Si apre nel governo la questione della legittima difesa, tema caro alla Lega (e a tutto il centrodestra), meno caro per l’M5S. Ne ha parlato, questa mattina, durante la sua audizione in Commmissione Giustiza al Senato, il nuovo Guardasigilli, Alfonso Bonafede: “Ci sono alcune priorità – ha dettto il ministro della Giustizia – come la legittima difesa dove vanno eliminate le zone d’ombra. E’ un tema che non riguarda solo la sicurezza, riguarda la giustizia perché un cittadino costretto a difendersi deve sentire lo Stato al suo fianco”.
Ma l’apertura di Bonafede non basta al centrodestra e a Forza Italia in particolare: “Non ce ne facciamo nulla – dice l’on. Enrico Costa parlando ai giornalisti alla Camera – che il ministro Bonafede ci dica che è una priorità se la nostra proposta non viene calendarizzata e portata in aula. Non la calendarizzano perché c’è una frizione all’interno della maggioranza”.
Emerge, dunque, sul tema delle legittima difesa una questione delicata all’interno della maggioranza, nella quale Forza Italia s’inserisce pesantemente sia perché tiene al tema, sia perché intravvede la possibilità di colpire in un punto sensibile l’alleanza di governo. Nel merito della questione, entra la capogruppo dei deputati di Forza Italia, Maria Stella Gelimini: “Non siamo per il ‘fai da te’ ma riteniamo che l’Italia meriti una legge sulla legittima difesa. Noi vogliamo riconoscere la difesa come un diritto vero e proprio e invertire l’onere della prova: noi vogliamo affermare che la difesa sia sempre legittima. E togliamo la proporzionalità per chi si difende in casa o in ufficio. Inoltre vogliamo che lo Stato riconosca le spese legali e dia un sostegno economico al cittadino offeso”. I parlamentari azzurri spiegano poi che non c’è alcuna intenzione di estendere l’uso del porto d’armi. “Il porto d’armi non è toccato. Non siamo per l’estensione del porto d’armi”.