Sembra che il Milan abbia ritrovato nuova linfa vitale con l’arrivo di Filippo Inzaghi. Regole rigide che il nuovo allenatore impartisce fin dai primi giorni: allenamento, orari, alimentazione, senza lasciare nulla al caso.
Meticoloso in campo, dunque. Ma molto attento anche a quanto accade fuori. Inzaghi d’altronde già in conferenza stampa al riguardo era stato piuttosto chiaro: sulla puntualità non transige, come sull’assoluto divieto di usare il telefonino all’interno degli spogliatoi di Milanello. Senza dimenticare di tirare la cinghia anche a tavola, dove sono particolarmente apprezzati gli spuntini a base di frutta.
Anche il test in famiglia – terminato 3-2 per la formazione ‘titolare’ – ha dato buoni responsi al tecnico rossonero, soprattutto per quel che riguarda il pacchetto offensivo: sugli scudi Menez, El Shaarawy e Pazzini, schierati contemporaneamente dal primo minuto. Davanti a 1500 tifosi, i rossoneri hanno iniziato la nuova stagione, regalando ottimismo per il futuro a SuperPippo.
Non è una novità: Inzaghi è un perenne studioso, maniaco al limite dell’eccesso. Da giocatore conosceva a meomoria le caratteristiche degli avversari, da allenatore ha saputo costruirsi una carriera sull’anticipo e sulla capacità di intuire prima degli altri. L’attitudine alla programmazione lo ha portato a dare il meglio di sè da calciatore, ora dovrà riprogrammare il Milan per riportarlo in alto, nell’Europa che conta.
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