Il Milan volta pagina e dopo la poco fortunata parentesi con Marco Giampaolo si affida all’esperienza di Stefano Pioli per rialzarsi da un inizio di stagione fin qui deludente. Ieri la presentazione ufficiale in conferenza stampa a Casa Milan con al fianco di tutto lo stato maggiore rossonero: l’ad Ivan Gazidis, Zvonimir Boban, Paolo Maldini e Frederic Massara. Nel pomeriggio il tecnico ha poi diretto il suo primo allenamento a Milanello con il gruppo di giocatori non convocati dalle nazionali.
“Arrivo a questa avventura con grande entusiasmo, passione e la convinzione di poter fare un buon lavoro. Sono in uno dei club più importanti al mondo e voglio ripagare la fiducia della fiducia che ha avuto in me”, ha esordito Pioli dinanzi ad una nutrita platea di giornalisti. “Idee, intensità e spregiudicatezza”, questi i concetti che proverà a mettere nella sua avventura. Chiaro l’obiettivo. “Noi dobbiamo lottare per andare in Champions, questo è sicuro”, ha detto Pioli. “Sono molto esigente con me stesso e i giocatori. Non sopporto la poca ambizione e superficialità. Dobbiamo cercare di dare tutti il massimo perché abbiamo ancora un campionato davanti. C’è tanto spazio per fare bene, sapendo che il tempo può essere nostro nemico ma dobbiamo cercare di sfruttarlo e crescere per lavorar bene”, ha aggiunto.
Inevitabile un riferimento al suo passato più o meno recente. “Io interista? Avevo 13 anni e avevo tanti capelli, oggi sono un professionista e no ho pochi”, ha tagliato corto. Ma sul rapporto con i tifosi, ieri scatenato sui social con l’hashtag #PioliOut ma già oggi più tiepidi nei suoi confronti, il neo tecnico rossonero ha detto: “Ho grande rispetto per i tifosi, che hanno diritto di critica. Per me è uno stimolo ulteriore per fare meglio possibile il mio lavoro. Il giudizio dovrà essere solo su quello che sarò in grado di fare”. Sulla sua idea di calcio, Pioli ha dichiarato: “Vorrei far giocare la squadra in modo positivo, in modo che i giocatori si divertano. Sono ragazzi giovani e io farò di tutto per esaltare le loro qualità”. “Quando inizio una nuova avventura sono sempre positivo, siamo il Milan. Le difficoltà ci sono, ma vanno affrontate e superate lavorando con intensità e qualità, tenendo duro nei momenti difficili”, ha aggiunto.
Nel corso della conferenza stampa hanno preso la parole anche i dirigenti del Milan, messi sul banco degli imputati dai tifosi per questo inizio a dir poco complicato. Hanno destato scalpore, in particolare, le parole dell’ad Ivan Gazidis che nel ricordare in che condizioni era il club prima dell’avvento di Elliott, ha detto: “Abbiamo ereditato un Milan con il rischio insolvenza, che poteva dire finire in Serie D come capitato a Napoli e Parma. Abbiamo una grande visione per questo club e vogliamo riportarlo ai livello che merita”. Il presidente Paolo Scaroni, ospite degli studi di Sky ha detto: “Bisognerà avere un po’ di pazienza, non moltissima, il nostro obiettivo è arrivare in Champions perché il Milan è da troppo tempo fuori”.
Sull’esonero di Giampaolo, Boban e Maldini si sono assunti tutta la responsabilità e lo hanno dichiarato apertamente. “Il cambio di allenatore è una sconfitta per tutti e per me personalmente, come in estate anche ora abbiamo preso una decisione che pensiamo sia la più giusta per il Milan”, ha detto l’ex centrocampista croato. “Ci siamo resi conto che con Giampaolo le cose non funzionavano, è una decisione difficile ma che fa capire che vogliamo essere protagonisti in questa stagione”, ha aggiunto Maldini. “Pioli è un allenatore di esperienza, che ha preso in corso anche grandi squadre”, ha aggiunto. “Deve essere ben chiaro che non abbiamo l’obiettivo di vincere la Champions domani, ma non possiamo aspettare dieci anni per tornare competitivi. Stiamo lottando contro tante cose ereditate dalle proprietà passate, ci stiamo mettendo la faccia”, ha concluso il leggendario ex capitano rossonero.