Tutto come al solito: Nadal contro Djokovic, testa di serie n.1 contro testa di serie n.2 come da pronostico, come da buon senso, come da quanto si poteva presagire dando un’occhiata ai primi turni di questo Roland Garros dove Nadal punta a ottenere l’ennesimo trofeo per incorniciare una carriera che lo rende il tennista più forte sulla terra rossa non solo di oggi ma forse di sempre.
L’autorevolezza con cui Nadal ha spazzato via Murray, 6-3 6-2 6-1, fa da contrasto con l’appena un pochino più sofferta affermazione di Djokovic che ha ceduto, è vero, un set a Gulbis ma non ha mai dato l’impressione di poter perdere il match. Nadal, otto volte campione al Roland Garros, affronta il suo avversario più temibile: per sei volte, tre di fila nelle ultime tre edizioni, Nole ha cercato di opporsi allo strapotere fisico di Nadal che la finale a Parigi la gioca per la nona volta. Otto le ha vinte, e dal 2009 non ha mai perso…
E mentre Sara Errani e Roberta Vinci portano sprazzi d’azzurro nella finale del doppio femminile, affrontando domenica le cinesi Hsieh e Penh, Parigi si appresta a incoronare la sua regina: con le Williams clamorosamente fuori la sfida è tra Maria Sharapova, alla sua terza finale consecutiva a Parigi e campionessa in carica, e la romena Simona Halep che comunque vadano le cose da domani sarà la n.3 nel ranking del WTA Tour.
La siberiana ha dalla sua esperienza, consistenza e una condizione recuperata dopo un infortunio non facile; la Halep ha l’incoscienza di chi non ha nulla da perdere e vuole giocarsi il titolo in tutto e per tutto, senza riserve forte di una classifica mondiale per altro migliore di quella della russa (solo ottava) a fronte anche di una maggiore continuità di gioco e di resa fisica.
Vincendo Maria Sharapova salirebbe al secondo posto nella classifica delle tenniste più vincenti di tutti i tempi con un montepremi di oltre 30 milioni di dollari. Scavalcando Venus Williams e seconda sola a sua sorella Serena.
Tre i precedenti: tutti vinti dalla Sharapova a Indian Wells e Pechino nel 2012 ma soprattutto nella finale di Madrid, poche settimane fa: un 1-6 6-2 6-3 in rimonta (cui si riferisce la nostra foto, scattata durante la premiazione) che potrebbe pesare, e non poco, anche psicologicamente sulla resistenza della Halep alla sua prima finale in assoluto in un torneo dello Slam.
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