“Sono stato iscritto a giudizio per un altro reato che avrei commesso dal 24 al 30 gennaio 2019 a Siracusa“. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini, in conferenza stampa in prefettura, a Monza. “Il procuratore Zuccaro mi comunica questa cosa. Ha chiesto l’archiviazione – aggiunge – ma anche l’altra volta era andata così. Sono nuovamente indagato ma finché faccio il ministro dell’Interno, i colleghi ministri possono dire quello che vogliono, ma i porti restano e resteranno chiusi. Non cambio idea e non cambio atteggiamento”.
Rispondendo a una domanda sulle parole di Luigi Di Maio, che al ‘Corriere’ ha detto che i “porti chiusi” sono “una misura occasionale”, Salvini ha dichiarato: “Io rispetto il lavoro del collega Di Maio che si occupa di lavoro e sviluppo economico. Lui si occupa di crisi aziendali e io porto rispetto. Chiedo altrettanto rispetto: di ordine, di sicurezza e confini me ne occupo io. Io ci metto la faccia e rischio personalmente. Se il ministro Di Maio e il ministro Trenta” la pensano diversamente, “me lo dicano in Consiglio dei ministri e faremo una sana e franca discussione. Finché sarò ministro, i porti restano sigillati per i trafficanti di esseri umani”.