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L’Inter si aggiudica il derby e torna in testa: Milan battuto 2-0

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Se il derby doveva essere un primo esame sullo stato di salute di Inter e Milan, il verdetto di San Siro conferma il trend di inizio stagione. I nerazzurri sono già squadra, i rossoneri non ancora. E al cospetto dei cugini hanno evidenziato tutte le magagne di questo periodo. Donnarumma ha salvato i suoi nel primo tempo, ma nella ripresa la maggiore qualità e capacità di stare dentro il match dell’undici di Conte ha fatto la differenza.

La fortunosa rete di Brozovic – decisiva la deviazione di Leao – pareggia la mole di occasioni, il cui apice è rappresentato dal palo di D’Ambrosio, che Handanovic e compagni avevano creato fin del primo tempo. Il sigillo di Lukaku a un quarto d’ora dalla fine poi ha fatto calare il gelo sugli spalti di fede rossonera, anche perché già dopo lo svantaggio il Diavolo non aveva mai dato l’impressione di poter cambiare l’inerzia della gara. L’Inter prosegue così il proprio cammino immacolato in campionato ed effettua il controsorpasso sulla Juve, in un testa a testa che ha già il sapore di lotta per lo scudetto.

Il Milan rimane fermo al palo, con gli stessi problemi di un mese fa, dal faticoso inserimento dei nuovi a una precisa ossatura ancora da individuare. Se il derby poteva rappresentare una scossa, bisognerà trovarla altrove. E in fretta. La fase di studio dopo una coreografia spettacolare sugli spalti dura giusto una decina di minuti. Perché fin da subito emergono le certezze attuali dell’Inter – che il mezzo passo falso in Champions non ha scalfito – a scapito degli interrogativi di un Milan ancora alla ricerca di una precisa identità tattica. Non a caso Giampaolo ha cambiato per l’ennesima volta in questo inizio di stagione il suo attacco: accanto agli intoccabili Piatek e Suso a sorpresa c’è Leao, che la spunta su Paquetà e Rebic dati come favoriti alla vigilia per una maglia dal primo minuto.

Nell’Inter invece accanto a Lukaku c’è Lautaro Martinez e non Politano: l’argentino si fa subito notare per una potenziale occasione sventata da Donnarumma su un retropassaggio sciagurato di Rodriguez. Il quasi gol incassato mette paura e intimidisce il Diavolo, che si consegna alla mercé di Handanovic e compagni, anche perché a centrocampo Sensi e Barella fanno la voce grossa vincendo tutti i duelli individuali. La fortuna del Milan è quella di avere in rosa Gigio Donnarumma. Il portierone rossonero salva prima con uno splendido intervento a mano aperta sul diagonale di Lukaku, poi sul tentativo di Lautaro, liberato da una magia di Sensi. Sul successivo tocco di D’Ambrosio l’estremo difensore della nazionale non può nulla, ma ci pensa il palo a salvarlo. L’esterno destro ha nuovamente la palla dell’1-0 con una pregevole rovesciata qualche minuto più tardi, ma Donnarumma è in giornata di grazia a dice no. Lautaro a rimorchio insacca ma è in posizione di fuorigioco, come conferma il Var.

Nel monologo nerazzurro però ci sono anche sprazzi di Milan, soprattutto nella seconda parte del primo tempo. Leao si scrolla di dosso la tensione del debutto e mostra una buona gamba, Suso spreca un paio di potenziali contropiede. L’undici di Giampaolo quando riparte mostra di poter far male e non a caso crea la miglior palla gol sul finire dei primi 45′, con un colpo di testa di Piatek che termina alto non di molto. La rete che ha tanto cercato l’Inter nel primo tempo arriva, e per giunta in modo casuale, in avvio ripresa. Il tiro di Brozovic senza pretese viene deviato da Leao e spiazza Donnarumma. L’arbitro inizialmente annulla per un fuorigioco di Lautaro, ma poi con l’ausilio del Var convalida la rete giudicando ininfluente la posizione dell’argentino, facendo esplodere di gioia il settore ospiti. Il Milan si perde, esce dalla partita smarrendo equilibrio in campo e cedendo a livello mentale. Donnarumma fa il suo respingendo un altro tentativo di Brozovic e chiudendo la porta a Lautaro; Giampaolo si gioca la carta Paquetà, al posto di uno spento Calhanoglu, per provare a dare la scossa ma il destino del suo Milan è segnato: al 33′ Barella pennella per Lukaku, che brucia sul tempo Romagnoli e incorna per il 2-0. L’Inter rischia di dilagare nel quarto d’ora finale, ma la traversa centrata da Politano e il palo colpito da Candreva evitano al Diavolo un passivo peggiore. Ma non una sconfitta bruciante che deve far riflettere.

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