Roma, 28 feb. (LaPresse) – Nel corso dell’anno passato sono emerse dinamiche che, sommandosi alla strutturale incertezza legata all’evoluzione del quadro pandemico, “costituiscono una potenziale minaccia per le prospettive di crescita di breve e medio termine” e cioè “le tensioni che caratterizzano l’offerta di energia fossile, di altre materie prime, nonché di semilavorati in filiere critiche, emerse a fronte di una domanda in forte crescita a livello globale. Questi squilibri sono suscettibili di tradursi – laddove si dovessero prolungare nel tempo – in un rallentamento dell’attività economica, in particolare nei settori caratterizzati da forte frammentazione geografica delle catene del valore e da alti costi o tempi lunghi per la realizzazione di nuova capacità produttiva. Tale situazione peraltro ha contribuito in modo significativo all’emergere di una spinta inflazionistica generalizzata, il cui consolidamento a livello europeo potrebbe condurre a una prematura restrizione monetaria, con potenziali effetti depressivi sull’economia del Continente”. E’ quanto si legge nella Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza 2021.
Pil: Dis, tensioni da energia fossile e materie prime, minaccia per crescita
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