Mutazione coronavirus, lo studio cinese
Il coronavirus è mutato in almeno 30 ceppi diversi, lo dimostra un nuovo studio cinese pubblicato anche da Fox5DC . Lo studio dimostra che le autorità mediche hanno sottovalutato la capacità del virus di mutare nel tempo notando che diversi ceppi hanno colpito zone del mondo diverse creando delle difficoltà nel trovare una cura globale.
I medici cinesi hanno studiato la mutazione del virus
Lo studio, condotto dal professor Li Lanjuan e dai colleghi dell’Università di Hangzhou, in Cina, è stato pubblicato nei giorni scorsi. I ricercatori hanno analizzato i ceppi di 11 pazienti con coronavirus scelti casualmente da Hangzhou, dove ci sono stati 1.264 casi segnalati, e poi hanno testato quanto efficacemente potevano infettare e uccidere le cellule.
Sono state rilevate più di 30 diverse mutazioni del virus, di cui 19 non sono erano state scoperte in precedenza. Il “Sars-CoV-2 ha acquisito mutazioni in grado di cambiare sostanzialmente la sua patogenicità”. Ha scritto Li nel documento.
Coronavirus, contagi e morti negli Stati Uniti
A partire da martedì pomeriggio, il Covid-19 ha infettato più di 804.000 persone negli Stati Uniti e ne ha uccise almeno 43.200. Più di 4 milioni di test sono stati condotti negli Stati Uniti. Gli esperti ritengono che il numero debba essere aumentato per poter entrare nella fase 2.
In tutto il mondo, ci sono almeno 2,5 milioni di casi di malati da covid-19.
Il team di Li ha scoperto che alcuni dei ceppi più aggressivi del virus erano in grado di generare 270 volte il carico virale come i ceppi più deboli. Inoltre, i ceppi aggressivi uccidono le cellule umane più velocemente.
Secondo le scoperte dello studio cinese la “vera diversità” dei ceppi virali è sottovalutata e deve essere compresa per trovare un trattamento o un vaccino.
“Lo sviluppo di farmaci e vaccini deve considerare le mutazioni”
“Lo sviluppo di farmaci e vaccini, sebbene urgente, deve prendere in considerazione l’impatto di queste mutazioni che si accumulano. In particolare le mutazioni fondanti, per evitare potenziali insidie”, hanno scritto gli autori.
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