Protocollo Serie A, si lavora per trovare un’intesa. Lega e Figc chiedono misure meno severe
Dopo le modifiche imposte dal Comitato tecnico scientifico al protocollo di Serie A, le varie parti in causa non cessano di confrontarsi per trovare un’intesa. Secondo club e calciatori le misure adottate sarebbero troppo intransigenti e di complicata attuazione. Nelle scorse ore la Lega ha proposto al Governo alcune variazioni, in seguito al confronto avuto con Figc e medici sportivi:
“Sono stati analizzati i punti del protocollo difficilmente attuabili e sono state costruttivamente elaborate alcune integrazioni atte a risolvere problematiche oggettive. Vi è stata una generale condivisione delle proposte finali, formulate per garantire una ripresa in piena sicurezza degli allenamenti di gruppo, che verranno tempestivamente sottoposte al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, al Ministro della Salute e al CTS”.
Protocollo Serie A, le parole di Gravina
Oltre alla responsabilità dei medici, il punto chiave resta quello della quarantena di squadra. Anche il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina sottolinea il problema, e auspica una soluzione che possa evitare un nuovo blocco. Queste le sue parole ai microfoni di Raisport: “L’INAIL con una sua circolare ha già chiarito che c’è responsabilità solo in caso di dolo e di colpa grave, quello che ci preoccupa rimane il tema del positivo che manda tutta la squadra in quarantena. Tema che affrontiamo con determinazione e anche con attenzione, per evitare un rapporto stressato che porti tensioni e il blocco del campionato. C’è una difficoltà oggettiva: l’impossibilità di reperire strutture recettive disponibili per i ritiri, quindi dobbiamo consentire, condividendo il percorso con Spadafora e Speranza, una piccola variazione al protocollo che possa consentire di continuare ad allenarsi, trasformando gli allenamenti da individuali a collettivi”.
Attenzione, perché il destino del campionato non è per nulla già deciso: “L’ipotesi playoff non è accantonata, dobbiamo essere pronti a qualunque evento, essere pronti a ricorrere ad una modalità diversa per la chiusura del campionato”.
Spadafora apre?
Dall’altra parte, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora è intervenuto a Stasera Italia su Rete 4 e ha nuovamente affrontato le tematiche relative alla ripresa del campionato, rispondendo anche alle voci che avevano sollevato dubbi sulla quarantena di squadra in caso di contagio di un giocatore: “Preferiscono la quarantena singola come in Germania? Se la curva del contagio ce lo consentirà – ha detto Spadafora – con l’evoluzione dei prossimi 10 giorni con milioni di italiani che torneranno alle loro attività, massima disponibilità da parte nostra a rivedere in maniera meno stringente la regola, ma le regole che sono in vigore devono essere rispettate”.
“Ci sono due cose importanti per il fischio d’inizio avvenga il 13 giugno: lunedì dovevano riprendere gli allenamenti sulle basi di un protocollo FIGC proposto dalla Lega Serie A un mese fa, dal presidente Dal Pino, oggi capiamo che la Lega ha difficoltà ad attuale il protocollo che ci ha proposto. Non lo abbiamo chiesto noi però, lo avevano proposto loro. Non hanno strutture o centri adatti e se ne rendono conto oggi, specie sull’autoisolamento. Lunedì ripartono tutti gli altri sport di squadra e possono continuare ad allenarsi distanziati, la FIGC può farlo con le regole degli altri sport. Ieri un quotidiano italiano ha fatto vedere le immagini di un presidente un po’ furbetto che ha fatto allenare la squadra insieme senza rispettare le regole, in barba alle regole. Se così non possono partire gli allenamenti riparliamone, è giusto che ripartano, ma non vedo perché il 13 giugno non possa ricominciare il calcio”.
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QUANDO RIPRENDONO I CAMPIONATI?
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