Mondiali di calcio Qatar 2022, quote e favoriti: chi saranno i protagonisti del prossimo torneo iridato?
Mancano ancora molti mesi ai Mondiali di calcio Qatar 2022, ma sono già state pubblicate le quote relative ai favoriti. Situazione in divenire in tutto il calcio globale, con l’emergenza Covid-19 che canalizza ovviamente l’attenzione di tutti su di sé. Campionati nazionali, Coppe in sospeso, e addirittura gli Europei rinviati al 2021: molte saranno le questioni da risolvere prima di intraprendere il cammino di avvicinamento a Qatar 2022. I grandi protagonisti, tuttavia saranno con grandi probabilità i soliti mostri sacri del calcio mondiali, le nazionali di maggior tradizione che proveranno a confermarsi fronteggiando l’ascesa di alcune rappresentative sempre più competitive.
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Mondiali di calcio Qatar 2022, le favorite
Brasile
La grande tradizione, il valore tecnico assoluto, l’infinito amore per il calcio da parte di tutto il Paese, fanno dei verdeoro, come spesso accade, la candidata numero uno. Scarsa organizzazione, mancanza di equilibrio, divisione in fazione carioca e paulista ne hanno invece spesso deciso negativamente le sorti. Solo in presenza di un condottiero forte il Brasile è riuscito a trovare l’alchimia giusta ed esprimere tutto il proprio potenziale. La prova di forza alla Copa America 2019 ha convinto i book ad assegnare a Tite e ai suoi la palma di favoriti, vedremo se a ragione o meno. I verdeoro detengono il record di vittorie (5), ma non sollevano la coppa dal 2002: dopo vent’anni è arrivato il momento?
Francia
In pratica appaiati al Brasile troviamo ovviamente i transalpini campioni in carica. Il grande campionato del mondo in Russia 2018, con una vittoria netta, ha mostrato a tutti la forza dei Galletti di Deschamps, trascinati da campioni come Pogba, Mbappé e Griezmann. Attenzione, però, alla statistica: riconfermarsi è infatti difficile, e capita spesso che i campioni falliscano gli appuntamenti immediatamente successivi. Sarà interessante verificare le prestazioni della Francia agli Europei del 2021, visto che mantenere inalterato un ciclo del genere per ben tre anni è una sfida non da poco.
Germania
I tedeschi il calo l’hanno già avuto, eccome. L’uscita senza scusanti dai Mondiali 2018 (noi l’avevamo detto) ha confermato come il tempo della fortissima selezione del 2014 fosse ormai da parecchio giunto al termine. L’errore è sempre lo stesso: attendere troppo tempo per dar via a un ricambio che, come i fatti dimostrano, va incentivato già subito dopo i grandi successi. La Germania ci ha messo un po’, ma finalmente lo ha capito, e negli ultimi mesi di qualificazioni europee e Nations League ha fatto vedere a tutti come i giovani in gamba non manchino. Anche l’Under 21 teutonica è fortissima, e si rivelerà un serbatoio decisivo. Lo slittamento di un anno degli Europei gioca sicuramente a loro favore: a maggior ragione nel 2022 vedremo una squadra più matura e di nuovo temibile.
Spagna
Per la Roja vale il discorso fatto per i tedeschi, ma questo va retrodatato: il top mondiale è infatti arrivato prima (2010, con i successi continentali del 2008 e 2012), e di conseguenza sono arrivate prima le delusioni. Figuraccia già nel 2014, con l’eliminazione al primo turno, quindi fuori agli ottavi nel 2018 con il caos Lopetegui-Hierro in panchina. La ricostruzione è già a buon punto, e probabilmente sarà già assimilata in vista dei prossimi impegni internazionali del 2021 e 2022. Un nodo importante sarà quello del celebre tiki-taka. Secondo molti ha perso efficacia, se ne sono scoperti i segreti, e nel caso in cui non si riesca a velocizzare adeguatamente il gioco può diventare quasi dannoso. L’era del tiki-taka è davvero al tramonto? Molto passa da qui: se Luis Enrique riuscirà ad “aggiornare” la filosofia di gioco spagnola, rendendola più incisiva senza perderne l’identità, le probabilità degli iberici saliranno con prepotenza.
Mondiali di calcio Qatar 2022, le outsider
Italia
Gli Azzurri non sono rimasti esclusi dalla questione trattata in precedenza, e cioè quella del rinnovamento. Dopo lo smacco mondiale del 2018 (nemmeno qualificata), il progetto Mancini ha portato buoni frutti, rianimando decisamente le speranze dei tifosi. Gioco convincente come non si vedeva da tempo, buona propensione al gol, giovani di valore, uno spirito più propositivo. Restano alcuni nodi da sciogliere, primo fra tutti quello del bomber. L’impressione è che comunque la nostra nazionale sia crescita. L’Europeo del 2021 sarà un bel banco di prova, e dopo chissà.
Inghilterra
Come al solito grandi aspettative alla vigilia per i Tre Leoni, che però spesso vengono disattese. Tuttavia, questo è un momento buono per il calcio inglese, con una rifondazione della nazionale che nei progetti avrebbe dovuto portare risultati proprio in vista degli appuntamenti del 2020/2022. I risultati sono arrivati già con la semifinale del 2018, in largo anticipo, ed è dunque lecito aspettarsi una formazione competitiva almeno per il podio.
Belgio
Probabilmente la nazionale più in ascesa negli ultimi anni, grazie a campioni di livello assoluto come Hazard, De Bruyne, Lukaku. Il terzo posto di Russia 2018 è una risultato eccezionale, ma deve essere considerato come punto di partenza e non di arrivo. La squadra è giovane e può proseguire su questa strada, anche se adesso tutti la aspetteranno con il coltello tra i denti e le difficoltà aumenteranno.
Argentina
L’eterna e misteriosa incompiuta. Europea e sudamericana insieme, troppo spesso ha percepito questa sua caratteristica come un fardello piuttosto che come un’opportunità. Il secondo posto del 2014 non basta ai tifosi argentini, che sperano legittimamente che il calciatore da più parti acclamato come il migliore del mondo li trascini verso la vittoria della Coppa. Tutto sulle spalle di Leo Messi, forse anche troppo: una responsabilità eccessiva che a volte il campione albiceleste ha dimostrato di non reggere. Tuttavia, guai a sottovalutare una squadra dal potenziale sempre alto.
Le sorprese
Olanda, Portogallo e Croazia potrebbero essere le solite mine vaganti, anche se Cristiano Ronaldo avrà due anni in più e pure il ciclo croato (grande protagonista con la finale del 2018) deve ripartire. Migliore potrebbe essere il destino degli Orange, che schiereranno giovani validissimi e con più esperienza sulle spalle. Uruguay, Colombia e Cile le arcigne sudamericane dalle quali ci si aspetta molto. Per quanto riguarda le qualificazioni agli Europei 2020, bene hanno fatto Russia, Turchia, Ucraina, Polonia e Svezia. Nell’ambito di un calcio sempre più globale, teniamo d’occhio (ovviamente non per il titolo) nazionali in forte crescita come ad esempio il Qatar ospitante e gli Stati Uniti.
Mondiali di calcio Qatar 2022, le quote
BRASILE 5.50
FRANCIA 6.00
GERMANIA 6.50
SPAGNA 7.00
ARGENTINA 9.00
BELGIO 9.50
INGHILTERRA 10.00
ITALIA 12.00
OLANDA 15.00
PORTOGALLO 20.00
CROAZIA 23.00
URUGUAY 26.00
COLOMBIA 26.00
CILE 31.00
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