Intanto una piccola annotazione divulgativa: OlYmpique, con la Y. A quella Y i tifosi dell’OM, così come preferiscono definirsi quelli del Velodrome, sono molto affezionati. Così come sono profondamente legati al loro campo dove tante squadre importanti sono cadute e al quale sono legati ricordi curiosi: come non ripensare al famoso caso dei riflettori e di Galliani furibondo che voleva che il Milan lasciasse il campo parlando di partita falsata?
Quello di allora era l’OM storico del presidente Bernard Tapie che comprava giocatori (e poi si scoprì non solo quelli) e che vinceva ad altissimo livello in Francia e fuori. Tapie è rimasto un personaggio straordinariamente rappresentativo del calcio di quell’epoca, un uomo quasi romanticamente legato a quel calcio che oggi non esiste più. Così come non esiste più quell’OM: quello di oggi è una squadra costruita da Deschamps e poi presa in consegna con discreti risultati da Elie Baup da quando lo scorso anno Didì ha cominciato a occuparsi della nazionale francese. Una squadra meno ricca, ma più fantasiosa con tanti talenti del proprio settore giovanile a cominciare dai fratelli Jordan e André Ayew, figli del leggendario Abedi Pelé e straordinari fuoriclasse che vivono però anche un po’ di incostanza. Accanto ai quali si staglia la figura di un altro giocatore meraviglioso come Mathieu Valbuena. Una squadra cosmopolita con dodici francesi e ben undici diverse nazionalità nel suo roster che sembra rappresentare perfettamente anche la radice culturale di Marsiglia, città di culture che si mescolano e si intrecciano.
Il Napoli ha giocato con quattro squadre francesi disputando un totale di otto partite tra il 1969 ed il 1992: tre patreggi tre sconfitte e due vittorie il bilancio nel complesso. Olympique mai affrontato prima d’ora: le squadre in precedenza erano state il Metz nel 1969 (Coppa delle Fiere, il Tolosa nel 1986 in Uefa e il Bordeaux due anni dopo.
[better_feeds proceeding=”Marsiglia – Napoli” description=”Finale 1X2 + goal”]1742960,1742962,1742964[/better_feeds]
