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Nuovo stadio di Milano, domani al via dibattito pubblico

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L’attuale San Siro è da demolire, al suo posto sorgerà un nuovo stadio con forme diverse però da quella ‘Cattedrale’ presentata da Populous. E’ quanto hanno ribadito Inter e Milan alla vigilia dell’inizio del dibattito pubblico in Comune, tredici incontri in poco più di un mese, aperti a tutti i cittadini, per presentare e discutere gli aspetti principali del progetto. Sarà possibile effettuare anche dei sopralluoghi nell’area dove i due club della città intendono erigere la loro nuova casa. Il 18 novembre il coordinatore Andrea Pillon presenterà la relazione conclusiva del dibattito (con eventuali proposte migliorative) e si potrà andare avanti. Da quel momento partirà con un iter di circa un anno per la realizzazione del progetto e la gara di appalto. “L’obiettivo è, se tutto andrà liscio, di potere inaugurare il nuovo stadio non prima del 2027 o 28”, ha dichiarato l’ad dell’Inter Alessandro Antonello. Con i lavori del nuovo stadio che dovrebbero iniziare non prima del 2024, i due club hanno chiarito che l’attuale Meazza resterà in piedi fino al 2026 quando ospiterà la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina. “Non ci sono i tempi tecnici per avere il nuovo stadio prima del 2026”, ha aggiunto Antonello.

Inter e Milan continuano a lavorare al nuovo stadio

Intanto oggi Inter e Milan hanno illustrato il progetto che sarà discusso in Comune, spiegando le loro ragioni sulla necessità di abbattere l’attuale Meazza sulle cui ceneri sorgerà come mostrato in un rendering un parco pubblico di 103mila metri quadri, un distretto commerciale e una cittadella dello sport. Il nuovo stadio con due anelli potrà ospitare circa 60-65mila posti e sarà alto la metà dell’impianto attuale pur sorgendo su una sorta di podio. “Guardiamo con fiducia e ottimismo a questo percorso iniziato tre anni fa”, ha detto il presidente del Milan Paolo Scaroni. Il numero 1 rossonero ha poi chiarito i motivi per cui non è possibile ristrutturare l’attuale stadio di San Siro. “Come si fa a giocare 50-60 partite all’anno in un mega cantiere come quello che diventerebbe il Meazza, con l’ingresso ogni 6 giorni di 50-60 mila persone”, ha detto Scaroni. “Le ristrutturazioni di stadi è vero che sono avvenute in altre realtà, ma dove c’è uno stadio vicino della stessa grandezza”, ha sottolineato. “Il fatto di restare nell’area di San Siro è il trait d’union con il passato e con i successi che i due club hanno ottenuto al Meazza. Il vecchio impianto non ci sarà più anche per rispettare le volumetrie legate al progetto. Sull’interpretazione architettonica della memoria poi ci si potrà sbizzarrire in fase di progettazione”, ha aggiunto Antonello che ha poi ribadito come i due club andranno avanti insieme nel progetto stadio, a prescindere da come andrà il dibattito pubblico. “Inter e Milan stanno lavorando insieme per un impianto che possa garantire ai due club nuovi successi. Siamo un unico in Europa è vero, ma questo deve essere un motivo di vanto per la città. L’operazione si finanzierà grazie ai ricavi che genererà il nuovo impianto, con un contributo dei club in forma di equity”, ha spiegato l’ad nerazzurro.

Inter e Milan continuano a lavorare al nuovo stadio

A tal proposito ancora Scaroni non ha escluso a priori la possibilità che lo stadio possa sorgere anche da un’altra parte. “Noi siamo impegnati su San Siro e basta pensare ai soldi già investiti. Noi ci crediamo. Poi è chiaro che guardiamo anche a un piano B, se magari scopriamo che altre localizzazioni hanno dei plus. Siamo aperti a tutto e abbiamo più di una alternativa”, ha detto il presidente del Milan. “RedBird ha come vocazione lo sport, mentre Elliott era un fondo puramente finanziario, e sanno il valore economico che garantisce uno stadio, loro stessi ne hanno costruiti”, ha dichiarato ancora. I due club “fanno parte della storia dell città e sono sempre stati parte della sua vita sociale, l’investimento di circa 1,3 miliardi di euro non è solo per i tifosi ma per la città. Garantirà migliaia di posti di lavoro”, ha sottolineato Antonello. “Lo stadio è ormai imprescindibile per rafforzare le performance sportive, allo stesso tempo ci cono obiettivi di natura ambientale, sociale e di sostenibilità fondamentali in progetti innovativi come questo”, ha dichiarato Antonello. “Milano è sempre stata una città innovativa che guarda al futuro e questo progetto lo conferma”, ha aggiunto. Antonello ha quindi ricordato che “rispetto al progetto iniziale le volumetrie sono state ridotte di più di un terzo raddoppiando le aree verdi. Diventerà la zona a traffico limitato più grande di Milano. Questa versione aggiornata pertanto tiene conto di tutti i rilievi dell’amministrazione”. Da domani vedremo se sarà effettivamente così.

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