Le trattative tra Lega e Forza Italia sulla Rai vanno avanti in modo “promettente”. Secondo i più ottimisti, manca soltanto l’ultimo passo per dare il via libera al nome del nuovo presidente. E torna in pole Marcello Foa. Ultimo passo, secondo i rumors di viale Mazzini, legato strettamente a Matteo Salvini e a Silvio Berlusconi. Non si sa in che modo debba avvenire, ma c’è chi presuppone un incontro o uno scambio telefonico tra i due per sigillare l’accordo politico e assicurare i voti degli azzurri in commissione parlamentare di Vigilanza.
Dopo un’estate di attesa, pare che le chances del consigliere anziano del Cda Rai siano di nuovo migliorate. Fonti a lui vicine riferiscono che Foa è stato contattato via telefono un paio di giorni fa per assicurargli la volontà di concordare sul suo nome. Salvo colpi di scena, dunque, le trattative dovrebbero procedere in questa direzione. Era lui il candidato numero uno, già indicato dal governo prima della pausa estiva e poi bocciato in commissione di Vigilanza dalle opposizioni, parlamentari di Fi inclusi. Ma ora l’impressione è che ci sia l’intenzione di chiudere. E questa potrebbe essere la settimana decisiva.
Giovedì alle 8.30 è convocata la Vigilanza, ufficialmente per le comunicazioni del presidente Alberto Barachini e per le disposizioni in vista delle consultazioni elettorali a Trento e Bolzano. Di fatto, anche tra le opposizioni di centrosinistra c’è chi si aspetta che un secondo giro di Foa possa essere annunciato a breve, magari in una seduta subito successiva. Intanto, sul piatto ci sono le Regionali in Abruzzo, Basilicata e Trentino, dove Forza Italia e Lega potrebbero correre insieme. Serrato, nelle ultime settimane, il corteggiamento in questo senso degli azzurri al vecchio alleato di coalizione.
Altro capitolo caldo è Mediaset, su cui via Bellerio prova a controbilanciare un alleato di Governo da sempre particolarmente sensibile al tema. Non è un mistero che il M5S vorrebbe rivedere le concessioni tv, con buona pace del Biscione. E in questa partita Salvini non ha le mani libere. Nel caso sia confermato il nome di Marcello Foa, il Partito democratico è pronto però a dare battaglia attraverso carte bollate. I Dem sono in possesso di pareri legali stando ai quali una eventuale nuova votazione in Vigilanza sul nome di Foa sarebbe illegittima. E, sempre stando a questi pareri, gli atti del Cda Rai presieduto da Foa sarebbero a rischio annullamento.