Magari i playoff ci racconteranno una storia completamente diversa e i Miami Heat faranno di nuovo a pezzi Chicago. Ma secondo noi al momento, e durante una regular season che sta comunque offrendo non poche sorprese, Miami avrà i suoi problemi contro i Bulls. Miami arriva da una sconfitta, anche se si tratta della prima battuta d’arresto dopo undici vittorie di fila, e giocare a Chicago non è mai semplice: per nessuno. Nemmeno se sei il campione e neppure se hai una squadra zeppa di fuoriclasse che non sai più nemmeno dove parcheggiarli.
Se LeBron James ha notevolmente alzato il rendimento delle sfide di Miami nella postseason, nel corso della regular season abbiamo sempre assistito a gare piuttosto combattute e incerte: compreso un 2-2 nella scorsa stagione. E i Bulls sono una delle pochissime squadre che possono dire davvero di avere messo in difficoltà gli Heat al termine di un campionato dominato in modo assoluto.
Negli Heat, come al solito sotto l’aspetto statistico, la differenza la fa LeBron James. Vediamo la prima sfida tra le due squadre, giocata in Florida: 51.4% al tiro per la squadra di Miami con un 11/20 da tre punti nel 107-95 e James che si era divertito a servire assist e ad aprire il gioco per chiunque portando sette giocatori in doppia cifra e segnandone lui stesso 17 con otto assist e sei rimbalzi.
L’aria frizzantina di Chicago piace molto a James: che allo United Center vanta una media di 30.8 punti a partita nelle sue ultime quattro trasferte in Illinois. Incerta invece la presenza di Wade per via di un ginocchio uscito malconcio dalla sconfitta contro i Nuggets. Sarebbe la prima volta perché Wade, non è mai mancato nelle 29 partite con la sua franchigia a Chicago – postseason compresa – fin da quando ha fatto il suo esordio nella Lega. Per Wade, che a Chicago c’è nato, sarà un’assenza pesante, ma lo sarà anche per gli Heat che senza il suo talento quest’anno (26.5 punti di media) hanno subito due sconfitte.
Chicago guarda con fiducia a Luol Deng che sta vivendo un ottimo momento di forma: reduce da un season-high da 37 punti, con otto rimbalzi e sette assist, Dong sta rivelandosi un elemento quasi insostituibile per i Bulls.
Manca giusto un elemento statistico, forse il più importante: Miami è reduce da cinque vittorie consecutive contro i Bulls, considerando ovviamente anche la playoff series dello scorso anno.
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