Abdul Karim, 34 anni, padre di quattro figli, nel 2012 è scappato dal suo Paese d’origine, la Siria. E’ partito con tutta la famiglia per approdare nell’inferno delle carceri libiche. Nel mezzo, un viaggio disperato attraverso le frontiere di Giordania ed Egitto. “In Libia c’era la guerra, avevo paura per me, mia moglie e i miei quattro figli. E’ stato terribile, ci offendevano, ci trattavano male. In Libia sono razzisti contro di noi. Volevo assicurare un futuro a tutti noi e ho contattato l’Unhcr che ci ha messo in contatto con Sant’Egidio. Ora siamo qui e per noi è un bel giorno”. Abdul Karim è una delle persone atterrate oggi pomeriggio al Terminal 5 dell’aeroporto di Fiumicino: si tratta di 114 rifugiati che verranno ospitati in parte nel Sistema di accoglienza nazionale e in parte dalla Comunità di Sant’Edigio, dalla Federazione delle Chiese evangeliche italiane e Tavola valdese. Ad accoglierli Marco Impagliazzo, Presidente di Sant’Egidio insieme ai ministri dell’Interno, Piantedosi e il ministro degli Esteri, Tajani.
Migranti, la storia di Karim: dalla Siria all’inferno della Libia
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