Vietato abbassare la guardia ma ci sono alcuni dati incoraggianti che emergono dal bollettino domenicale della Protezione civile sull’emergenza coronavirus in Italia. I 525 decessi di ieri rappresentano il dato più basso dal 19 marzo, i ricoverati con sintomi scendono di 61 unità per la prima volta dall’inizio della pandemia e, dopo il primo calo di sabato, altri 17 posti letto di terapia intensiva sono stati svuotati rispetto alle 24 ore precedenti. Intanto, in un’intervista a Nbc News, il premier Giuseppe Conte sottolinea: “In questo momento non posso dire quando il lockdown finirà. Noi stiamo seguendo le indicazioni del comitato scientifico”.
I numeri totali, infatti, spingono a tenere sempre alta la soglia d’attenzione, perché fa male sapere che sono 15.887 i morti in Italia. E non solo: si registrano 2.972 in più i malati di Covid-19 nel nostro Paese, con il dato complessivo degli attualmente positivi che sale a 91.246. Mentre i casi totali per coronavirus sono 128.948 (+4.316 in 24 ore). Ancora, sono 3.977 i ricoverati in intensiva nel nostro Paese e 819 in più in 24 ore gli italiani che hanno superato l’infezione (21.815 guariti totali). Facendo poi un giro dello Stivale, resta la Lombardia la regione da allerta rossa in Italia, con 28.124 di casi attualmente positivi, seguita da Emilia-Romagna (12.837) e Piemonte (10.177).
Nel frattempo, dopo le parole di sabato sull’uso della mascherina, il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, torna sul tema: “Mi dispiace essere stato nuovamente frainteso. Io non indosso la mascherina perché posso rispettare le misure di distanziamento sociale. L’uso è importantissimo e l’ordinanza della Lombardia va rispettata”. Su questo fronte, un obbligo simile a quello dettato da Attilio Fontana scatterà nelle prossime ore anche nella Toscana di Enrico Rossi, a fronte dell’arrivo di 10 milioni di dispositivi. E poi in Piemonte, con la nuova ordinanza firmata da Alberto Cirio, si stabilisce, tra le altre cose, l’imposizione proprio di indossare le mascherine da mercoledì prossimo per gli addetti alla vendita e la raccomandazione all’impiego per chi andrà a fare la spesa. “Io credo che le produzioni avviate consentiranno di rendere possibile la fornitura di mascherine a tutta la popolazione”, assicura Borrelli.
Mentre spetta questa volta al presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, l’analisi dei dati. A suo dire, “c’è l’evidenza che la curva ha raggiunto il suo plateau e ha iniziato la sua discesa”. C’è un però: “Questo dato positivo va conquistato giorno dopo giorno”. Poi Brusaferro continua così la sua disamina: “I decessi sono indicatori di contagi avvenuti 10-12 giorni fa o anche più. Il numero di nuovi casi è in decrescita e ci aspettiamo che” lo stesso succeda anche per “i ricoveri e i decessi”. In sostanza, secondo il numero uno dell’Iss, “dovremo cominciare a pensare a una fase 2, se questi dati si confermano”. Nel frattempo, però, per i test seriologici e molecolari, così come per quelli in corso sui farmaci all’Aifa, c’è da attendere, perché “servono tempo e numeri”.