Un derby, uno dei tanti; e in fondo, per tradizione, precedenti, sfide tra singoli e franchigie quale match di NFL non ha qualcosa per cui essere sottolineato? Quello tra Miami Dolphins e Tampa Bay Buccaneers non fa differenza anche se la situazione di Tampa è tutt’altro che rosea: la squadra arriva al match senza nemmeno una vittoria ed è al centro di un’indagine che ha scatenato profondo imbarazzo nel team e nella sua dirigenza che riguarderebbe molestie anche di carattere sessuale tra i giocatori all’interno dello spogliatoio. Da una parte si parla di goliardia, dall’altra di denunce penali…
Argomenti pesanti che sicuramente fanno discutere e sui quali i Dolphins hanno deciso di non speculare: “Siamo qui per giocare una partita di football e il resto non ci interessa – dice il quarterback di Miami Ryan Tannehill (nella foto) – abbiamo l’occasione di andare per la prima volta sopra 0.500 ed è questo il nostro obiettivo per ottenere quanto meno una strada di accesso alle wild-card di AFC”.
Miami, quattro vittorie e altrettante sconfitte, non ha mai completamente convinto quest’anno: la vittoria per 22-20 all’overtime contro Cincinnati si è conclusa con una grande azione difensiva di Wake che ha bloccato con un sack il quarterback dei Bengals Dalton. E in quel momento si è capito che forse la stagione per Miami poteva cambiare.
Per Tampa invece è cominciata male e rischia di finire malissimo perché i giornali stanno speculando molto su questa vicenda delle molestie e la squadra di certo non fa quasi nulla per far parlare delle sue prestazioni sul campo. Otto sconfitte sono un bel fardello cui va aggiunta la vicenda che ha avuto protagonisti Jonathan Martin e Richie Incognito, entrambi fuori squadra. Il primo ha lasciato il team, accusando la dirigenza e i compagni di non averlo mai difeso pur essendo a conoscenza degli episodi dei quali era vittima; il secondo, accusato di molestie, è stato sospeso a tempo indeterminato ed è sotto indagine. In tutto questo preparare un match di football con serenità non è cosa facile. Domenica scorsa i Bucs hanno perso 27-24 a Seattle: una sconfitta con minimo scarto e 24 punti marcati, mai così tanti quest’anno considerando poi il fatto che Tampa nel secondo quarto si era addirittura trovata in vantaggio 21-0. È abbastanza per guardare il bicchiere mezzo pieno? In effetti no.
Il bicchiere è vuoto. E Tampa se vuole chiuderla con le chiacchiere e iniziare a parlare di football, farà bene a cominciare a cancellare quello 0 pesante come il marmo nella casella delle vittorie.
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