Gli italiani consumano sempre più medicine, troppe: dai lattanti agli anziani, ogni cittadino prende in media oltre una pasticca e mezza al giorno e la spesa complessiva per i medicinali supera i 29 miliardi di euro in un anno.
Secondo il rapporto presentato a Roma dall’Agenzia del farmaco (Aifa), nel 2018, sono state consumate 1.572 dosi al giorno ogni mille abitanti, ovvero, considerando anche i consumi in ospedale e quelli a carico del cittadino, in media ogni soggetto, inclusi i bambini, ha assunto circa 1,6 dosi al dì, e, nella maggior parte dei casi, si è trattato di prodotti con brevetti scaduti.
In Italia, consuma medicine il 62% degli uomini e il 71% delle donne, mentre la popolazione con più di 64 anni assorbe oltre il 60% della spesa in assistenza convenzionata e circa il 70% delle medicine giornaliere. Non va meglio con i giovanissimi se si pensa che gli under 14 registrano una prevalenza d’uso del 50%, che passa da circa il 70% nei bambini con età compresa tra i 0 e 4 anni al 38% nella fascia 10-14 anni.
La spesa farmaceutica totale, pubblica e privata, dello scorso anno, è stata pari a 29,1 miliardi di euro, di cui il 77% rimborsato dallo Stato. In media, per ogni cittadino italiano, la spesa per farmaci è ammontata a circa 482 euro. Secondo i dati Aifa, i medicinali dell’apparato cardiovascolare si confermano la categoria maggiormente consumata, seguiti dai farmaci di apparato gastrointestinale e metabolismo, dai farmaci del sangue e organi emopoietici. L’82,7% delle dosi consumate ogni giorno in regime di assistenza convenzionata è costituito da medicinali a brevetto scaduto, che rappresentano il 65,9% della spesa convenzionata.
Il 72,3% delle cure erogate nel 2018, sono state a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn), mentre il restante 27,7% è stato acquistato direttamente dai cittadini (acquisto privato di classe A, classe C con ricetta e automedicazione).
Per quanto riguarda gli acquisti in farmacia, sono diminuite sensibilmente le confezioni dei farmaci di classe A acquistate in forma privata (-24,9%), mentre sono aumentate le confezioni dei farmaci di automedicazione (+4,1%), dei farmaci di classe C con ricetta (+3,0%) e rimaste stabili le confezioni dei farmaci di classe A erogate in distribuzione diretta.