“Aiutatemi, non ce la faccio più“. Questo l’appello lanciato in un video da Alessandro Sandrini, il 32enne originario della provincia di Brescia sequestrato due anni fa e finito nelle mani di un gruppo jihadista ancora ignoto. Sandrini è scomparso nell’ottobre 2016, dopo essere partito per un viaggio in Turchia mentre era in cassa integrazione. Nel dicembre 2017 la madre aveva rotto il silenzio, dopo aver ricevuto vari appelli telefonici del figlio, in totale quattro fra ottobre 2017 e gennaio 2018. In questi appelli, l’uomo diceva di essere tenuto in ostaggio in una stanza di 3 metri per tre, in presenza di altri sequestrati, che non poteva vedere.
Secondo le indagini citate da Brescia Today, Sandrini sarebbe stato sequestrato da un gruppo che l’avrebbe poi ceduto a un secondo, che lo terrebbe prigioniero alla frontiera turco-siriana. Site, organizzazione specializzata nel monitoraggio delle attività jihadiste sul web, ha annunciato martedì che un gruppo jihadista non specificato aveva pubblicato i video di due ostaggi, cioè Sandrini e il giornalista indipendente giapponese Jumpei Yasuda. Nei due filmati si vedono rispettivamente i due inginocchiati, con indosso una tuta arancione, davanti a due uomini pesantemente armati, vestiti di nero e con il volto coperto. Nel filmato si sente Sandrini dire: “Chiedo all’Italia di aiutarmi, di chiudere questa situazione in tempi rapidi. È 2 anni che sono in carcere e non ce la faccio più“.