Il Rosatellum bis non consente il voto disgiunto, sarà possibile soltanto il voto unico. E la soglia di sbarramento a Camera e Senato è fissata al 3 per cento per le liste e al 10% per le coalizioni. E’ quanto prevede il testo depositato dal Pd in commissione Affari costituzionali. Come anticipato, il Rosatellum bis prevederà il 36% di eletti nei collegi uninominali e il 64% nei collegi plurinominali.
Nella circoscrizione del Trentino Alto Adige (oggetto di polemiche nelle scorse settimane) verrebbero costituiti sei collegi uninominali e un unico collegio plurinominale comprensivo di tutti i collegi uninominali della circoscrizione. Sono possibili al massimo tre pluricandidature: un candidato può candidarsi solo in tre collegi e solo in quelli plurinominali.
Il relatore Pd Emanuele Fiano ha oggi depositato il testo base in commissione Affari costituzionale alla Camera. Al Senato è stato depositato da Andrea Marcucci, Roberto Cociancich, Stefano Collina, Franco Mirabelli e Giorgio Pagliari. Marcucci ha detto: “E’ l’ennesima proposta che il Pd sottopone alle altre forze politiche per cambiare la legge elettorale. Si tratta di un disegno di legge equilibrato, che non rinuncia ad una quota di maggioritario ed apre alle coalizioni” E ha aggiunto: “Il Pd, come è noto, non è autosufficiente-sottolineano i 5 senatori-quindi per andare avanti prima alla Camera e poi al Senato serve un accordo vero con altri gruppi parlamentari. Le critiche del M5S e di Mdp, arrivate in queste ore, sono ingenerose. Non si può attaccare il Consultellum e poi impedire qualsiasi modifica”.
Il Rosatellum bis fissa una quota di genere nella proporzione di 60-40%. Si legge infatti: “Nel complesso delle candidature presentate da ogni lista o coalizione di liste nei collegi uninominali a livello nazionale, nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura superiore al 60 per cento, con arrotondamento all’unità più prossima. Nel complesso delle liste nei collegi plurinominali presentate da ciascuna lista a livello nazionale, nessuno dei due generi può essere rappresentato nella posizione di capolista in misura superiore al 60 per cento, con arrotondamento all’unità più prossima”. Il disegno di legge prevede listini corti per il sistema proporzionale. Nei collegi plurinominali i candidati dovranno essere un minimo di due e un massimo di quattro.
Gli emendamenti al testo base dovranno essere presentati in commissione Affari costituzionali della Camera entro le 17 di mercoledì prossimo
Ed ecco i primi commenti. Danilo Toninelli (M5S) “Se mi piace il ‘Rosatellum Bis? No, l’hanno depositata adesso, non ce la faranno mai. Sapete perché non ce la faranno mai? Immaginatevi – spiega Toninelli, intervistato a ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio Uno – al tavolo Renzi, Alfano, Berlusconi che con la cartina dell’Italia devono dividersi i collegi…”.
Maurizio Lupi (
Alternativa Popolare) – “Condividiamo il metodo che il Partito Democratico ha proposto: il coinvolgimento della maggioranza e dell’opposizione e abbiamo condiviso e ribadito che la legge elettorale deve da una parte avere un premio di governabilità e dall’altra permettere ai cittadini di sapere chi è il proprio rappresentante. Questo potrà avvenire o con le preferenze o, come si sta proponendo, con i collegi uninominali e con listini brevi nella quota proporzionale”.
Ettore Rosato (capogruppo Pd alla Camera): “C’è una consapevolezza diversa. Secondo me questa volta si chiude, entro il 15 ottobre. Deciderà la capigruppo, ma ci sono i tempi per approvarla nelle prime due settimane di ottobre in aula. E credo che anche al Senato i tempi saranno rapidi. Noi lavoriamo per fare due passaggi soltanto perché c’è un accordo politico”,