Di sicuro il più preoccupato da questa sfida è Martin Jol, il tecnico del Fulham che sa di giocarsi il posto in panchina contro il Crystal Palace e gran parte della credibilità e degli investimenti che la famiglia Al Fayed ha deciso di fare su sua espressa richiesta la scorsa estate: non ultimo quello di Dumitar Berbatov, soffiato alla Fiorentina con una rocambolesca e misteriosa trattativa giocata su più tavoli e risolta solo all’ultimo istante.
Di fronte due squadre che non sono ancora riuscite a mantenere imbattuta la propria porta (così come il Sunderland) con il Fulham che ha un’aggravante non da poco: non ha mai trovato la via della porta avversaria in nove delle sue ultime sedici partite in trasferta di Premier League tra le quali le ultime due. Non solo una difesa perfettibile; ma un attacco che nonostante Berbatov si rivela impalpabile. Pensate… la punta ha giocato 503 minuti da titolare ed è riuscito a toccare la palla nella zona di tiro avversaria appena 17 volte. Lui si lamenta di ricevere pochi palloni; di sicuro però non si ammazza di fatica per farseli arrivare.
Si tratta di uno dei tanti derby della grande Londra, non il più illustre e nemmeno il più atteso: probabilmente anche perché Palace e Fulham nelle stracittadine hanno portato a casa pochissimo: la loro percentuale di vittorie contro le squadre della loro città è bassa ed è identica: 21%.
La storia recente della sfida dà speranze al Fulham che ha vinto quattro partite e subito una sola sconfitta contro le aquile nelle ultime sei partite. Occhio però ai calci piazzati: il Fulham ne concede in abbondanza sia in termini di calci di punizione che di corner, addirittura 60 dall’inizio della stagione. E occhio anche ai legni: il Palace ha il poco invidiabile record di pali e traverse, ben sette dall’inizio della stagione.
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