“L’intesa tra le quattro maggiori forze politiche che non si amano e che però hanno lavorato per chiudere un accordo sulla legge elettorale comporta alcune modifiche del testo sulla legge elettorale. La prima relativa ai capilista donne: ci sarà un rispetto della parità di genere con un rapporto 40-60 dei capilista (già previsto nel testo in relazione ai collegi uninominali), stiamo valutando norme per semplificare la raccolta delle firme. Stiamo lavorando sulla richiesta dei partiti più piccoli che chiedono di aver più strumenti per correre sui collegi, c’è un emendamento che prevede nel caso non si vinca nessun collegio, prima di far scattare il listino del proporzionale, si fa scattare il miglior perdente: i più piccoli non avrebbero quindi la lista bloccata. Il capolista bloccato non esiste più: riparte dai collegi vincenti e si passa poi alla lista del proporzionale. E non ci sono le pluricandidature. Non ci sarà neppure il voto disgiunto”. Lo ha annunciato il capogruppo Pd Ettore Rosato a margine della commissione Affari costituzionali in merito all’accordo Pd-M5S-Lega-Fi sulla legge elettorale. “Su tutto questo c’è l’accordo a 4. Il voto disgiunto non ci sarà – ha aggiunto -. Le circoscrizioni diventano 28 (e non 29 come detto ieri, ndr) perché ne è stata tolta una al Veneto”. Resta il numero dei collegi previsto dal subemendamento a prima firma di Alan Ferrari, vale a dire 232. E le pluricandidature non ci saranno, ha aggiunto il capogruppo, “ma ogni candidato potrà essere candidato sia sulla lista uninominale sia sulla proporzionale come avviene in Germania”.
L. elettorale, saltano capilista bloccati e pluricandidature
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