Che non fosse nelle condizioni ideali per affrontare un torneo fisicamente durissimo come lo US Open lo si sapeva: e infatti da giorni si rincorrevano le notizie circa il possibile forfait di Rafael Nadal che dal suo buen retiro cercava di allenarsi il meno possibile e ricorrere a massaggi e fisioterapia per riprendere la miglior condizione possibile.
Niente da fare. Il suo polso continua a fare i capricci e non ci sarà alcun modo di porre rimedio a un danno che non può essere aggravato anche in vista del finale della stagione e dei Masters che valgono un sacco di soldi e che Nadal rischia di compromettere se le sue condizioni cliniche non miglioreranno in tempi brevi.
Ad annunciare la sua rinuncia a Flushing Meadows è stato lo stesso Nadal attraverso il suo profilo di Twitter e un comunicato del proprio ufficio stampa: “È un torneo che mi entusiasma ed è legato a ricordi splendidi, tra tifosi, partite in notturna e tante altre cose. Ma non posso rischiare. Continuerò a lavorare per tornare al massimo quanto prima possibile e comunque solo quando sarò davvero nuovamente in grado di scendere in campo”. Come dire assenza a tempo indeterminato.
L’infortunio al polso destro, un distaccamento della cartilagine articolare dell’ulna, è dunque più serio del previsto. Il suo titolo vinto lo scorso anno rimane vacante e il favorito numero uno per portarselo a casa diventa obbligatoriamente Novak Djokovic. Per Nadal è il secondo forfait a New York in due anni dopo quello del 2012 quando a costringerlo alla rinuncia era stato un infortunio al tendine rotuleo.
Stefano Benzi (@stefano_benzi)
[better_feeds proceeding=”Vincente Us Open Maschile” description=”Vincente”]17008477,17008480[/better_feeds]