Le lezioni sono state sospese e spostate in modalità online nella principale università di tecnologia iraniana a Teheran dopo gli scontri sono scoppiati durante la notte tra studenti e forze di sicurezza in seguito alla morte di Masha Amini. Lo riporta l’agenzia di stampa Mehr. “La Sharif University of Technology ha annunciato che a causa dei recenti eventi e della necessità di proteggere gli studenti, tutte le lezioni si terranno virtualmente da lunedì” si legge.
133 morti da inizio proteste per Mahsa Amini
Sono saliti a 133 in Iran i morti dall’inizio delle proteste scoppiate nel Paese dopo la morte della 22enne Mahsa Amini, deceduta il 16 settembre a seguito del suo arresto da parte della polizia morale per non avere indossato correttamente il velo. Lo riferisce la ong Iran Human Rights (IHR), con sede a Oslo, precisando che il numero include 41 persone che sono state uccise il 30 settembre in quello che viene definito un ‘venerdì di sangue’ di repressione da parte delle forze di sicurezza a Zahedan, nella provincia di Sistan e Baluchistan, dove dopo le preghiere del venerdì dimostranti si erano radunati per protestare contro lo stupro di una 15enne da parte del capo della polizia di Chabahar. Secondo Iran Human Rights, il bilancio dei 41 morti è stato fornito da Baluch Activists Campaign, mentre il governatore provinciale ha solo confermato 19 morti e 20 feriti a Zahedan.