La vera domanda adesso è se il ciclo della Juventus di Antonio Conte si chiude così, con tre titoli italiani consecutivi e una semifinale di Europa League persa sul più bella, o se il lavoro del tecnico bianconero può ancora andare avanti considerando che il salto di qualità sostanziale non è certo quello italiano dove più e meglio di così la Juventus non può fare, ma quello internazionale dove il margine di miglioramento sarebbe significativo non solo per la squadra in questo momento più forte d’Italia ma anche per il calcio italiano che ha un disperato bisogno di risultati e di continuità se non vuole essere risucchiato anche da Francia e Portogallo nella classifica internazionale.
La partita che vedrà la Juventus chiudere la sua stagione in casa contro il Cagliari ha poco da dire in termini di graduatoria considerando che la squadra sarda è salva e che la Juve è campione d’Italia con ampio margine di vantaggio in termine di punti e di tempi. Sarà invece un’occasione per fare festa, per stilare un bilancio della Juventus e di Conte (nella foto) in particolare; sarà l’occasione, magari, per Carlos Tevez di puntare al titolo di capocannoniere che è ancora alla sua portata considerando che Ciro Immobile al momento top scorer del campionato è fermo per squalifica e non sarà in campo contro la Fiorentina. Ma sarà soprattutto l’occasione per capire, magari nelle dichiarazioni del dopo partita, se Conte ha deciso di restare legato alla Juventus o no. Ma più che altro se Andrea Agnelli, che da tempo ha fatto capire che la Juve non è di nessuno, se non sua e della sua dinastia (negando a Del Piero la possibilità di chiudere in bianconero la carriera per esempio), è davvero deciso a cambiare perché “nessuno è indispensabile”. Forse è una questione di soldi, o di investimenti; forse è questione di scaltrezza di chi sa che si vincerebbe comunque anche senza Conte ma con un altro buon allenatore e un paio di innesti.
La partita tra Juventus e Cagliari sarà anche l’occasione per capire da che parte è schierato il pubblico. I senatori dello spogliatoio, Buffon in testa, hanno già fatto capire che per loro la Juve era e resta quella di Conte. Da verificare se Agnelli è dello stesso avviso.
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