La Lombardia è entrata in zona arancione scuro. Il presidente della Regione, Attilio Fontana, è preoccupato e non lo nasconde in una intervista a ‘La Stampa’. Nelle ultime due settimane, afferma, “c’è stata un’esplosione anomala del virus, anche rispetto alla prima ondata della pandemia. E ieri sera alle 21, quando abbiamo ricevuto la relazione del nostro Comitato scientifico, abbiamo dovuto decidere di chiudere più di quanto aveva previsto il governo. Colpa della variante inglese? Direi che in Lombardia è ormai oltre il 60 per cento dei casi Covid”.
Riguardo ai tempi della decisione, il governatore ammette di rendersi conto di aver fatto “un provvedimento dell’ultimo momento che farà arrabbiare molta gente, ma purtroppo bisogna adeguarsi ai cambiamenti del virus, che è più rapido ormai delle nostre decisioni. In queste condizioni, anche 24 ore possono essere fondamentali. E così, a costo di apparire impopolare, ho dovuto prendere la decisione che ritengo più giusta per la salute dei cittadini. Sarà l’andamento del contagio a dirci quando riaprire”.
Fontana poi si sofferma su Milano: “Non deve cadere. L’altra sera, prima di leggere la relazione dei tecnici, pensavamo di creare una cintura sanitaria attorno a Milano, ma il verbale spingeva per un provvedimento che riguardasse tutta la regione e così abbiamo fatto”. Infine, sulla possibilità che la Lombardia da lunedì passi in zona rossa, aggiunge: “Non credo. Non siamo ancora a livelli così alti con i numeri. Ci sono zone che stanno tenendo bene. Dovremo aspettare comunque i dati del Cts per decidere”.