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No Green pass: a Roma aggredita giornalista Rai, a Milano distrutto gazebo M5s

Foto AP-LaPresse - Tutti i diritti riservati

A Roma una giornalista della Rai aggredita e a Milano un gazebo del M5S distrutto. Sono finite così le manifestazioni non autorizzate – molto affollate – convocate dai No Green pass con un tam tam sui social e sui canali Telegram e andate in scena ieri nella Capitale e all’ombra della Madonnina e in diverse città italiane, tra cui Torino, Genova e Napoli. Cui oggi sono seguite la condanna del mondo politico e i primi provvedimenti.

A Roma i manifestanti contrari al vaccino e a quella che definiscono la “dittatura sanitaria” imposta dal governo Draghi hanno organizzato un corteo per raggiungere il Parlamento. Bloccati dalla polizia per alcune ore, hanno poi sfilato fino sotto la sede Rai di viale Mazzini. Alla testa del corteo c’era il leader romano di Forza Nuova, Giuliano Castellino, che è salito sul tettuccio di un’auto parcheggiata in viale Flaminio per arringare la folla. Durante la manifestazione, è stata anche aggredita al grido di “giornalista terrorista” la cronista di RaiNews24 Antonella Alba che stava raccontando la protesta. Il Cdr della Rai stigmatizzato l’episodio in uan nota. Il CdR ha stigmatizzato l’episodio in una nota: “È grave – fa sapere – che una giornalista sia aggredita da coloro che usano come slogan ‘Libertà, Libertà’. Sosterremo Antonella Alba in ogni sede per difendere il lavoro dei giornalisti e il diritto dei cittadini ad essere informati”. La presidente della Rai, Marinella Soldi e l’amministratore delegato, Carlo Fuortes, esprimono, a nome dell’azienda, vicinanza e solidarietà alla giornalista. “Il servizio pubblico – dicono i vertici Rai – ha il dovere di raccontare con obiettività tutte le posizioni della società civile ma ha anche la funzione, attraverso un’informazione imparziale, di essere vicina ai temi sostenuti dalla comunità scientifica”.

Pesante anche il bilancio della manifestazione milanese, che in piazza del Duomo ha visto radunarsi circa 3mila persone. Dopo aver sfilato per via Torino, il corteo ha raggiunto le Colonne di San Lorenzo, corso Genova e l’area pedonale dei Navigli. E qui, per diversi minuti, i manifestanti si sono accaniti contro un gazebo dei allestito dal M5S per raccogliere firme a favore della candidata sindaca Layla Pavone. Prima hanno rovesciato tavolini e sedie, poi sono volati calci e spintono con i militanti pentastellati. Alla fine i No Vax hanno abbattuto l’intero stand stand, al grido di “vergogna, vergogna” e “venduti e traditori”.

Un episodio grave, per il quale un uomo di 46 anni, con precedenti di polizia per furto, danneggiamento, rissa, porto d’armi od oggetti atti a offendere, ingiuria e altri reati, e una donna di 34 anni sono stati iscritti nel registro degli indagati. Manifestazione non autorizzata, danneggiamento e attentato contro i diritti politici sono i reati contestati dal capo del pool antiterrorismo, il pm Alberto Nobili. Altri 6 uomini sono stati identificati e denunciati dai poliziotti per aver organizzato la manifestazione e per aver guidato il corteo per le strade di Milano senza aver chiesto l’autorizzazione. Nel frattempo la Digos sta analizzando i filmati del raid per identificare altri eventuali responsabili del raid.

Gli attacchi hanno suscitato l’indignazione da parte di tutte le forze politiche. “Aggredire chi fa politica in modo democratico e pacifico è inaccettabile. Le immagini dell’assalto al gazebo M5S a Milano sono terribili e non devono più ripetersi. A tutta la comunità del M5S va la mia solidarietà”, è il commento del ministro della Salute, Roberto Speranza. “Libertà di manifestare e di esprimere le proprie opinioni, ma i violenti e i facinorosi vanno isolati e perseguiti. Solidarietà agli aggrediti”, chiosa Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. Il presidente della Camera Roberto Fico invita a “condannare con forza” le “intimidazioni e le violenze contro il gazebo M5S a Milano da parte dei manifestanti no Green pass” e esprime la sua “solidarietà alla candidata sindaca Layla Pavone, a Daniele Pesco e a tutti gli attivisti”. Sdegno anche da parte del sindaco Beppe Sala, che esprime la “solidarietà” sua e dei milanesi per i militanti M5S aggrediti. “Il diritto di manifestazione dei No Vax, di cui, come ho detto più volte, non condivido le tesi, – sottolinea – deve coincidere con il loro rispetto nei confronti di chi la pensa diversamente”. E il candidato sindaco del centrodestra, Luca Bernardo, esprime una “ferma condanna” per la violenza dei No Green pass. “Le opinioni diverse vanno contrastate con rispetto delle regole e della libertà democratica – conclude – . Totale solidarietà a Layla Pavone”.

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