Mentre i partiti affiliano le armi in vista delle imminenti elezioni, sulla campagna elettorale in tv scoppia la bagarre in Viale Mazzini. Uno scontro a distanza nel quale si fronteggiano Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai, e Bruno Vespa, storico ideatore e conduttore di ‘Porta a porta’. “La cosa che proporrò in commissione, quando faremo la delibera, è che chi ha avuto una deroga al tetto dei compensi, perché ha avuto un contratto artistico, non possa essere ricondotto sotto una testata a maggior ragione durante la par condicio”, attacca l’esponente pentastellato. Il direttore del Tg1 Montanari proprio oggi, in audizione a San Macuto, aveva parlato della possibilità di condurre la trasmissione sotto la testata del telegiornale. Ma Fico non si ferma qui, definendo la sua proposta “il minimo sindacale”. Il motivo? Secondo il politico campano “ci sono tantissimi giornalisti, in Rai, che facevano lavori da giornalisti ma non avevano il contratto da giornalisti, e ci sono state tante proteste su questo. E ora c’è un conduttore”, Bruno Vespa, “che per aggirare, per avere la deroga al tetto, ha un contratto da artista, essendo un giornalista. Questo è un paradosso, che secondo me deve essere affrontato”.
REPLICA DECISA. A stretto giro di posta è arrivata la secca replica del conduttore della ‘Terza Camera dello Stato’, come la definì Giulio Andreotti. “Non so se la proposta del presidente Fico sara’ approvata o no. Ma visto che ho lo stesso contratto dal 2001, temo che debbano essere annullate le elezioni degli ultimi 16 anni perche’ inquinate dalla presenza ‘artistica’ di Porta a porta in tutte le campagne elettorali”, dice Vespa. La mozione Fico sembra oggettivamente debole e ha poche possibilità di andare in porto. Il giornalista abruzzese dal canto suo può contare su un freschissimo rinnovo biennale (con un taglio del 30% sul compenso) e sulla stima del dg Mario Orfeo. Non a caso l’ex direttore del Tg1 a inizio agosto aveva speso parole al miele al conduttore, assicurando che avrebbe fatto “di tutto” per prolungarne il contratto in Rai.