Matteo Salvini è ottimista: una soluzione per il Quirinale è vicina. Il leader della Lega lo dice al termine della terza votazione a Montecitorio, conclusasi con un’altra fumata nera. Le trattative proseguono frenetiche tra i partiti, anche senza il “conclave” che era stato auspicato da Enrico Letta. Bocciata la rosa dei nomi del centrodestra è stato quello della presidente del Senato Elisabetta Casellati a circolare oggi con più insistenza, ma è arrivato l’altolà del segretario Pd: “Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato farebbe saltare tutto”, scrive su Twitter il leader dem.
Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del #Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) January 26, 2022
No a Casellati anche da Conte
Poco prima era stato anche il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, a dire no a Casellati, definendo la sua candidatura uno “sgarbo istituzionale”. Matteo Renzi ha quindi escluso di poter sostenere la seconda carica dello Stato nella corsa al Quirinale, in cambio della presidenza di Palazzo Madama: “Offensivo per Italia Viva”, replica il leader di Iv, secondo cui Mario Draghi “resta in corsa”. La carta Draghi continua però a non essere un’opzione sul tavolo per i 5 stelle: “Diciamo sì a Draghi ma a Palazzo Chigi”, ha detto in sostanza oggi Conte. E anche Beppe Grillo ha smentito, in diretta a Enrico Mentana, di aver tolto il veto sull’ex presidente della Bce al Quirinale.