Frase d’ordine: niente è perduto. Inutile negare che la sconfitta contro l’Inter nel derby è di quelle che fanno male. Ma il Milan scivolato a -4 dai nerazzurri non vuole issare bandiera bianca. Al termine di una settimana difficilissima per i rossoneri, la più difficile in questa stagione, Stefano Pioli invita a guardare avanti. E a non mettere in secondo piano quanto fatto in questi mesi entusiasmanti e, per molti versi, impronosticabili alla vigilia del campionato partito con il ritorno in Champions League come obiettivo. “Non possiamo essere contenti perché abbiamo perso il derby e ci dispiace, ma questo non deve farci dimenticare il nostro percorso”, ha detto il tecnico nel dopo-gara di San Siro. “Non abbiamo messo il massimo delle nostre potenzialità e se vogliamo tornare ad essere la squadra che siamo stati dobbiamo fare di più”. La sensazione, però, emersa nel corso della gara con l’Inter è quella di una formazione con la spia della riserva accesa. I segnali del resto erano già emersi nelle ultime uscite. Il 2021 ha già visto il Diavolo incassare già cinque ko tra campionato e Coppa: la matematica, in questo caso, non può essere un’opinione.
Pioli non è uomo da facili alibi, ma non si può non considerare il peso che in questo momento della stagione possono giocare le Coppe. Uscita di scena dall’Europa, la squadra di Conte ha il non trascurabile vantaggio di poter concentrare tutte le energie disponibili, fisiche e mentali, sul campionato. I nerazzurri, ieri, per larghi tratti hanno viaggiato a velocità doppia rispetto ai cugini reduci dalla trasferta di Belgrado. “Ma non siamo stati inferiori ai nostri avversari”, ha chiarito Pioli. “Poi è chiaro che abbiamo avuto tanti infortuni e abbiamo giocato troppo. Sono passaggi naturali, ma sapevamo che questa stagione sarebbe stata impegnativa. Per questo – ha aggiunto – dobbiamo restare positivi nel pensare al lavoro fatto, è questa la prima vera settimana negativa di questa stagione”. Il gap fisico può spiegare tanto, ma non tutto. Perché tra Spezia e Inter sono scesi in campo sostanzialmente le prime linee. E nel derby hanno steccato alcuni degli uomini-chiave di Pioli, quelli capaci nelle giornate più scorbutiche di ispirare la squadra facendo la differenza. A partire da Calhanoglu. E anche Ibrahimovic, che in tante occasioni ha vestito i panni dell’uomo della provvidenza ed era stato il dominatore nel match di andata, si è visto solo a sprazzi, a cavallo tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo. Lo svedese, peraltro, è stato sostituito: “Ha chiesto lui il cambio, ha avuto un crampo al polpaccio”, ha chiarito il tecnico. Problema che non sembra preoccupare: oggi l’attaccante sarà valutato dallo staff medico, ma la prudenza resta d’obbigo. E ai microfoni di ‘Striscia’, che gli ha consegnato un altro Tapiro, lo svedese ha invitato a rialzarsi: “È stata dura. Abbiamo commesso tanti errori, ma ci riprenderemo”. Un campanello d’allarme risuona anche in difesa dove capitan Romagnoli, domenica semplicemente disastroso e incapace di arginare la furia Lukaku, rischia di diventare un caso. Non che il partner Kjaer sia andato meglio nel duello con Martinez.
Il day after a Milanello sarà inevitabilmente all’insegna della riflessione, anche se sarà già tempo per rientrare in azione. Oltre al recupero fisico, Pioli è atteso da un delicato lavoro a livello mentale. Perché il rischio è che la mazzata del derby possa influire sullo stato d’animo di una squadra che dal ruolo battistrada, rivestito per merito per tante settimane, si ritrova inseguitrice. Se da ieri si è ampliato il coro di chi vede l’Inter ormai lanciatissima verso lo scudetto, le quattro lunghezze di distacco non sono un ostacolo insormontabile, a patto di rivedere la squadra solida e concreta ammirata nel girone di andata. I passi falsi, leggi alla voce Spezia, non sono ammissibili: da qui in avanti ogni punto vale oro. Anche perché alle spalle dei rossoneri è piena bagarre: e buon per Pioli che l’ex rossonero Inzaghi ha fermato con il suo Benevento la Roma che già progettava il sorpasso al secondo posto. Proprio i giallorossi, terzi a -5, accoglieranno il Milan domenica sera all’Olimpico in quella che diventa la sfida-verità sulle ambizioni rossonere. Impegno che peraltro arriverà tre giorni dopo un altro verdetto: quello dell’Europa League, dove giovedì a San Siro arriva la Stella Rossa per il secondo round dei sedicesimi.