La riforma del sistema elettorale in chiave ‘tedesca’ sembra traballare. Nell’aula della Camera è iniziato l’esame delle pregiudiziali di costituzionalità presentate da Ap, Mdp e Civici e Innovatori alla legge elettorale. Le tre pregiudiziali di costituzionalità presentate alla legge elettorale sono state bocciate con 182 sì e 310 no.
Spuntano però le prime crepe nel patto Pd-M5s-Fi-Lega. Sono circa 215 le proposte di modifica presentate dai partiti e, viene spiegato, diversi saranno i voti segreti. I mal di pancia riguardano in particolare le proposte del M5S. I pentastellati insistono per inserire le preferenze nelle liste circoscrizionali, prevedere la possibilità del voto disgiunto e arrivare ad avere dei correttivi di governabilità. Beppe Grillo si dice “molto soddisfatto” di quanto fatto fin qui dai suoi: “Stiamo lavorando benissimo”, ha detto ieri in piazza a Taranto. L’obiettivo è andare subito a votare? “Assolutamente sì”, ribadisce, ma poi avverte i contraenti del patto: “Noi trattiamo idee con gli altri partiti, come con chiunque, se sono idee giuste le portiamo avanti. Abbiamo la nostra autonomia e il nostro modo di vedere le cose”.
“Abbiamo fatto un accordo a quattro: è ovvio che se qualcuno si sfila cambia tutto, ma siamo ottimisti che non succederà”. Così il relatore della legge elettorale, il deputato Pd Emanuele Fiano, in un’intervista a La Stampa, dopo le perplessità esternate da Grillo. Sul voto disgiunto, chiesto dal M5s, “noi non siamo favorevoli perché sproporzionalizza la legge”, aggiunge Fiano, che a proposito delle critiche dell’ex presidente Giorgio Napolitano su elezioni anticipate replica: “Non abbiamo fatto un patto per andare a votare: quella è una scelta che spetta al presidente della Repubblica, in cui riponiamo la massima fiducia”.
Dopo le pregiudiziali via al voto sugli emandamenti. Il testo della legge elettorale “che uscirà dal voto degli emendamenti di questi giorni sarà ratificato dai nostri iscritti con una consultazione online che si terrà prima del voto finale del provvedimento, che dovrebbe essere previsto lunedì, nei giorni di sabato e domenica”. E’ quanto si legge in un post sul blog di Beppe Grillo.
Il capogruppo del Pd, Ettore Rosato, rilancia: “O i 4 partiti sono compatti o salta legge”. Il Partito Democratico sarebbe disponibile ad accogliere la richiesta dei Movimento 5 Stelle di fissare il voto finale sulla legge elettorale lunedì 12 giugno. Lo si apprende dalla riunione del gruppo dem alla Camera. Danilo Toninelli ha sottolineato che il M5S “non vuole affossare questa legge elettorale” e “non c’è nessuna richiesta da parte del Movimento 5 Stelle di voto segreto”. E ha aggiunto: “Tutti coloro che hanno richiesto il voto segreto non vogliono metterci la faccia e hanno paura di andare al voto anticipato”.