La legge di Bilancio “non la votiamo”, così non va bene “sia nel metodo che nel merito”. Lo afferma la deputata di FacciamoECO Rossella Muroni intervenendo in Aula alla Camera in dichiarazione di voto sulla Manovra. Allo stesso tempo viene annunciata la presentazione di “una mozione di sfiducia al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani”.
“Con questa legge Finanziaria noi deputati di FacciamoECO abbiamo due enormi problemi: uno di metodo e l’altro di merito – dice Muroni – siamo in mezzo ad una pandemia, ci è stata chiesta responsabilità dal capo dello Stato e, nonostante il percorso politico di molti di noi e l’interesse personale ed elettorale, abbiamo votato la fiducia al governo Draghi. Ma ora si è passato il segno: non solo siamo al monocameralismo di fatto ma questa finanziaria è esclusivamente dell’esecutivo e ha marginalizzato il Parlamento. Ha fatto finta di passare al Senato dove le voci del dissenso sono state sedate con un po’ di mancette e ha fatto appena capolino alla Camera. Ma – avverte Muroni – non è che se siamo noi ad adottare queste cattive pratiche che danneggiano la democrazia va tutto bene, se lo fanno gli avversari politici è uno scandalo. La democrazia va difesa sempre. Noi di FacciamoECO non intendiamo smettere di compiere il nostro compito con disciplina ed onore, come vuole la Costituzione, quindi non votiamo questa Finanziaria ma usciamo dall’Aula”.
“Passando al merito – prosegue Muroni – in questa legge di Bilancio la grande assente è proprio la transizione ecologica su cui è nato l’esecutivo; come se non bastasse in commissione Bilancio sono state bocciate da maggioranza e governo tutte le 40 proposte di FacciamoECO per aiutare la conversione della nostra economia in chiave sostenibile. E solo grazie all’impegno dei colleghi del Senato il superbonus è salvo. Ora però servirebbe una riforma generale per stabilizzarlo, controllare meglio le frodi, aumentare la sicurezza nei cantieri e migliorare tutti i bonus edilizi. Cominciando a escludere dal pacchetto le caldaie a gas fossile”.
“Le poche misure positive per l’ambiente previste non bastano a imprimere alla prima Manovra del governo ‘ambientalista’ la svolta che serviva – rileva Muroni – grandi assenti il graduale taglio agli oltre 19 miliardi di sussidi che ogni anno, ci dice il ministero della Transizione ecologica, diamo alle attività ambientalmente dannose e una dotazione maggiore di fondi e personale per rafforzare i controlli ambientali”.
“Al ministro Cingolani dico che dovrebbe lasciare il ministero non perché ha finito il suo compito – conclude Muroni – ma perché ha dimostrato che non sa farlo e la sua idea di transizione ecologica è più simile a quella di Eni che a quella del Green deal europeo. Per questo noi di FacciamoECO depositeremo una mozione di sfiducia al Ministro”.