Fiaccolata, questa sera (22,30) per le vie dell’Aquila. Ci sarà anche il premier Giuseppe Conte. Come ogni anno, per la decima volta, si ricorda così il terremoto che alle 3 e 32 della notte del 6 aprile 2009, rase al suolo la città causando 309 morti, 1.600 feriti, 80 mila senza tetto e 10 miliardi di danni.
Dopo dieci anni 6.300 persone abitano ancora nelle casette prefabbricate e il centro storico del capoluogo abruzzese è un inferno di macerie. Ma la ricostruzione privata è andata avanti ed è arrivata al 70%. Quella pubblica va più a rilento. Il sindaco Pierluigi Biondi dice: “Quest’anno vogliamo anche mostrare la bellezza che abbiamo recuperato”. L’Aquila sta rinascendo, ma, a volte, il mondo intorno non la segue. Un esempio? La Ue ha considerato “aiuti di Stato” le tasse non pagate dalle aziende nel 2009. Confindustria ha calcolato che se le aziende fossero costrette a pagarle, la cosa potrebbe costare mille posti di lavoro”.