Neve e ghiaccio (con la parola “gelicidio” che sta venendo di moda) su Piemonte e parte della Liguria. Bloccati molti treni, chiusa l’autostrada Torino-Savona, problemi sulla Torino-Aosta con i tir bloccati e rimandati indietro per le difficoltà al confine. Ghiaccio su alcune linee ferroviarie (Genova-Ovada-Acqui Terme e Genova-Busalla-Arquata Scrivia) con una ventina di treni pendolari bloccati e, ovviamente, con ulteriori ritardi su tutte le linee. In Liguria sono state chiuse le gallerie di Moneglia che tagliano in due il traffico sulla litoranea tra Genova e La Spezia. Nevicata ieri a Milano che ancora oggi è imbiancata.
Il maltempo imperversa sul Nord Ovest e sulla Toscana. Allerta rossa della protezione civile di elevata criticità per rischio idraulico diffuso sulla Toscana e allerta rossa di elevata criticità per rischio idrogeologico localizzato su Liguria e Toscana. Sul resto del Paese si va da allerta arancione a gialla. Ma la neve, se non crea immediati pericoli alluvionali provoca rallentamenti, intasamenti e ritardi un po’ in tutte le attività umane: ne sono un esempio le scuole chiuse nell’alessandrino (Vignole Borbera e Gavi in particolare) e anche incidenti stradali come è accaduto sulla A6 (Torino-Savona) con tamponamenti a catena che, appunto, hanno consigliato la chiusura dell’autostrada.
Lazio –
Pioggia e venti forti stanno provocando disagi alla viabilità di Roma e di altre zone del Lazio. Lo comunica Astral Infomobilità nel notiziario. Criticità sulla Nettunense dove ci sono code per la caduta di un ramo sulla sede stradale al km 0 e 800, all’altezza del centro abitato di Frattocchie. Stessa situazione sulla Sr312 Castrense al km 7 dove è stato istituito il senso unico alternato anche qui per la caduta di rami sulla carreggiata a causa del forte vento. Il personale di Astral spa sta lavorando per ripristinare la normale viabilità. Nel trasporto marittimo sono state cancellate le corse Laziomar Formia-Ponza delle 14.30, Ponza-Formia delle 14.30, Ventotene-Formia delle 13.30 e delle 15 e Formia-Ventotene delle 15.30. Per il trasporto pubblico su ferro, si segnala che il servizio della Metro B è rallentato per numero di treni circolanti inferiori al programmato. Soppressione di treni infine sulla tratta extraurbana della Roma-Viterbo, dove sono attivi bus sostitutivi.
Valanghe –
Le abbondanti nevicate di queste ore stanno facendo aumentare il pericolo valanghe. In particolare, secondo il bollettino Aineva, oggi ci sarà ancora rischio valanghe di grado 4 (forte) sulle Alpi Graie. Aumenta il pericolo sulla fascia alpina centro-orientale, dove il rischio andrà per lo più da grado 3 (marcato) a grado 2 (moderato). In mattinata le nevicate interesseranno tutte le Alpi, raggiungendo inizialmente ancora il fondovalle; neve fino ai 100-300 metri potrà ancora interessare il nord-ovest della Lombardia, l’Appennino ligure centro-occidentale e il Piemonte. Nel pomeriggio la neve a bassa quota sarà possibile ancora in Piemonte e Valle d’Aosta, mentre nel resto del Nordovest sarà già confinata oltre i 600-1200 metri, anche oltre i 1400-1500 metri nelle Alpi orientali. In serata ulteriore rialzo del limite delle nevicate, ma con intensificazione dei fenomeni nel settore alpino e prealpino centro-orientale, dove non si escludono anche rovesci nevosi.
Gelicidio – La parola sta prendendo piede. Tanto vale spiegarla (non è un omicidio perpetrato al freddo), ma un fenomeno meteorologico che è sempre esistito e che questa volta, per gli strani meccansmi della comunicazione, ha preso spazio sui media. Ecco la definizione che ne dà Wikipedia:
“In meteorologia il gelicidio è un fenomeno provocato dalla pioggia o dalla pioviggine che, a causa del fenomeno della sopraffusione, cadono al suolo in forma liquida pur con una temperatura dell’aria inferiore a 0 °C gelando poi a contatto con il terreno”. Per la precisione (sempre da Wikipedia) la “sopraffusione” o
“sottoraffreddamento” è “il processo di raffreddamento di un liquido al di sotto della sua temperatura di solidificazione, senza che avvenga effettivamente la solidificazione stessa”. In sostanza, la pioggia cade e non si trasforma in neve (“sopraffusione”), ma gela al contatto col terreno dove la temperatura è sotto lo zero. Conseguenza: dove, in condizioni normali ci sarebbe della neve, si trova una lastra di ghiaccio. La cosa (ad esempio sui binari della ferrovia) può essere decisamente pericolosa e, quantomeno, costringere i treni allo stop in attesa dello scioglimento del ghiaccio. Lo stop del treno con 400 persone a bordo a Piano Orizzolntale (stazioncina subito alle spalle di Genova sul Passo dei Giovi) domenica pomeriggio per almeno 5/6 ore è stato dovuto appunto al “gelicidio” a cui si è sommata (in termini di pericolosità) la grande pendenza di quel tratto di ferrovia, uno dei più in discesa d’Italia.