All’indomani del suo abbraccio con otto “sopravvissuti agli abusi di potere, di coscienza e sessuali” per mano del clero in Irlanda, Papa Francesco continua a implorare il perdono per chi si è macchiato di questi “crimini”. E mentre l’ex nunzio negli Usa, Carlo Maria Viganò, chiede le dimissioni del Pontefice, sul caso dell’arcivescovo Theodore MacCarrick, accusato di aver molestato seminaristi e giovani preti, Bergoglio va avanti sulla sua strada, prendendo sulle spalle tutta la responsabilità di decenni di violenze commesse da uomini di Chiesa.
“Chiediamo perdono per i casi di sfruttamento lavorativo a cui sono stati sottoposti tanti minori. Chiediamo perdono per le volte in cui come Chiesa non abbiamo offerto ai sopravvissuti di qualsiasi tipo di abuso compassione, ricerca di giustizia e di verità, con azioni concrete. Chiediamo perdono per alcuni membri della gerarchia che non si sono fatti carico di queste situazioni dolorose e che sono rimasti in silenzio”, ha detto in un lungo mea culpa, in cui ha citato anche i “bambini tolti alle loro mamme”. “Il Signore – ha pregato – mantenga e faccia crescere questo stato di vergogna e di pentimento, e ci dia la forza per impegnarci affinché mai più accadano queste cose”.
Il Papa argentino non ha quindi solo preghiere, ha anche una concreta intenzione per il futuro: quella di non smettere di cercare “verità e giustizia” per le vittime. Lo ha dimostrato negli ultimi mesi con la conferenza episcopale cilena e poi con la durissima lettera al popolo di Dio scritta dopo il dossier shock in Pennsylvania. “Nessuno di noi può esimersi dal commuoversi per le storie di minori che hanno patito abusi, che sono stati derubati dell’innocenza, allontanati dalle mamme e abbandonati allo sfregio di dolorosi ricordi. Questa piaga aperta ci sfida a essere fermi e decisi nella ricerca della verità e della giustizia”, ha assicurato in Irlanda.
Secondo l’ex nunzio Carlo Viganò, che scrive un documento lungo 11 pagine contro Francesco, ci furono numerose denunce contro McCarrick, a partire dal 2000, trasmesse al Vaticano in più riprese e rimaste inascoltate. L’ex nunzio sostiene di aver parlato anche direttamente a Bergoglio del dossier contro McCarrick nel 2013, e accusa Francesco di non essersi comportato correttamente, ma di aver fatto anzi del cardinale un consigliere fidato per le nomine negli Usa. Il Papa, però, non ha voluto commentare direttamente il dossier. “Leggete voi attentamente e fatevi un giudizio. Non dirò una parola su questo. Credo che il comunicato parli da sé”, ha dichiarato sul volo papale che da Dublino lo ha riportato a Roma.