Nessuna distrazione, soprattutto ora. È stato molto chiaro Carlo Ancelotti nel presentare la partita contro il Real Betis, ultimo in classifica e ormai quasi virtualmente condannato alla retrocessione, nell’evidenziare le difficoltà della gara ai suoi giocatori. Inseguire non è mai la cosa più agevole: devi sempre sperare negli errori degli altri e non puoi mai concederti mezzo passo falso. Ma questa è la realtà dei fatti dei Blancos che dopo aver guadagnato due punti su Atletico Madrid e Barcellona, bloccatisi a vicenda nello scontro diretto per 0-0 della settimana scorsa, deve mantenere assolutamente il ritmo e tenere alta la pressione sulla coppia di testa.
L’ultima sconfitta di Ancelotti risale al 26 ottobre. da allora il Real Madrid non ha più sbagliato niente: “La cosa più difficile è fare sempre e comunque risultato – dice Ancelotti – anche se siamo consapevoli di non giocare sempre il miglior calcio possibile. Ma siamo concentrati, lavoriamo duro e questo in campo alla fine si vede”.
Nella sfida contro il Betis ci sarà un’occasione di speciale evidenza anche per Cristiano Ronaldo che lunedì ha vinto il Pallone d’Oro (nella foto) per la seconda volta in carriera, la prima da quando gioca a Madrid. Il Betis, che si trova in fondo alla classifica e a sette punti dalla salvezza non ha nulla da chiedere e nulla da rischiare. Farà tutto quello che può. Al Betis manca una vittoria in database da quasi quattro mesi: lo scorso anno la storia era ben diversa. Il Betis vinse in casa 1-0 e il Real Madrid rischiò grosso al Bernabeu salvato dal un gol provvidenziale del solito Cristiano Ronaldo.
Anche nella gara d’andata il Betis creò qualche problema alla squadra di Ancelotti (si giocabva al Bernabeu) trovando il vantaggio con Jorge Molina: e il Real si dovette accontentare di un pari grazie a un gol di Isco a quattro minuti dalla fine. Ma la storia da allora è cambiata: precipitando per il Betis che ha la seconda peggior difesa del campionato con 38 gol in 19 partite e il peggior attacco in senso assoluto con appena 16 reti marcate.
Insomma, al Betis occorrerebbe un miracolo, nella speranza che il campo di casa possa fare la differenza. Ma la storia sembra segnata. Che il Real possa vincere il titolo è tutto da dimostrare. Che il Betis sia destinato a retrocedere, quattro sconfitte nelle ultime sei partite, sembra invece già scritto. Betis che arriva anche dalla sconfitta in Copa del Rey, eliminato dall’Athletic Bilbao, mentre il Real Madrid ha chiuso agevolmente la pratica Osasuna con un secco 2-0 per accedere ai quarti di finale della competizione.
Betis che riporterà tra i pali Garrido mentre nel Real Ancelotti potrebbero inserire fin dal primo minuto Lopez, Marcelo insieme a Modric e Bale.
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