Cagliari, 5 dic. (LaPresse) – Un momento di follia. Un attimo in cui ha fatto quello che, sostiene, mai pensava di poter fare. Un raptus che ha messo fine in pochi secondi alla vita di Francesca Deidda: così Igor Sollai ha ricostruito al sostituto procuratore Marco Cocco l’omicidio di sua moglie, Francesca Deidda, la 42enne scomparsa da San Sperate, nel cagliaritano, il 28 maggio e ritrovata il 18 luglio in un borsone nero nelle campagne di San Vito, lungo la vecchia orientale sarda. Quattro ore e mezzo di interrogatorio finito nella notte, come quello del 22 novembre in cui aveva confessato il delitto, assistito dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, in cui Sollai ha cercato di smontare la convinzione degli inquirenti, ovvero che il delitto sia frutto di un movente economico, per incassare 100mila euro da una assicurazione sottoscritta con la moglie e avere tutta per sé la casa dove vivere con l’amante che frequentava da un anno.
Omicidio Deidda: Sollai, l’ho uccisa con un martello, è stato raptus di follia
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