ma da quanto trapela dallo staff il secondo pezzo dovrebbe essere ‘L’uomo più semplice’. A seguire ‘Ti prendo e porto via’, ‘Se ti potessi dire’, ‘Senza parole’ e ‘Amore… aiuto’. Non mancheranno i classici ‘Sally’, ‘Siamo soli’, ‘Delusa’ e ‘Anima fragile’. E poi c’è la band che lo stesso Vasco definisce “la migliore del mondo”: Stef Burns alla chitarra, Vince Pastano a chitarra, cori e direzione musicale, Andrea Torresani al basso, Alberto Rocchetti a tastiere, piano e cori, Frank Nemola a cori, tastiere e programmazione, Matt Laug alla batteria, Beatrice Antolini a percussioni, tastiere e cori, Andrea Ferrario al sax, Tiziano Bianchi alla tromba, Roberto Solimando al trombone. Guest star, il basso storico di Claudio ‘Gallo’ Golinelli.