Una squadra classica di altri tempi; anche se è rinnovata, anche se un tempo Ravenna giocava per il titolo sia in ambito maschile che femminile con gli investimenti della famiglia Gardini. Sono passati anni e sembrano secoli: la pallavolo italiana è davvero cambiata tanto tra diritti ballerini che vengono venduti al miglior offerente e campionati allestiti alla meno peggio tra mille difficoltà economiche e organizzative. Ma Ravenna, anche se hanno cambiato nome, sponsor, struttura e dirigenti non può certo essere ignorata in questa prima giornata del campionato di A1. Qualche settimana fa vederla lottare contro Modena (e perdere per 3-0) alla prima di campionato ci aveva fatto tenerezza: per un attimo ci è sembrato di rivivere i gran tempi della Panini.
Ma come Modena è ripartita da zero con la denominazione Volley Punto Zero anche Ravenna si è profondamente rinnovata grazie alla sinergia (non una fusione tecnicamente, sinergia è un termine molto di modo), tra Porto e Robur Angelo Costa. In panchina un tecnico di consolidata esperienza come Marco Bonitta: in rosa parecchi giocatori nuovi con Bari, i francesi Tillie e Toniutti e il centrale Cester che vanno a rinforzare una rosa che conferma la potente diagonale composta offerta dall’opposto Klapwijk opposto.
L’avversario di turno di questo posticipo della quinta giornata di Serie A è la sfida con Verona, squadra concreta che negli anni si è creata una bella base nonostante la convivenza con due squadre di calcio, una squadra di basket e tante altre realtà sportive di grande livello.
Il volley ha bisogno di pubblico e attenzione, prima ancora di risorse: e forse di un po’ di senso del rischio per riportare al massimo livello quello che è sempre stato il campionato più bello del mondo. E oggi è già molto che sia un campionato.
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