Mps punta a un utile “superiore a 1,1 miliardi” alla fine del piano industriale 2016-2019, “con un rote target superiore all’11% nonostante la crescita prudenziale dei ricavi”. Lo si legge nella nota con il nuovo piano di Rocca Salimbeni. Intanto vola in Borsa mostrando un balzo del 12,11% a 0,398 euro.
ESUBERO DIPENDENTI. Il nuovo modello operativo di Mps si focalizzerà su una maggiore efficienza mediante la riduzione di circa 2.600 dipendenti e “l’allocazione sempre maggiore” degli altri dipendenti alle attività commerciali e la chiusura di circa 500 filiali. “Il costo del personale – si legge nella nota con il piano al 2019 – scenderà di circa 9% a 1,5 miliardi di euro nel 2019 da circa 1,6 miliardi del 2016 attraverso la sopra citata riduzione che avverrà sia mediante un turnover naturale sia attraverso l’attivazione del Fondo di Solidarietà”.
RICAPITALIZZAZIONE PER 5MLD. Il piano industriale 2016-2019, spiega un comunicato, si basa sul completamento dell’operazione che include: il deconsolidamento di 28,5 miliardi di euro, di cui 27,6 miliardi di crediti in sofferenza attraverso il trasferimento a un veicolo di cartolarizzazione per un prezzo pari a 9,1 miliardi e la successiva assegnazione della tranche junior agli azionisti di Banca Mps, e la ricapitalizzazione della Banca per un importo massimo di 5 miliardi.
Il piano della banca farà leva sulla “ampia e consolidata” base clienti di Banca Mps, circa 4,7 miliana di clienti sostanzialmente stabili in numero dal 2012, e “su un significativo potenziale di rilancio dei segmenti Retail e Small Business che porteranno a un forte potenziale di crescita in tutti gli ambiti”. Il flusso dei mutui annuo è atteso a 6 miliardi di euro nel 2019.
Il modello operativo avrà un focus sull’efficienza, con cost/income ratio atteso a circa 55% nel 2019 e allocazione alle attività commerciali di una maggiore percentuale di dipendenti che passa dall’attuale 62% al 71%.
La gestione del rischio di credito sarà caratterizzata da una forte spinta all’automazione e all’utilizzo di strumenti analitici avanzati, sistemi di early detection, gestione proattiva e processi di recupero crediti ottimizzati, con un costo del rischio pari a circa 55 punti base e un Gross NPE Ratio pari al 16,2% nel 2019.
Il piano punta a una rafforzata posizione patrimoniale e di liquidità, con un Cet1 phased-in pari a 13,5%, Liquidity Coverage Ratio superiore a 140% e loan to deposit in calo a 105% nel 2019 e “significativi benefici economici grazie alla riduzione attesa del costo di funding”.
PERDITA A 849 MLN. Mps ha chiuso i primi nove mesi del 2016 con una perdita netta di 849 milioni di euro, su cui impattano rettifiche straordinarie su crediti di 750 milioni di euro contabilizzate nel terzo trimestre. Lo riferisce la banca senese. Nello stesso periodo dello scorso anno Mps aveva registrato un utile di circa 585 milioni (di cui circa 500 milioni di euro relativi agli effetti positivi del restatement dell’operazione ‘Alexandria’ e circa 120 milioni di euro riferiti alla plusvalenza realizzata a fronte della cessione a Poste Italiane della quota partecipativa in Anima Holding SpA).
STRUTTURA VELOCE. Il cda di Mps ha varato una nuova struttura organizzativa per velocizzare i processi decisionali e ridurre il numero dei riporti diretti dell’a.d. Marco Morelli, “consentendogli di focalizzarsi sulla definizione delle strategie e sulla gestione dei rischi”. Lo si legge nella nota con il piano industriale. All’a.d. e direttore generale Marco Morelli riportano cinque funzioni di linea: il chief financial officer, Francesco Mele; il chief commercial officer, come già comunicato, Antonio Nucci; il chief lending officer, Fabrizio Leandri attuale chief audit executive (l’incarico decorrerà dalla designazione del nuovo CAE espletate le procedure previste dalla normativa vigente); il chief human capital officer, di nuova costituzione, Ilaria Dalla Riva; i co-chief operating officer, di nuova costituzione, Enrico Grazzini e Maurizio Pescarini.
TARGET RAGGIUNGIBILI. I target del piano “sono raggiungibili e conseguibili, sulla base del fatto che siamo tranquilli che questa operazione avrà un buon fine”. Così l’a.d. di Mps, Marco Morelli, nella call con gli analisti sul piano industriale, in merito alle misure per salvare la banca, inclusi il deconsolidamento dei crediti deteriorati e all’aumento di capitale da 5 miliardi. In merito al deconsolidamento degli Npl, Morelli ha parlato di “operazione veramente innovativa”.