Ottmar Hitzfeld ha creato nella Svizzera un piccolo capolavoro. Ha saputo concretizzare l’enorme lavoro di scouting fatto a livello di settore giovanile dai club e nel corso degli ultimi due anni ha concretizzato tutto quello che si era già visto a livello giovanile con le formazioni nazionali delle rappresentative giovanili. I talenti in Svizzera non mancano: occorreva attendere perché si manifestassero e crescessero. Perché le promesse venissero mantenute.
Hitzfeld ha saputo aspettare e ha visto crescere la sua squadra di partita in partita fino al momento in cui la squadra ha conquistato un autorevolissimo passaggio alla fase finale in Brasile dove si presenta niente meno che testa di serie. E ora in questa squadra ci crede.
La sfida contro il Perù in programma alle 20.30 a Lucerna è l’ultima prima di volare in Brasile e iniziare una sfida ancora più importante per portare il rossocrociato quanto più avanti possibile. Hitzfeld ha un centrocampo ricchissimo: gli serve una punta che faccia da catalizzatore. E qui dovrà scegliere in un ballottaggio tra Seferovic e Drmic dal primo minuto. È l’unico dubbio in una squadra che molto spesso crea tantissimo e concretizza solo una minima parte del gioco che riesce a proporre.
È passato invece esattamente un anno dall’ultima vittoria del Perù in una partita ufficiale o amichevole internazionale. Era l’8 giugno 2013 e la squadra di Bengoechea superò per uno a zero l’Ecuador in una partita di qualificazione ai Mondiali. Poi due pareggi e cinque sconfitte, l’ultima delle quali rimediata venerdì scorso in amichevole contro l’Inghilterra. Il Perù ai Mondiali non ci sarà e questa formazione giovane, sperimentale e di poche qualità pensa al futuro. La Svizzera invece il futuro lo ha in mano: ed è ora.
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